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Curiosità

Il mito del ragno violino e la stagione dei morsi e delle punture

Con l’arrivo dell’estate, riaffiora la preoccupazione per l’eventuale invasione dei ragni nelle nostre case, in particolare dei ragni violino, noti per il loro veleno potenzialmente pericoloso. Recentemente è circolata l’informazione che il mese di maggio segnerebbe l’apice della loro attività e dei morsi, ma quanto c’è di vero in tutto ciò?

Contrariamente alla credenza popolare, gli scienziati hanno smentito l’esistenza di una specifica “stagione” dei ragni violino in cui essi mordono più frequentemente. Come ha spiegato Barrales Alcalá, esperto di aracnidi, questa percezione è alimentata principalmente da notizie non verificate piuttosto che da dati scientifici solidi. L’attività di questi ragni non è influenzata dai periodi dell’anno.

Inoltre, nonostante la tendenza dei ragni violino a vivere all’interno delle nostre abitazioni, essi non sono aggressivi verso gli esseri umani. Di solito preferiscono habitat come cantine e luoghi poco frequentati. I morsi avvengono spesso per contatto involontario o manipolazione deliberata da parte delle persone.

Per quanto riguarda la pericolosità del morso, è importante sapere che il ragno violino è tra le specie più velenose in Italia. Tuttavia, il morso di solito è indolore e causa sintomi locali come prurito e arrossamento. In casi più rari, nelle 48-72 ore successive al morso, può verificarsi necrosi e ulcerazione della pelle, spesso complicata dalla proliferazione di batteri anaerobi nei tessuti circostanti.

Nonostante alcuni episodi gravi, come i due decessi riferiti nel 2015 e 2017 in Italia, inizialmente attribuiti al morso di ragno violino ma successivamente riconosciuti come dovuti a condizioni preesistenti dei pazienti, non ci sono dati scientifici che dimostrino che il morso di questo ragno sia letale per individui sani. Non esistono antidoti specifici; il trattamento, quando necessario, è principalmente sintomatico e mirato a gestire le complicazioni.

In conclusione, mentre è importante essere consapevoli della presenza dei ragni violino e adottare precauzioni ragionevoli, come evitare il contatto diretto, non c’è motivo per allarmarsi eccessivamente o recarsi nei pronto soccorso senza necessità. In caso di morso con sintomi significativi, è consigliabile consultare un Centro Antiveleni per una valutazione appropriata della situazione.

Questa informazione aiuta a dissipare alcuni fraintendimenti comuni riguardo ai ragni violino e a promuovere una comprensione più accurata dei rischi effettivi che essi rappresentano per la salute umana.

Amici Animali

Orso Polare: Tutto quello che non sai sulla figura più iconica del Polo Nord

L’orso polare è una figura iconica del Polo Nord e del Mare Glaciale Artico, ma ci sono molte curiosità che potrebbero sorprendere.

Ecco alcune cose interessanti che potresti non sapere su questo magnifico predatore:

  1. Senza rivali nella catena alimentare: L’orso polare si trova in cima alla catena alimentare dell’Artico. Non ha predatori naturali e, quindi, non viene mangiato da nessun altro animale.
  2. Non è esattamente bianco: Anche se sembra bianco, il pelo dell’orso polare è trasparente. Ogni pelo contiene una tasca d’aria che riflette la luce solare, facendoli sembrare bianchi. In realtà, la pelle dell’orso, situata sotto il pelo, è nera e aiuta a trattenere il calore del sole.
  3. Il suo fegato è pericoloso: Il fegato dell’orso polare contiene così tanta vitamina A che può essere letale per gli esseri umani. Questo è il motivo per cui gli Inuit ed altri popoli indigeni evitano di mangiare il fegato dell’orso polare.
  4. Un nuotatore eccezionale: Grazie alle zampe palmate, l’orso polare può nuotare fino a 10 chilometri all’ora, superando la velocità di molti nuotatori umani. Inoltre, può resistere fino a nove giorni consecutivi di nuoto.
  5. Invisibile alle telecamere a infrarossi: L’orso polare può sembrare invisibile quando è visto attraverso telecamere a infrarossi. Questo avviene a causa delle proprietà radiative del suo pelo, che non permettono la perdita di calore e quindi non possono essere rilevate dai sensori infrarossi.

Queste curiosità svelano un lato affascinante e sorprendente di uno degli animali più iconici del mondo.

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Curiosità

Mercurio: 10 cose che non sai sul più piccolo pianeta del sistema solare

Dieci utilissime informazioni per farsi un’idea sul più piccolo pianeta del Sistema Solare: Mercurio

1 – Mercurio è il più piccolo pianeta del Sistema Solare, con un raggio di soli 2440 km, simile a quello della Luna.

2 – Mercurio ha la più ampia escursione termica tra tutti i pianeti, con temperature che oscillano dai 450°C durante il giorno ai -180°C durante la notte.

3 – La sua orbita è la più ellittica tra tutti i pianeti del Sistema Solare.

4 – A causa della sua prossimità al Sole, Mercurio è difficile da osservare e può essere visto solo poco prima dell’alba o subito dopo il tramonto, quando il cielo è molto sereno.

5 – Mercurio è un pianeta spoglio, simile alla Luna, e non possiede una vera atmosfera, ma solo un sottile strato di gas.

6 – Il nucleo di Mercurio occupa circa la metà del suo volume, suggerendo che potrebbe essere stato molto più grande in passato.

7 – Mercurio ha un movimento rotazionale e orbitale particolare, impiegando circa 59 giorni per ruotare su se stesso e 88 giorni per orbitare attorno al Sole.

8 – La superficie di Mercurio è ricoperta di crateri e scarpate, tra cui il grande bacino Caloris, uno dei più grandi crateri del Sistema Solare in rapporto alle dimensioni del pianeta.

9 – Contrariamente alle precedenti credenze, Mercurio possiede un campo magnetico, generato dal suo grande nucleo liquido di ferro.

10 – Nonostante le numerose distese vulcaniche sulla sua superficie, non sono visibili vulcani, suggerendo che la lava potrebbe essere stata troppo liquida per formare strutture vulcaniche.

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Curiosità

Come scattare foto alla luna?

Scattare foto alla Luna può essere un’esperienza affascinante e soddisfacente. Ecco una guida su come farlo:

  1. Scegli l’attrezzatura giusta:
  • Telecamera: Una reflex digitale (DSLR) o una mirrorless con un buon obiettivo telephoto è ideale. Anche una fotocamera compatta con modalità manuale può funzionare, ma con un teleobiettivo avrai risultati migliori.
  • Obiettivo: Un teleobiettivo con una lunghezza focale di almeno 200 mm è utile per avvicinarsi alla Luna. Per dettagli più fini, obiettivi di 400 mm o superiori sono preferibili.
  • Treppiede: Stabilizza la fotocamera per evitare vibrazioni e garantire scatti nitidi.
  1. Imposta la fotocamera:
  • Modalità manuale: Usa la modalità manuale per avere il controllo completo su apertura, esposizione e ISO.
  • Apertura: Un’apertura di f/8 o f/11 è spesso consigliata per ottenere una buona nitidezza e profondità di campo.
  • Tempo di esposizione: La Luna è molto luminosa, quindi tempi di esposizione brevi (1/125 a 1/500 di secondo) sono spesso sufficienti. Evita di esporre troppo a lungo per prevenire la sovraesposizione.
  • ISO: Mantieni l’ISO basso (100-400) per ridurre il rumore.
  1. Messa a fuoco:
  • Messa a fuoco manuale è spesso preferibile, poiché la messa a fuoco automatica può avere difficoltà con oggetti così lontani. Regola la messa a fuoco fino a ottenere un’immagine nitida.
  1. Scatta la foto:
  • Usa un telecomando o un timer per evitare vibrazioni causate dal pulsante di scatto. Se non hai un telecomando, utilizza il timer della fotocamera per scattare.
  1. Considera l’editing:
  • Dopo aver scattato, puoi usare software di editing come Adobe Photoshop o Lightroom per migliorare la foto. Puoi regolare il contrasto, la saturazione e correggere eventuali imperfezioni.
  1. Pianifica la sessione:
  • Controlla il calendario lunare per pianificare quando la Luna sarà più visibile e interessante, come durante le fasi di plenilunio o eclissi lunari.

Con un po’ di pazienza e pratica, riuscirai a catturare immagini mozzafiato della Luna!

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