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Attualità

WhatsApp introduce gli username al posto dei numeri di telefono: ecco cosa cambia

WhatsApp, l’app di messaggistica istantanea molto popolare, sta per introdurre una novità significativa che potrebbe trasformare il modo in cui interagiamo sulla piattaforma. Secondo quanto riportato da WABetaInfo, il noto sito specializzato in aggiornamenti sulle applicazioni, WhatsApp sta lavorando all’introduzione degli username, una funzione simile a quella già disponibile su Telegram. Questo cambiamento permetterà agli utenti di connettersi senza dover condividere il proprio numero di telefono, migliorando così la privacy.

Come funzioneranno gli username su WhatsApp

La nuova funzionalità prevede che gli utenti possano scegliere un nome utente unico, che fungerà da identificatore principale su WhatsApp. Come spiegato da WABetaInfo, «Questo permetterà di connettersi con amici, familiari e altri contatti senza dover rivelare il proprio numero di telefono». Le ultime schermate trapelate suggeriscono che WhatsApp stia implementando una nuova interfaccia per supportare questa opzione nel client Web.

A differenza di altre piattaforme come Discord, dove i nomi utente possono essere accompagnati da tag o numeri, su WhatsApp ogni nome utente sarà unico. Questo garantirà che non ci siano duplicazioni e ogni utente abbia un’identità distintiva. Durante la configurazione, gli utenti dovranno verificare la disponibilità del loro nome utente desiderato per assicurarsi che sia davvero unico.

Cosa cambierà per gli utenti

L’introduzione degli username su WhatsApp offrirà vari vantaggi:

  1. Migliore Privacy: Gli utenti non dovranno più condividere i propri numeri di telefono per essere trovati, riducendo il rischio di esposizione dei dati personali.
  2. Facilità di Connessione: La ricerca di contatti sarà semplificata grazie ai nomi utente, che possono essere più facili da ricordare rispetto ai numeri di telefono.
  3. Continuità dei Contatti Esistenti: Gli utenti che già possiedono i numeri dei loro contatti continueranno a trovarli e a contattarli senza problemi, garantendo una transizione fluida.

Quando sarà disponibile

Attualmente, la funzione degli username è ancora in fase di sviluppo e non è stata definita una data precisa per il rilascio. WhatsApp sta conducendo vari test per assicurarsi che la nuova funzionalità funzioni senza intoppi e senza errori. La modifica richiederà aggiornamenti significativi all’infrastruttura dell’app, il che spiega l’assenza di una tempistica specifica per il lancio ufficiale.

Attualità

G7 cultura, Giuli accoglie delegazioni a Napoli

Il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha accolto al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, le delegazioni che parteciperanno ai lavori del G7 Cultura in programma a Palazzo Reale da domani a sabato.
Dopo una visita al museo, guidata dal Direttore generale Musei, Massimo Osanna, il maestro Gabriele Lavia, leggenda del teatro e del cinema, ha interpretato dinanzi la statua dell’Ercole Farnese un’emozionante lettura in latino di un passo del “De Reditu Suo” di Rutilio Namaziano. La traduzione italiana di Giovanni Pascoli e la versione inglese sono state proiettate su quattro grandi monitor ai lati del palco per consentire a tutti di cogliere il messaggio universale dell’opera.
Al Mann erano anche presenti, tra gli altri, i Sottosegretari Lucia Borgonzoni e Gianmarco Mazzi, il Presidente della Commissione Cultura della Camera, Federico Mollicone, il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca e il Sindaco della città, Gaetano Manfredi.
Il Ministro Giuli ha, successivamente, preso la parola rappresentando la “Roma” del poeta latino come sintesi di tutto ciò che oggi intendiamo per “cultura”: “Fecisti patriam diversis gentibus unam, Hai dato una patria ai popoli dispersi in cento luoghi – ha ricordato il Ministro – in questo solo la cultura può riuscire. E oggi, ai nostri illustri ospiti del G7, diciamo: benvenuti a casa vostra”.

Foto: Ufficio stampa Ministero della Cultura

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Attualità

Grins, Cervellati “Al lavoro per costruire un ecosistema per il Paese”

“L’obiettivo della piattaforma Amelia è di facilitare la condivisione del dato, la verifica della sua qualità e soprattutto offrire dei servizi di analisi che forniscano dei servizi utili a imprese, famiglie e pubbliche amministrazioni”. Lo ha detto Matteo Cervellati, professore dell’Università di Bologna e Presidente della Fondazione Grins, ospite di Focus ESG, format tv dell’Italpress. “La fondazione Grins è stata creata all’interno dell’unica iniziativa PNRR per la sostenibilità economico-finanziaria dei territori italiani: il partenariato pubblico-privato ha risposto alla richiesta dell’Italia e dell’Europa di costruire una piattaforma che metta assieme dati per studiare e accompagnare imprese, famiglie e pubbliche amministrazioni nelle loro scelte e nella predisposizione delle politiche”, ha spiegato.

“Andremo a costruire un ecosistema digitale, una piattaforma che sarà disponibile online e che tratterà dati di diverso tipo, amministrativi, climatologici, di sentiment analysis, dati presi dal web e non strutturati”.
La piattaforma “verrà ospitata dai server del Cineca e del Tecnopolo, quindi sarà una infrastruttura nazionale e molto sicura”. Gli ecosistemi digitali, anche quelli più piccoli, “richiederebbero un periodo più lungo, di almeno 5 anni” ma “i tempi del PNRR ci costringono a comprimere il lavoro: l’obiettivo è arrivare alla fine del terzo anno con una piattaforma funzionante, che nelle componenti di base sia sicura, in cui i dati vengano riconosciuti vengono analizzati e soprattutto in un ambiente che offra dei servizi e che possa essere scalabile”.

La fondazione Grins “è stata creata come hub del progetto: il nostro ha nove ‘spokè di diversa natura che studiano le famiglie, le imprese, le pubbliche amministrazioni, la decarbonizzazione, l’economia circolare, la sostenibilità dei territori e vengono coordinati da una fondazione di ricerca che mette assieme attualmente 25 enti. Sono coinvolti nominalmente 350 ricercatori delle università pubbliche e private, altrettanti ricercatori fanno parte dei gruppi di ricerca e poi abbiamo assunto circa 300 giovani: l’obiettivo di questo migliaio di persone è lavorare insieme alle imprese e alle pubbliche amministrazioni per capire come costruire queste infrastrutture e far sì che i dati utili per studiare i problemi economici e finanziari siano disponibili. Il lavoro quindi è duplice: la costruzione di un’infrastruttura, la raccolta e il trattamento di dati e, soprattutto, la predisposizione di meccanismi di analisi di questi dati”, ha sottolineato. “Quello che stiamo cercando di realizzare è uno strumento aperto, che permetta di fare scelte sulla base dei dati disponibili, idealmente in tempo reale o comunque in tempo sufficientemente utile”.

La speranza, conclude Cervellati, “è di lasciare al Paese un sistema solido e funzionante, con qualche progetto già avviato e che offra già alcuni servizi: questo poi ovviamente richiederà la ricerca di ulteriori finanziamenti nei tre anni successivi”.

– foto Italpress –

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La Russa “Non sono complottista, centrodestra non è accerchiato”

“Io non sono un complottista, non lo sono mai stati, credo che sia più corretto parlare di un’evoluzione di eventi. Succede una cosa e poi magari qualcuno cerca di utilizzarla. Ma quello non è un complotto, un complotto è quando la cosa viene pensata prima, organizzata nei dettagli”. Lo ha detto il presidente del Senato, Ignazio La Russa, a “Donne sull’orlo di una crisi di nervi”, su Raitre, intervistato da Piero Chiambretti.
“Normalmente non sono un complottista e non mi sento accerchiato, e non sono convinto, magari qualcuno sì, anche nel centrodestra, che il centrodestra sia accerchiato – ha aggiunto -. Vedo che qualunque cosa sia stata detta e fatta, finchè il popolo dà un consenso a una linea politica trasparente e chiara il complotto non solo non esiste, ma se anche esistesse non avrebbe effetto”.

– Foto Agenzia Fotogramma –

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