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Campania

Casal di Principe | Arrestati Emanuele Libero Schiavone, figlio del boss e Francesco Reccia

Emanuele Libero Schiavone, figlio di Francesco, noto come Sandokan per la cronaca nera, da alcuni mesi ha deciso di collaborare con la giustizia, mentre Francesco Reccia, figlio di Oreste, presunto esponente della camorra locale noto come Recchia ‘e lepre, sono tra i destinatari di provvedimenti cautelari notificati dai carabinieri del Comando provinciale di Caserta. Le misure sono state adottate nell’ambito di indagini coordinate dalla magistratura.

Recentemente, la provincia di Caserta è stata scossa da diverse azioni intimidatorie, tra cui raid in cui sono stati esplosi decine di colpi di arma da fuoco, incluso un attacco contro l’abitazione della famiglia Schiavone a Casal di Principe. Tali episodi si sono verificati proprio in prossimità delle elezioni, suscitando grande preoccupazione nella comunità locale.

Al momento non sono stati resi noti i reati specifici contestati ai soggetti coinvolti, ma le indagini sono sotto la guida della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli. Si ipotizza che le azioni intimidatorie siano state volte a influenzare il clima elettorale, lasciando intendere un possibile tentativo di condizionare le dinamiche politiche locali.

Le autorità competenti proseguiranno nelle indagini per far luce sugli avvenimenti e identificare i responsabili di queste operazioni criminali che hanno turbato la tranquillità della provincia di Caserta in un periodo delicato come quello delle elezioni.

Attualità

Al via G7 della Cultura a Napoli, Giuli “Pilastro della convivenza civile”

Al via il G7 della Cultura a Napoli. “L’Italia crede che… la cultura sia un pilastro centrale della convivenza civile, un formidabile strumento di comprensione reciproca e di confronto, un antidoto a ogni forma di discriminazione ed estremismo, un formidabile volano di sviluppo sostenibile”. Così il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, aprendo i lavori.
– foto Agenzia Fotogramma –

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Campania

Avellino | Foglio di Via obbligatorio nei confronti di 3 pregiudicati

Nell’ambito delle operazioni volte a prevenire la criminalità, il Questore della provincia di Avellino ha recentemente adottato tre provvedimenti di allontanamento nei confronti di soggetti con precedenti penali. Questi provvedimenti mirano a garantire una maggiore sicurezza sul territorio, in particolare nel comune di San’Angelo dei Lombardi.

Grazie a mirati servizi di controllo, gli agenti del Commissariato locale hanno identificato un cinquantasettenne e un ventiduenne di Napoli, entrambi a bordo di una Fiat Punto. Alla vista della polizia, i due hanno tentato di fuggire, ma sono stati fermati per un controllo. Non essendo in grado di fornire motivazioni valide per la loro presenza nella zona, sono stati segnalati per ulteriori provvedimenti.

Un altro provvedimento è stato emesso nei confronti di un ventiseienne rumeno, la cui presenza era stata segnalata da residenti preoccupati. Il giovane si era comportato in modo sospetto, cercando di cambiare un gran numero di banconote e aggirandosi per vari negozi senza un apparente motivo.

Queste azioni sottolineano l’importanza del monitoraggio attivo e della collaborazione tra forze dell’ordine e comunità. La segnalazione dei cittadini è fondamentale per garantire un ambiente più sicuro e prevenire potenziali atti criminali. L’impegno della polizia è costante e orientato a tutelare la tranquillità dei cittadini, rendendo così le strade di San’Angelo dei Lombardi più sicure per tutti.

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Campania

Giugliano in Campania | 4 misure cautelari per associazione di tipo mafioso

I Carabinieri della Compagnia di Giugliano hanno arrestato quattro persone in un’operazione contro la criminalità organizzata, in particolare contro il clan Mallardo, attivo nel territorio di Giugliano in Campania. L’operazione è stata effettuata in seguito a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia.

I soggetti arrestati sono accusati di associazione di tipo mafioso e di tentate estorsioni aggravate, mirate a intimidire imprenditori per garantirsi pagamenti illeciti, consentendo loro di continuare a operare senza subire ritorsioni.

È importante notare che il provvedimento è una misura cautelare nell’ambito delle indagini preliminari. Gli arrestati sono considerati presunti innocenti fino a una eventuale condanna definitiva e hanno la possibilità di impugnare l’ordinanza.

Questa operazione sottolinea l’impegno delle forze dell’ordine nel contrastare le attività mafiose e tutelare la legalità e la sicurezza economica nella regione, sostenendo le imprese oneste e riducendo l’influenza delle organizzazioni criminali sul territorio.

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