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Cronaca

Perugia | Confiscati beni per oltre 120 mila euro a capo criminale ancora ricercato

P.S.R., un uomo di origini calabresi e residente da tempo nel fermano, è al centro di una complessa operazione delle forze dell’ordine. Gravano su di lui accuse gravi, tra cui estorsione, detenzione illecita di armi e munizioni, sequestro di persona, lesioni e violenza privata. Nonostante la sua gang criminale sia stata smantellata, P.S.R. rimane ancora ricercato.

Recentemente, la Guardia di Finanza di Ancona, su disposizione della Procura Generale di Perugia, ha eseguito un provvedimento di confisca dei beni emesso dalla Corte d’Appello di Perugia. Il valore complessivo dei beni confiscati supera i 120 mila euro. P.S.R., riconosciuto come capo di un’associazione per delinquere coinvolta nell’acquisto, trasporto e rivendita di cocaina nelle province di Macerata, Ancona e Fermo, ha accumulato un patrimonio illecito significativo.

La misura è frutto di un’indagine approfondita condotta dal G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Ancona, in collaborazione con il personale della Guardia di Finanza presso la Procura Generale di Perugia. L’investigazione ha rivelato una notevole discrepanza tra i redditi dichiarati e il tenore di vita del condannato, che ha portato alla scoperta di beni consistenti come un’abitazione in provincia di Macerata, un’autovettura di lusso (Porsche) e liquidità finanziarie pari a 72.000 euro, per un valore totale di circa 120 mila euro.

Inoltre, P.S.R. è destinatario di un ordine di esecuzione per la carcerazione emesso dalla Procura Generale presso la Corte di Appello di Perugia, con una condanna a quasi 15 anni di reclusione. Le forze dell’ordine continuano le ricerche per catturarlo, mentre tutti gli altri membri del sodalizio criminale sono già stati assicurati alla giustizia.

Cronaca

Lodi | Si barrica in casa con la figlia di 4 mesi: la polizia lo arresta per resistenza e lesioni aggravate

La Polizia di Lodi ha arrestato un cittadino di origine straniera, nato in Italia, di 27 anni, con precedenti per reati contro il patrimonio, per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali aggravate. L’arresto è avvenuto dopo una violenta lite con la convivente (il 4 settembre), una cittadina italiana di 23 anni.

Dopo il litigio, l’uomo ha minacciato la donna con un coltello e si è barricato nella camera da letto dell’abitazione, situata nel centro storico di Lodi, insieme alla loro figlia di soli 4 mesi. La convivente ha prontamente allertato le autorità.

Gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico e della Squadra Mobile sono intervenuti immediatamente e, constatando la presenza della bambina, hanno fatto irruzione nell’abitazione. L’uomo ha opposto resistenza, scatenando una colluttazione con i poliziotti, che sono riusciti a immobilizzarlo e condurlo presso la Questura.

Informata l’autorità giudiziaria, l’uomo è stato arrestato e trattenuto in attesa del processo per direttissima. Il giudice, durante l’udienza, ha disposto la misura cautelare dell’obbligo di dimora in una comunità fuori dalla città di Lodi.

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Cronaca

Migranti | Morte almeno 44 persone nelle ultime 24 ore in due naufragi nel Mediterraneo Centrale

In un tragico aggiornamento riguardante i naufragi nel Mediterraneo Centrale, almeno 44 persone hanno perso la vita nelle ultime 24 ore in due distinti incidenti avvenuti al largo delle coste libiche e italiane. La notizia è stata comunicata da Medici Senza Frontiere (MSF), che ha anche denunciato le difficoltà crescenti per le operazioni di soccorso in mare.

Secondo l’organizzazione umanitaria, le navi impegnate nelle operazioni di salvataggio, come la Geo Barents, stanno affrontando significativi ostacoli a causa delle restrizioni imposte dal governo italiano. Questi provvedimenti, descritti come vessatori, hanno limitato fortemente la capacità di intervenire tempestivamente e di fornire aiuto ai migranti in difficoltà.

Un drammatico racconto è emerso da uno dei naufragi, dove un superstite, rimasto per tre giorni aggrappato a un barcone capovolto insieme ad altri sei sopravvissuti, è ora assistito dai team di MSF in Sicilia. Questo episodio sottolinea non solo l’urgenza della situazione ma anche le crescenti sfide che le organizzazioni umanitarie affrontano nel tentativo di salvare vite umane in uno dei tratti di mare più pericolosi al mondo.

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Cronaca

Amazzonia | Record di incendi: sono stati 10mila nel 2024

Nel 2024, l’Amazzonia ha raggiunto nuovi e preoccupanti record di incendi. Secondo i dati diffusi dal Wwf e dall’Istituto brasiliano di ricerche spaziali (Inpe), il Brasile ha registrato oltre 110.000 incendi da inizio anno, un aumento drammatico del 76% rispetto allo stesso periodo del 2023 e il numero più alto dal 2010.

Di particolare allerta è il fatto che oltre un terzo di questi incendi ha avuto luogo proprio nella foresta amazzonica, una delle aree ecologicamente più significative del pianeta. Questo numero è il più alto dal 2005 e rappresenta un incremento significativo rispetto all’anno precedente. Il Wwf ha definito la situazione come una “emergenza mondiale”, sottolineando il grave impatto ambientale e le conseguenze per il clima globale.

Questi incendi non solo distruggono la biodiversità unica dell’Amazzonia, ma contribuiscono anche a un aumento delle emissioni di carbonio, aggravando ulteriormente la crisi climatica. La Giornata mondiale d’azione per l’Amazzonia ha messo in luce la necessità urgente di interventi globali e azioni concrete per salvaguardare questo vitale ecosistema.

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