Cronaca

Brescia | Patenti truccate grazie ad un “suggeritore”, affare da 1 milione di euro.

Patenti di guida acquisite tramite imbrogli, ottenute grazie al pagamento di un suggeritore. Questa vasta truffa è stata scoperta dalla polizia stradale di Brescia, in collaborazione con la polizia provinciale e i militari del nucleo di polizia economico-finanziaria. Quattro persone sono state sottoposte a misure cautelari per associazione a delinquere, corruzione, istigazione alla corruzione e falsificazione di documenti pubblici. Inoltre, è stata contestata l’accusa di agevolazione negli esami di guida tramite suggerimenti, con ipotesi di estorsione verso i candidati.

Secondo le indagini, i quattro individui avevano creato un’organizzazione criminale capace di ottenere illecitamente “patenti di guida di categoria B e carte di qualificazione per conducenti professionisti di mezzi pesanti per conto di terzi”. Per il proprietario di quattro autoscuole è stato disposto il sequestro di oltre un milione di euro in contanti, rinvenuti durante una perquisizione. Il procuratore capo di Brescia, Francesco Prete, ha dichiarato che questa vicenda ha un impatto sulla sicurezza dei trasporti e ha evidenziato un sistema che le autorità di regolamentazione non erano riuscite a prevenire, nonostante fossero già note le modalità di operare.

L’indagine ha rivelato la presenza di una figura nuova in questo tipo di frode: quella del “telefonista”, un suggeritore esterno agli esami. Si è scoperto che molti dei candidati non erano nemmeno in grado di parlare italiano. Durante l’esame, i candidati indossavano microcamere e auricolari, collegati con l’esterno, attraverso i quali ricevevano le risposte dal suggeritore, residente a Napoli e attualmente agli arresti domiciliari. Era previsto un tariffario fisso, che andava dai duemila ai cinquemila euro. Complessivamente, gli indagati sono oltre 60. Si stanno svolgendo accertamenti su oltre 2.000 patenti (categoria A-B-C-C.Q.C.) ottenute nel territorio bresciano da individui provenienti da tutta Italia. Numerose perquisizioni sono state eseguite con il supporto tecnico-operativo del servizio centrale di investigazione sulla criminalità organizzata e di due unità cinofile “cash dog” della guardia di finanza, per la ricerca di denaro contante.

“Le quattro autoscuole, legate allo stesso proprietario ora in carcere, erano il punto di raccolta per aspiranti camionisti provenienti da tutta Italia che si recavano nel Bresciano per sostenere gli esami”, ha aggiunto il procuratore capo di Brescia.

DI TENDENZA

Exit mobile version