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Cronaca

Torino | Giornalista Andrea Joly aggredito da militanti di Casa Pound: Numerose reazioni politiche

Andrea Joly, giornalista de La Stampa, ha denunciato di essere stato aggredito davanti a un locale di Torino da un gruppo di militanti di estrema destra. Secondo quanto riportato, Joly passava davanti al circolo Asso di Bastoni durante una festa, quando alcune persone sarebbero uscite dal locale, chiedendogli chi fosse. Dopo avergli intimato di consegnare il telefonino, lo avrebbero minacciato e colpito a calci mentre tentava di allontanarsi. La Digos ha già identificato due presunti autori dell’aggressione, appartenenti a Casa Pound.

Giorgia Meloni ha definito l’atto “inaccettabile” e ha chiesto che i responsabili siano individuati rapidamente. Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha ringraziato la questura di Torino per la tempestiva identificazione dei sospettati, ribadendo che “non ci sarà mai spazio per la violenza di qualsiasi matrice” nel paese. Il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, ha condannato fermamente l’episodio, definendolo “vile e intollerabile”, e ha sottolineato l’importanza della libertà di stampa.

Identificazione dei Militanti

Le forze dell’ordine hanno individuato due militanti di Casa Pound, ora denunciati per lesioni personali aggravate da motivazioni discriminatorie. Le indagini hanno rivelato che Joly stava riprendendo con il telefonino i festeggiamenti in corso fuori dal circolo, quando è stato avvicinato e aggredito.

Numerose sono state le reazioni politiche. Alfredo Antoniozzi di Fratelli d’Italia ha espresso solidarietà a Joly, definendo l’episodio “intollerabile e inammissibile”. Elly Schlein del PD ha manifestato preoccupazione per il clima di impunità, chiedendo interventi immediati per sciogliere le organizzazioni neofasciste. Antonio Tajani, vice premier e ministro degli Esteri, ha condannato la violenza e l’intolleranza, collegando l’episodio di Torino a recenti atti violenti avvenuti in altre città.

Versione del Circolo Asso di Bastoni

I responsabili del circolo Asso di Bastoni hanno fornito la loro versione dei fatti, affermando che alcune persone del locale avrebbero visto Joly fare foto e video e, quando gli hanno chiesto chi fosse, egli avrebbe spintonato dei ragazzi, creando un battibecco. Secondo loro, non ci sarebbe stato motivo per aggredire un giornalista, sostenendo di aver sempre accolto i reportage delle varie testate giornalistiche.

Un video pubblicato da La Stampa documenta l’aggressione, mostrando tre persone che circondano il giornalista, lo colpiscono e lo trascinano a terra, mentre una quarta persona lo prende a calci.

Cronaca

Lodi | Si barrica in casa con la figlia di 4 mesi: la polizia lo arresta per resistenza e lesioni aggravate

La Polizia di Lodi ha arrestato un cittadino di origine straniera, nato in Italia, di 27 anni, con precedenti per reati contro il patrimonio, per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali aggravate. L’arresto è avvenuto dopo una violenta lite con la convivente (il 4 settembre), una cittadina italiana di 23 anni.

Dopo il litigio, l’uomo ha minacciato la donna con un coltello e si è barricato nella camera da letto dell’abitazione, situata nel centro storico di Lodi, insieme alla loro figlia di soli 4 mesi. La convivente ha prontamente allertato le autorità.

Gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico e della Squadra Mobile sono intervenuti immediatamente e, constatando la presenza della bambina, hanno fatto irruzione nell’abitazione. L’uomo ha opposto resistenza, scatenando una colluttazione con i poliziotti, che sono riusciti a immobilizzarlo e condurlo presso la Questura.

Informata l’autorità giudiziaria, l’uomo è stato arrestato e trattenuto in attesa del processo per direttissima. Il giudice, durante l’udienza, ha disposto la misura cautelare dell’obbligo di dimora in una comunità fuori dalla città di Lodi.

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Cronaca

Migranti | Morte almeno 44 persone nelle ultime 24 ore in due naufragi nel Mediterraneo Centrale

In un tragico aggiornamento riguardante i naufragi nel Mediterraneo Centrale, almeno 44 persone hanno perso la vita nelle ultime 24 ore in due distinti incidenti avvenuti al largo delle coste libiche e italiane. La notizia è stata comunicata da Medici Senza Frontiere (MSF), che ha anche denunciato le difficoltà crescenti per le operazioni di soccorso in mare.

Secondo l’organizzazione umanitaria, le navi impegnate nelle operazioni di salvataggio, come la Geo Barents, stanno affrontando significativi ostacoli a causa delle restrizioni imposte dal governo italiano. Questi provvedimenti, descritti come vessatori, hanno limitato fortemente la capacità di intervenire tempestivamente e di fornire aiuto ai migranti in difficoltà.

Un drammatico racconto è emerso da uno dei naufragi, dove un superstite, rimasto per tre giorni aggrappato a un barcone capovolto insieme ad altri sei sopravvissuti, è ora assistito dai team di MSF in Sicilia. Questo episodio sottolinea non solo l’urgenza della situazione ma anche le crescenti sfide che le organizzazioni umanitarie affrontano nel tentativo di salvare vite umane in uno dei tratti di mare più pericolosi al mondo.

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Cronaca

Amazzonia | Record di incendi: sono stati 10mila nel 2024

Nel 2024, l’Amazzonia ha raggiunto nuovi e preoccupanti record di incendi. Secondo i dati diffusi dal Wwf e dall’Istituto brasiliano di ricerche spaziali (Inpe), il Brasile ha registrato oltre 110.000 incendi da inizio anno, un aumento drammatico del 76% rispetto allo stesso periodo del 2023 e il numero più alto dal 2010.

Di particolare allerta è il fatto che oltre un terzo di questi incendi ha avuto luogo proprio nella foresta amazzonica, una delle aree ecologicamente più significative del pianeta. Questo numero è il più alto dal 2005 e rappresenta un incremento significativo rispetto all’anno precedente. Il Wwf ha definito la situazione come una “emergenza mondiale”, sottolineando il grave impatto ambientale e le conseguenze per il clima globale.

Questi incendi non solo distruggono la biodiversità unica dell’Amazzonia, ma contribuiscono anche a un aumento delle emissioni di carbonio, aggravando ulteriormente la crisi climatica. La Giornata mondiale d’azione per l’Amazzonia ha messo in luce la necessità urgente di interventi globali e azioni concrete per salvaguardare questo vitale ecosistema.

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