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Cronaca

Mestre | Il bus precipitato nel viadotto: incidente avvenuto per un guasto al volante

Nel drammatico incidente avvenuto il 3 ottobre dello scorso anno a Mestre, che ha causato la morte di 22 persone, le perizie hanno ora permesso di chiarire le cause principali della tragedia. Secondo quanto confermato dal procuratore capo di Venezia, Bruno Cherchi, il guasto al sistema di sterzo del bus è stato identificato come il fattore determinante. Una consulenza tecnica ha rivelato la rottura di un giunto che collegava il volante alle ruote, specificando che tale guasto non è stato causato da precedenti urti, ma è stato il risultato del cedimento di un perno nel sistema di trasmissione. Questo ha reso il veicolo ingovernabile e impossibile da frenare, causando il tragico incidente quando il bus ha scivolato lungo le barriere del cavalcavia fino a precipitare nel vuoto.

Oltre al malfunzionamento del sistema di sterzo, le perizie hanno anche evidenziato il cattivo stato delle barriere del cavalcavia di Mestre, risalenti agli anni ’70, le quali non erano più in grado di sopportare un impatto come quello verificatosi. Secondo il consulente incaricato, le barriere erano usurate e avevano subito una mancata manutenzione.

Le indagini hanno anche rivelato dettagli scioccanti riguardanti gli ultimi istanti dei passeggeri a bordo del bus, registrati dalle telecamere presenti nel veicolo. Tuttavia, le immagini non sono state rese pubbliche a causa della loro drammaticità, mostrando il momento esatto dell’urto e le reazioni dei passeggeri, inclusi i minori. Il procuratore ha deciso di limitare la diffusione delle immagini per rispetto delle vittime e dei loro familiari.

Le perizie hanno inoltre esaminato l’autopsia dell’autista Alberto Rizzotto, l’unica vittima italiana dell’incidente, escludendo un malore come causa dell’incidente. È stato confermato che l’autista ha mantenuto un comportamento corretto durante la guida, nonostante abbia ricevuto messaggi e email sul suo telefono nel momento precedente alla tragedia. Rizzotto è deceduto a seguito dei gravi traumi alla testa subiti durante la caduta del bus.

Le autorità competenti continuano a investigare per determinare eventuali responsabilità legali e per prendere le necessarie misure preventive al fine di evitare incidenti simili in futuro.

Cronaca

Lucca | Denunciata cittadina mongola per furti aggravati

Questura di Lucca

Nel corso di un controllo di routine, la Polizia di Stato di Forte dei Marmi ha individuato una cittadina di origine mongola, di 53 anni, collegata a una serie di furti aggravati risalenti al 2023. La donna, in visita turistica e ospite di un hotel locale, era già stata segnalata dal Nucleo operativo dei Carabinieri di Roma come sospettata per attività illecite. Gli agenti, consultando la banca dati, hanno confermato che la donna era ricercata per la notifica di una denuncia.

Durante le verifiche, sono emersi precedenti penali significativi, tra cui l’associazione per delinquere finalizzata al furto, attività che si sarebbero ripetute in coincidenza con i suoi soggiorni in Italia. A seguito di questi riscontri, il Questore di Lucca ha deciso di emettere un Foglio di Via che vieta alla donna di rientrare nel territorio di Forte dei Marmi per i prossimi tre anni.

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Cronaca

Padova | Inseguimento: arrestato 39enne fuggito dal CPR di Gorizia

Questura di Padova

Un 39enne marocchino, già noto alle forze dell’ordine e irregolare sul territorio italiano, è stato arrestato giovedì 19 settembre dalla Squadra Mobile di Padova dopo un tentativo di fuga drammatico e violento. L’uomo, precedentemente evaso dal Centro di Permanenza per i Rimpatri (CPR) di Gradisca d’Isonzo, è tornato a Padova per minacciare l’ex compagna, nonostante su di lui pendesse il divieto di avvicinamento.

Gli agenti, durante un controllo, hanno individuato il fuggitivo a bordo di un’auto nel parcheggio di un supermercato, in compagnia della donna già vittima di precedenti aggressioni. Quando gli agenti si sono avvicinati per procedere all’identificazione, il 39enne ha reagito tentando di speronare l’auto della polizia e darsi alla fuga. Ne è scaturito un inseguimento per le strade della zona industriale, durante il quale l’uomo ha ripetutamente cercato di speronare le auto degli agenti.

Non riuscendo a sfuggire in auto, il fuggitivo ha tentato la fuga a piedi, ma è stato raggiunto dagli agenti che, nonostante la resistenza violenta, sono riusciti a bloccarlo. L’uomo ha opposto forte resistenza colpendo gli agenti con calci e pugni, causando ferite a tre poliziotti, refertati con prognosi variabili tra i 7 e i 12 giorni.

L’uomo, già noto per reati contro la persona e il patrimonio, era fuggito dal CPR di Gorizia pochi giorni prima, dopo un arresto legato a episodi di violenza contro l’ex compagna. Dopo l’udienza di convalida, il Giudice ha disposto il divieto di dimora a Padova e provincia, e il 39enne è stato trasferito nel CPR di Ponte Galeria a Roma per ulteriori misure di controllo.

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Cronaca

Padova | Chiuso temporaneamente un bar di via Beato Pellegrino: minore trovato a consumare alcolici

Questura di Padova

Un bar situato in via Beato Pellegrino a Padova è stato chiuso per 30 giorni su disposizione del Questore, in seguito a diverse irregolarità e problematiche emerse nel tempo. La sospensione della licenza è stata notificata dalle autorità competenti, in particolare dalla Squadra Amministrativa della Questura, con il supporto dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico.

Il provvedimento è scattato a seguito di un controllo avvenuto il 13 settembre, quando gli agenti hanno trovato un minore intento a bere una birra all’interno del locale. L’episodio ha sollevato gravi preoccupazioni, anche perché in passato il bar era già stato oggetto di altre verifiche che avevano portato alla scoperta di simili irregolarità. Già nel 2021, infatti, era stato accertato che il gestore aveva somministrato alcolici a minorenni.

Oltre all’episodio più recente, altri interventi delle forze dell’ordine, tra cui una lite notturna verificatasi lo scorso giugno, hanno evidenziato la presenza di frequentatori con precedenti penali, aumentando la percezione di insicurezza tra i residenti della zona. In particolare, sono stati identificati diversi individui con precedenti per reati legati alla droga e contro la persona e il patrimonio.

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