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Cronaca

L’ombra della Camorra sulla morte di Marco Pantani: il Pm di Trento riapre l’indagine

Marco Pantani Wikipedia

La Procura di Trento ha deciso di riaprire le indagini sul caso di Marco Pantani legato al Giro d’Italia del 1999. Il nuovo fascicolo, affidato alla pm della Dda Patrizia Foiera, si concentra sull’ipotesi emersa dalle audizioni in Commissione Antimafia, che suggerisce l’esistenza di un presunto giro di scommesse clandestine legate alla camorra, mirate ad evitare la vittoria del ‘pirata’ nella classifica finale.

Renato Vallanzasca è stato il primo a parlare della vicenda, fornendo dettagli come persona informata sui fatti durante un’audizione avvenuta venerdì nel carcere di Bollate, guidata dalla stessa pm trentina. L’indagine è stata riaperta dalla Dda della Procura di Trento, sotto la guida di Sandro Raimondi, lo scorso anno, in seguito agli esiti della Commissione Antimafia che evidenziavano delle “anomalie” legate alla squalifica di Pantani dal Giro d’Italia 25 anni fa.

Secondo le informazioni emerse da Vallanzasca e dalle intercettazioni di camorristi, la criminalità organizzata campana avrebbe interferito per impedire a Pantani di conquistare la maglia rosa fino a Milano. Il ciclista, in netto vantaggio nella corsa rosa, fu sottoposto a controlli prima della tappa di Madonna di Campiglio, dove i test antidoping rilevarono un ematocrito di 52, superiore al limite consentito di 50. Questo risultato portò alla squalifica del campione romagnolo e segnò l’inizio del suo declino.

L’avvio delle nuove indagini è stato motivato anche dalle richieste legali avanzate dalla famiglia di Pantani, che da sempre sostiene la teoria di una morte violenta del campione e di una presunta “trappola” con il test antidoping. Attualmente l’indagine è in fase preliminare, senza titolo di reato e senza indagati designati. Il pm ha già interrogato diverse persone e dovrà sentire altre per cercare di chiarire il presunto coinvolgimento delle scommesse clandestine.

Tuttavia, secondo quanto trapelato, Vallanzasca ieri mattina, a causa delle sue condizioni di salute precarie, non è stato in grado di rispondere alle domande della pm Foiera durante il suo interrogatorio.

Calabria

Tropea | Prodotti surgelati nocivi: sequestro di 108 kg tra prodotti ittici e ortofrutticoli

La polizia ha recentemente sequestrato un carico di 108 chili di prodotti ittici e ortofrutticoli surgelati, trasportati in violazione delle normative igienico-sanitarie. L’operazione è avvenuta a Tropea, una delle località turistiche più rinomate della Calabria, dove il carico era destinato ad alcune attività commerciali.

Il controllo è stato effettuato dagli agenti del Posto Fisso di Tropea, che hanno notato un veicolo con comportamenti sospetti. A supporto delle operazioni, è intervenuto personale specializzato dell’Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia, per valutare la situazione dal punto di vista alimentare.

Gli alimenti sono stati considerati non idonei al consumo umano e sono stati posti sotto sequestro, in attesa di un decreto di distruzione. Questa azione si inserisce in un più ampio impegno delle autorità locali per garantire la sicurezza alimentare e prevenire potenziali rischi sanitari per i consumatori. La polizia invita a mantenere alta l’attenzione riguardo alla provenienza e alla conservazione dei prodotti alimentari, soprattutto in aree turistiche dove la qualità è fondamentale.

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Calabria

Reggio Calabria | Bottiglia di benzina lasciata come messaggio intimidatorio all’ingresso di un esercizio commerciale

Una bottiglia di benzina è stata trovata all’ingresso di un ristorante nella zona di Spirito Santo a Reggio Calabria, in quello che sembra essere un atto intimidatorio. Il titolare dell’esercizio, Tommaso Marzullo, ha scoperto il messaggio minaccioso, che appare collegato a Davide Bilardi, un nuovo collaboratore di giustizia. La rosticceria, che si appresta ad aprire, si trova vicino agli uffici delle forze dell’ordine.

Gli agenti delle Volanti e della Scientifica sono intervenuti sul posto per raccogliere prove e hanno sequestrato la bottiglia. La squadra mobile ha già avviato indagini e ha informato la Direzione distrettuale antimafia, poiché l’area è controllata dalla cosca Libri, che sta vivendo momenti di tensione a seguito delle dichiarazioni di Bilardi.

Il collaboratore di giustizia ha già menzionato la rosticceria nei suoi verbali, sottolineando un episodio in cui un esponente della cosca si era presentato lamentando di non essere stato avvisato dell’apertura dell’attività commerciale. Questo potrebbe ora essere interpretato come un avvertimento o una ritorsione da parte della cosca nei confronti di Bilardi, che ha scelto di collaborare con le autorità. Le indagini continuano per chiarire la natura di questo gesto intimidatorio e il suo possibile significato per la comunità locale e per le dinamiche mafiose in atto.

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Cronaca

Trieste | Arresto di un giovane Pakistano per rapina

GdF Trieste

Un giovane pakistano di 18 anni è stato arrestato a Trieste per il presunto reato di rapina in concorso. L’episodio si è verificato la sera del 12 settembre, quando un ragazzo siriano ha informato la Polizia di essere stato minacciato da due individui armati di un taglierino.

Secondo la testimonianza della vittima, gli aggressori lo hanno bloccato contro un muro, costringendolo a consegnare circa 200 euro. Gli agenti, impegnati in un servizio di pattuglia, hanno immediatamente avviato la ricerca dei sospetti, che si erano dati alla fuga in direzioni opposte.

Uno dei presunti rapinatori è stato rintracciato e fermato poco dopo. Durante la perquisizione, gli agenti hanno trovato 180 euro, parte della somma rubata. Il giovane, tuttavia, si è mostrato agitato durante il fermo, danneggiando la camera di sicurezza e provocando ulteriori complicazioni legali.

Il pakistano è stato quindi condotto nel carcere di Trieste, mentre la Questura sta valutando misure di prevenzione in relazione al suo profilo di pericolosità. La situazione rimane in fase di indagine, nel rispetto della presunzione di innocenza.

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