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Cronaca

Giacomo Bozzoli irreperibile dopo la conferma dell’ergastolo per l’omicidio dello Zio

I carabinieri si sono presentati a casa di Giacomo Bozzoli sul lago di Garda per eseguire l’ordine di carcerazione emesso dopo la sentenza della Cassazione che ha confermato l’ergastolo già deciso nei primi due gradi di giudizio per l’omicidio dello zio Mario. Tuttavia, il 40enne bresciano non è stato trovato. Secondo il padre Adelio, il figlio avrebbe dovuto trascorrere la giornata in quella residenza, in attesa della pronuncia della Suprema Corte. Ma di lui, al momento, non vi è traccia.

A poche ore dalla conferma della Cassazione, Giacomo Bozzoli risulta dunque irreperibile. Le sue responsabilità nell’omicidio erano state accertate dalla Corte d’Assise di Brescia e confermate dalla Corte d’Assise d’Appello, e ora anche dalla Cassazione. Gli uffici della Procura di Brescia hanno ricevuto l’estratto della sentenza della Cassazione, atto fondamentale per poter emettere l’ordine di carcerazione. Secondo i giudici della Suprema Corte, l’imprenditore Mario Bozzoli fu gettato nel forno della fonderia di famiglia la sera dell’8 ottobre 2015, a Marcheno (Brescia).

Giacomo Bozzoli, che in questi nove anni è sempre rimasto in libertà, non ha seguito l’udienza a Roma, dove invece era presente il padre Adelio. Quest’ultimo ha riferito che il figlio, ritenuto da lui innocente, si trovava nella sua abitazione sul lago di Garda. Resta ora da capire se il 40enne deciderà di costituirsi, poiché i carabinieri, recatisi alla sua abitazione per condurlo in carcere, non lo hanno trovato.

Campania

Caserta | Carabinieri Sequestrano oltre 135.000 ordigni esplosivi, quattro arresti

In una mirata operazione notturna, i Carabinieri della Compagnia di Capua hanno scoperto e bloccato un’attività illegale di produzione e confezionamento di ordigni esplosivi in un immobile in costruzione di tre livelli, situato nell’agro del Comune di Francolise (CE). Quattro persone sono state arrestate: un 47enne di Calvizzano (NA), un 42enne di Sparanise (CE) e due donne nigeriane, una di 38 anni e una di 35 anni, entrambe residenti a Castel Volturno (CE).

Durante l’operazione, i militari hanno rinvenuto e sequestrato oltre 135.000 ordigni esplosivi e polveri da sparo per un peso complessivo di oltre 8.000 kg. Il valore commerciale stimato del materiale sequestrato supera i 2 milioni di euro. Gli esplosivi, tutti di tipo improvvisato e privi di qualsiasi autorizzazione, erano assemblati senza alcuna misura di sicurezza individuale o antincendio, aumentando notevolmente il rischio di incidenti.

Le attività di fabbricazione e manipolazione degli ordigni avvenivano su banchi di fortuna, con il caricamento dei cilindri eseguito tramite il riempimento manuale, causando la disseminazione di componenti esplosivi sul pavimento. Tra i materiali rinvenuti figurano sostanze estremamente pericolose come tritolo, T4 e pentrite, capaci di produrre potenti esplosioni con effetti distruttivi elevatissimi.

Data la pericolosità del materiale sequestrato, si è reso necessario l’intervento del Nucleo Artificieri Antisabotaggio di Napoli. Gli specialisti hanno proceduto con cautela alla catalogazione e al sequestro degli ordigni esplosivi.

Le quattro persone arrestate sono accusate di detenzione illegale di esplosivi e sono ora a disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente. Il sito è stato messo in sicurezza e rimarrà sotto sorveglianza dei Carabinieri fino al completamento delle operazioni di catalogazione e al trasferimento del materiale in un luogo sicuro.

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Cronaca

Meina (NO) | Operaio di 56 Anni Perde la Vita schiacciato da un macchinario

Un drammatico incidente ha segnato la giornata a Meina, provincia di Novara, dove un operaio di 56 anni ha perso la vita sul posto di lavoro. L’uomo è stato schiacciato da un macchinario mentre stava svolgendo i suoi compiti in un cantiere ferroviario situato in Vicolo Pozzo.

Secondo le prime informazioni, il personale del 118 è intervenuto prontamente per soccorrere l’operaio, ma purtroppo ogni tentativo di salvarlo è stato vano.

L’operaio era impegnato nei lavori di adeguamento della linea ferroviaria Milano-Domodossola, che era già stata interrotta dal mese di giugno per consentire l’adeguamento dei binari ai moderni treni merci. L’incidente si è verificato all’interno dell’area del cantiere, lasciando un’ombra di dolore e tristezza sulla comunità locale.

Questo tragico evento si aggiunge purtroppo a una serie di incidenti mortali sul lavoro che hanno recentemente colpito il nostro Paese, sottolineando l’importanza cruciale delle misure di sicurezza e della vigilanza costante nei luoghi di lavoro.

Le autorità competenti stanno attualmente indagando per chiarire le circostanze esatte dell’incidente e per determinare le eventuali responsabilità.

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Cronaca

Jesolo | Daspo e fogli di via contro giovani di una baby gang

Il questore di Venezia ha preso misure drastiche contro una serie di giovani, tutti minorenni, coinvolti in comportamenti violenti o potenzialmente tali sul litorale di Jesolo. Nei recenti fine settimana, dieci giovani sono stati colpiti da provvedimenti disciplinari, di cui tre con foglio di via e sette con Daspo Willy.

Uno dei provvedimenti è stato emesso nei confronti di un giovane che girava per il centro di Jesolo con un coltello da cucina, causando allarme tra i residenti. Altri due ragazzi sono stati sanzionati per il loro coinvolgimento in piccoli furti ai danni di coetanei.

Il Daspo Willy, un divieto di accesso alle aree urbane, è stato applicato agli altri sette giovani per prevenire ulteriori episodi di violenza o criminalità. Questa misura, secondo la questura, non si limita a punire, ma mira anche a proteggere la comunità.

Durante la notifica dei provvedimenti alle famiglie, è stato assicurato il supporto di professionisti qualificati della polizia e di psicologi per interpretare e gestire le reazioni emotive delle persone coinvolte.

Le indagini della polizia hanno documentato episodi inquietanti avvenuti a Jesolo, dove i giovani coinvolti hanno aggredito e derubato un gruppo di ragazzi e ragazze utilizzando un bastone e una sciabola. Altri casi simili vicino al parcheggio degli autobus hanno portato all’adozione di ulteriori provvedimenti disciplinari.

Queste azioni mirate sono state coordinate per contrastare attivamente le attività delle cosiddette “baby gang”, garantendo la sicurezza della comunità locale.

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