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Cronaca

Stupro Palermo | Secondo la difesa: “La vittima ha ricevuto la telefonata di un ragazzo mentre era al foro italico”

Alle 01:04 del 7 luglio scorso, appena tre minuti dopo aver varcato l’ingresso del cantiere del Foro Italico con sette ragazzi che in seguito l’avrebbero violentata, la vittima ha ricevuto una chiamata telefonica della durata di 29 secondi. Successivamente, alle 02:00, dopo l’accaduto, sarebbe stata lei stessa a inviare due messaggi a quel medesimo numero, contenenti la scritta: “Non posso più”, con un errore di battitura nel primo messaggio, corretto nel secondo. Questo particolare è stato considerato cruciale dai difensori dei sei giovani accusati di violenza di gruppo, i quali questa mattina avevano richiesto l’acquisizione di una consulenza sul cellulare della vittima e di ascoltare la persona con cui ha avuto tali contatti.

Il giudice ha accettato solo la seconda richiesta, e quindi gli avvocati hanno optato per il dibattimento, rinunciando alla procedura abbreviata. Non si conosce il contenuto della chiamata, ma si sa che è stata effettuata da un ragazzo, identificato successivamente. La sua testimonianza potrebbe chiarire se la giovane abbia chiesto aiuto o spiegato la sua posizione in quel momento. Secondo la ricostruzione del consulente delle difese, il ragazzo avrebbe avuto un primo contatto con la vittima la sera del 6 luglio, tramite un messaggio. Poi, alle 01:04, quando la diciannovenne era già nel cantiere con gli imputati, e infine alle 02:00. Se c’era un appuntamento preciso non è ancora chiaro.

Gli avvocati ritengono che diversi elementi della ricostruzione della giovane non siano congruenti con le loro indagini difensive. Durante l’incidente probatorio, la vittima aveva negato di aver utilizzato il cellulare immediatamente dopo la violenza sessuale, mentre la telefonata delle 01:04 sembra contraddire questa affermazione. Per questo motivo, i legali hanno chiesto al giudice Cristina Lo Bue di ascoltare nuovamente la giovane e il ragazzo che l’ha chiamata, al fine di chiarire il contenuto della chiamata.

La questione verrà probabilmente riesaminata in tribunale, dove il dibattimento si aprirà il 15 maggio.

Abruzzo

L’Aquila | Arrestato 22enne per maltrattamenti in famiglia e resistenza a pubblico ufficiale

repertorio

Un giovane di 22 anni è stato arrestato dai Carabinieri di Balsorano con l’accusa di maltrattamenti in famiglia e resistenza a pubblico ufficiale. Da tempo il ragazzo, afflitto da problemi di tossicodipendenza, minacciava e maltrattava la madre, una donna di 57 anni, per costringerla a soddisfare le sue richieste. La situazione è degenerata la scorsa notte quando, durante un episodio di violenza, il giovane ha dato fuoco ai propri vestiti all’interno dell’abitazione.

Impaurita, la donna ha chiamato i Carabinieri, che sono intervenuti prontamente. Al loro arrivo, il comportamento del 22enne è rimasto ostile: ha continuato a minacciare anche i militari e ha opposto resistenza. A causa della gravità della situazione, il giovane è stato arrestato.

Dopo aver completato le formalità dell’arresto, il 22enne è stato trasferito presso il carcere di San Nicola di Avezzano, su disposizione del pubblico ministero di turno.

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Cronaca

Ferrara | Arrestato 25enne di Comacchio, sequestrati oltre 3,5 kg di stupefacenti conservata in frigo

I Carabinieri della Stazione di Lido degli Estensi hanno arrestato in flagranza un 25enne di Comacchio per detenzione di stupefacenti a fini di spaccio. L’operazione è scattata dopo diverse segnalazioni riguardanti un insolito via vai di persone da un’abitazione del paese. I militari hanno deciso di monitorare la situazione e, nel pomeriggio di domenica, hanno fermato un giovane subito dopo aver acquistato una dose di cocaina.

Dopo il controllo del cliente, i Carabinieri sono entrati nell’abitazione, occupata dal 25enne, incensurato e disoccupato. All’interno della casa, una villetta a schiera, è stata rinvenuta una grande quantità di droga: oltre 3,5 kg di hashish, quasi 1 kg di marijuana e alcune dosi di cocaina. Le sostanze erano nascoste in un frigorifero e nella mansarda, con dosi già pronte per la vendita e materiale per il confezionamento.

Insieme alla droga, i Carabinieri hanno sequestrato anche lo smartphone del giovane e oltre 2000 euro in contanti, considerati proventi dell’attività di spaccio. Il 25enne è stato arrestato e portato al carcere di Ferrara. In seguito, il Tribunale ha convalidato l’arresto e ha disposto per lui la misura cautelare dell’obbligo di dimora a Comacchio.

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Cronaca

Lecce | Nel garage chili di droga, pistole e munizioni: un arresto

I Carabinieri del Nucleo Investigativo, impegnati in un’operazione antidroga, hanno arrestato un 32enne già noto alle forze dell’ordine nella tarda serata di ieri. L’uomo, fermato mentre stava per salire sulla sua moto, ha mostrato chiari segni di nervosismo che hanno insospettito i militari. Dopo avergli chiesto se fosse in possesso di sostanze stupefacenti, il 32enne ha consegnato spontaneamente una busta contenente circa due chili e mezzo di hashish.

La successiva perquisizione nel garage dell’uomo ha portato al sequestro di altri tre chili di hashish, confezionati in panetti contrassegnati da loghi colorati, una pratica comune tra gli spacciatori per attrarre clienti, specialmente i più giovani. Inoltre, in un secondo garage, i Carabinieri hanno scoperto un chilo e mezzo di cocaina già divisa in dosi, oltre sei chili di marijuana, e tre pistole clandestine con matricole cancellate o assenti, di cui una semiautomatica carica e pronta all’uso, insieme a centinaia di munizioni e una pistola lanciarazzi.

Nella perquisizione sono stati anche rinvenuti oltre 5000 euro in contanti, presumibilmente frutto dell’attività di spaccio. L’uomo è stato quindi arrestato e trasferito in carcere con l’accusa di detenzione illecita di stupefacenti e possesso illegale di armi clandestine e munizioni.

Le sostanze sequestrate saranno sottoposte a test per determinarne il principio attivo, mentre le armi saranno esaminate dai Carabinieri del RIS per verificare eventuali collegamenti con precedenti crimini. Si ricorda che l’uomo, essendo ancora nella fase delle indagini preliminari, è presunto innocente fino a sentenza definitiva.

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