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Cronaca

Sassari | Colpo da film alla Mondialpol: bloccano le strade e incendiano auto per la rapina

Un commando di almeno dieci malviventi ha messo a segno un colpo alla sede della Mondialpol nella frazione di Caniga, alle porte di Sassari. I rapinatori hanno bloccato le strade circostanti utilizzando auto incendiate e hanno impiegato un escavatore per accedere al caveau dell’edificio.

L’intervento delle forze dell’ordine ha portato a un conflitto a fuoco, con i banditi che hanno esploso diversi colpi di pistola. Sei mesi fa, una banda aveva assaltato un portavalori a pochi chilometri da Sassari, ottenendo un bottino di 4 milioni di euro.

Mondialpol già vittima di una rapina da record Nel 2016

Già nel 2016 la sede di Sassari della Mondialpol era stata presa di mira da una banda di rapinatori. All’epoca Il colpo fu uno dei più clamorosi mai registrati in Sardegna e in Italia ai danni di un istituto di vigilanza, con un bottino di ben 11 milioni di euro.

Cronaca

Andria (BAT) | Sequestrati 6 automezzi pesanti dl una impresa edile e 4 terreni adibiti a discarica abusiva

I finanzieri della Compagnia di Andria, su disposizione del G.I.P. presso il Tribunale di Trani e su richiesta del Pubblico Ministero della Procura della Repubblica locale, hanno sequestrato sei autocarri di una società edile di Andria e quattro terreni agricoli utilizzati illegalmente per lo smaltimento di macerie. Il valore complessivo dei beni sequestrati ammonta a circa 200mila euro.

Le indagini, relative a un procedimento penale per gestione di rifiuti non autorizzata, sono scaturite da un precedente sequestro eseguito dalle Fiamme Gialle di Andria nel settembre 2023. In quell’occasione, una pattuglia in servizio di controllo economico del territorio aveva intercettato un camion che stava scaricando materiali da costruzione su un terreno alla periferia nord di Andria, già pieno di macerie sversate illegalmente.

L’attività investigativa, condotta sotto la direzione della Procura della Repubblica di Trani, ha rivelato una prassi criminale consolidata operata da due imprenditori edili di Andria. Questi smaltivano sistematicamente i rifiuti dei loro cantieri edili in modo illecito, mettendo a serio rischio la salute del territorio.

Durante nove mesi di indagini, i finanzieri hanno utilizzato avanzati strumenti tecnologici per osservazioni prolungate, pedinamenti e controlli, soprattutto durante le ore notturne. Inoltre, hanno esaminato molteplici informazioni dalle banche dati del Corpo, documentando oltre 50 episodi di smaltimento illecito su ulteriori terreni agricoli ad Andria e Barletta, trasformati in discariche abusive.

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Oltre alle responsabilità penali degli imprenditori, l’Autorità Giudiziaria sta esaminando le posizioni dei conducenti degli automezzi sequestrati. Proseguono anche le indagini economico-finanziarie per determinare i risvolti fiscali delle attività illecite e quantificare le imposte dovute per il danno ambientale, noto come Ecotassa.

L’impresa edile coinvolta è accusata anche di responsabilità amministrativa degli enti per reato, ai sensi del Dlgs. 231/2001, considerando il vantaggio economico indebito ottenuto risparmiando sugli oneri per lo smaltimento legale dei rifiuti.

L’operazione conferma l’impegno della Guardia di Finanza nel contrastare le attività illecite che danneggiano l’ambiente e l’economia, assicurando che i responsabili siano portati a giustizia e che i proventi illeciti siano recuperati.

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Cronaca

Trapani | Arresti e Sequestri per Bancarotta Fraudolenta e Sfruttamento del Lavoro

I Finanzieri del Comando Provinciale di Trapani, su delega della Procura della Repubblica locale, hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal G.I.P. del Tribunale di Trapani nei confronti di due individui. I soggetti sono stati posti agli arresti domiciliari e hanno ricevuto il divieto temporaneo di esercitare imprese o uffici direttivi. Sono indagati per bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale, intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.

Con lo stesso provvedimento, il G.I.P. ha disposto il sequestro delle quote sociali e dell’intero complesso aziendale di due società di capitali, che possiedono un attivo patrimoniale superiore a 2 milioni di euro.

Le indagini, condotte dai militari del Gruppo di Trapani, hanno rivelato un disegno criminale finalizzato a provocare il dissesto finanziario di una società operante nel settore della logistica. Gli investigatori hanno scoperto che gli indagati avevano distratto beni e parte del complesso aziendale a favore di tre aziende intestate a prestanome o componenti della stessa famiglia. Queste nuove aziende erano state costituite per continuare l’attività lavorativa senza soddisfare le pretese creditorie dell’Erario e dei fornitori.

Le azioni fraudolente hanno portato la società al fallimento, dichiarato dal Tribunale di Trapani nell’ottobre 2019, con un’esposizione debitoria superiore a 2,5 milioni di euro.

Durante le indagini è emerso anche lo sfruttamento di alcuni dipendenti, che ricevevano un trattamento economico inferiore a quanto stabilito e lavoravano turni giornalieri superiori a quelli contrattuali senza ricevere lo straordinario.

Il sequestro delle quote sociali e dei compendi aziendali mira a garantire la continuità dell’attività aziendale, grazie alla nomina di un amministratore giudiziario da parte del G.I.P. del Tribunale di Trapani.

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Cronaca

Ravenna | Sequestrate 2 tonnellate di vongole e 6 imbarcazioni utilizzate per il bracconaggio ittico

Le Fiamme Gialle di Ravenna hanno recentemente scoperto e fermato cinque individui intenti a pescare abusivamente vongole all’interno dell’area portuale, precisamente in acque adiacenti a siti petrolchimici e industriali. L’operazione ha portato a risultati di particolare rilievo, tra cui il sequestro di circa 1,8 tonnellate di vongole e di sei imbarcazioni equipaggiate con motori sovradimensionati e turbine aspiranti. Queste attrezzature, funzionali a ridurre i tempi di pesca, risultano dannose per l’equilibrio dell’ecosistema marino e violano le normative di settore.

Il sequestro ha evidenziato l’alto livello di organizzazione dei soggetti fermati e gli interessi economici legati al traffico illecito di molluschi. Questo fenomeno non solo danneggia le risorse erariali e la leale concorrenza tra operatori, ma mette anche a rischio la salute dei consumatori. Per questo motivo, tutto il pescato sequestrato, che avrebbe potuto fruttare circa 20.000 euro, è stato reimmesso in acqua, impedendone la commercializzazione e la somministrazione.

Oltre al pescato, sono state sequestrate le imbarcazioni e le attrezzature utilizzate, con un valore stimato superiore a 100.000 euro. I cinque individui coinvolti sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria per bracconaggio ittico, in violazione della Legge 154/2016, e per violazioni al Codice della Navigazione.

Il successo dell’operazione è stato possibile grazie al supporto della componente aeronavale del Corpo e alla collaborazione con la locale Capitaneria di Porto e la Polizia Provinciale. Questo intervento testimonia l’impegno costante della Guardia di Finanza nel contrastare ogni forma di illecito economico e finanziario, a tutela degli interessi erariali, della concorrenza leale tra operatori e della sicurezza dei consumatori.

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