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Calabria

Dalla Florida alla Calabria per portare la cucina statunitense in Italia. Shonnon e Felipe hanno seguito il cuore

Mescolare la cucina italiana con quella statunitense è una sfida impegnativa, specialmente se si decide di proporre questa fusione di sapori proprio in Italia, e nello specifico in Calabria. In un Paese così ricco di tradizioni come l’Italia, può sembrare strano che un ristorante così particolare venga accolto positivamente, soprattutto lontano dalle grandi città, abituate alla multiculturalità e al cosmopolitismo. Tuttavia, Shannon Sciarretta e Filipe de Silva ci sono riusciti, inaugurando verso la fine del 2023 il The Fig, un locale che unisce i sapori americani con quelli italiani in un piccolo paese collinare di appena mille abitanti, Santa Domenica di Talao, a pochi chilometri da Scalea, nota meta turistica. Così, una coppia della Florida ha conquistato i palati anche dei calabresi più tradizionalisti, conquistando tutta la comunità.

Situato sulla piazza principale, il ristorante propone piatti classici americani come gli involtini di aragosta con maionese, i panini Reuben, le ali di pollo, i tacos e i burritos. Ma non solo: si possono gustare anche tortelli di ricotta con salsa di piselli e sciroppo d’acero, salmone scottato in padella con purea di fichi fatta in casa e pistacchi tostati. Oltre al cibo, il locale offre una vasta selezione di drink, tra cui cocktail a base di amaro Silano e bourbon del Kentucky, e il margarita calabrese con un tocco piccante. Il menu comprende piatti sia vegetariani che a base di carne e pesce, mentre il lunedì e il martedì viene offerta la tradizionale serata tacos, molto popolare negli Stati Uniti. Non mancano poi le colazioni abbondanti, con pancake conditi con sciroppo d’acero e caffè americano.

Alcune tradizioni americane sono state adottate anche nella Costa dei Cedri, come la celebrazione del Thanksgiving o del giorno di San Patrizio, durante i quali il ristorante propone piatti speciali.

Shannon Sciarretta, originaria della Florida, e Filipe de Silva, di Rio Vermelho in Brasile, hanno deciso di crescere la loro figlia di 3 anni in una piccola città italiana. Sciarretta desiderava anche riconnettersi con le sue radici italiane: il nonno era originario di un paese di pescatori a nord di Napoli e lei stessa aveva già frequentato l’università a Roma. “Ci siamo innamorati della Calabria e in particolare di Santa Domenica Talao, ma anche della sua comunità”, ha raccontato Sciarretta ai microfoni della CNN. “Volevamo stupire i palati degli italiani. La gente del posto ci ha sostenuto nell’introdurre una cucina che non avevano mai assaggiato prima”. La famiglia statunitense si è integrata perfettamente con i cittadini del posto, che hanno accolto con entusiasmo la loro nuova avventura nel settore della ristorazione.

Calabria

Lamezia Terme (CZ) | Arrestato 37enne per spaccio di droga

Nella giornata odierna, i Carabinieri della Stazione di Lamezia Terme Sambiase hanno arrestato un uomo di 37 anni in flagranza di reato per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. L’operazione è scaturita da una perquisizione domiciliare effettuata presso l’abitazione dell’individuo, che ha portato al rinvenimento di circa 30 grammi di cocaina, insieme a piccole quantità di hashish e marijuana.

Durante la perquisizione, i militari hanno anche trovato materiale per il taglio, il peso e il confezionamento della droga. Tutto il materiale sequestrato è stato inviato per ulteriori analisi per confermare la composizione e la quantità esatta delle sostanze stupefacenti.

L’arrestato è stato inizialmente trasferito alla Casa Circondariale di Catanzaro. Successivamente, in sede di udienza di convalida, il Giudice per le Indagini Preliminari (G.I.P.) del Tribunale di Lamezia Terme ha confermato la validità dell’arresto. Su richiesta della Procura della Repubblica di Lamezia Terme, l’indagato è stato sottoposto a misure cautelari che includono l’obbligo di dimora nel Comune di residenza e l’obbligo di presentazione periodica alla Polizia Giudiziaria.

Questa operazione dimostra il continuo impegno delle forze dell’ordine nella lotta contro il traffico e lo spaccio di sostanze stupefacenti, con l’obiettivo di garantire la sicurezza e il benessere della comunità. Si ricorda che l’indagato, come previsto dalla legge, non può essere considerato colpevole fino alla pronuncia di una sentenza definitiva.

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Calabria

Cutro (KR) | Muore a 63 anni la moglie del sindaco, coinvolta in un incidente stradale mentre si recava a scuola

Un grave incidente stradale ha sconvolto la comunità di Cutro questa mattina, con la tragica morte di Chiara Olivo, moglie del sindaco Antonio Ceraso. L’insegnante di 63 anni, stava recandosi come di consueto al lavoro, alla scuola primaria Alcmeone di Crotone, quando la sua auto, una Fiat Punto, è stata coinvolta in un violento scontro frontale con una Jeep Renegade.

L’incidente è avvenuto sulla provinciale 63, in un tratto di strada noto per le sue curve pericolose. Per motivi ancora da chiarire, la Fiat Punto della vittima ha invaso la corsia opposta, dove si è scontrata con la Jeep che viaggiava in direzione contraria. L’impatto è stato particolarmente violento, con la Punto spinta verso il guardrail dopo essere stata colpita sul lato passeggero.

Chiara Olivo è rimasta intrappolata tra le lamiere della sua vettura, e solo grazie all’intervento tempestivo dei vigili del fuoco è stato possibile estrarla dall’auto. Anche il conducente della Jeep è stato soccorso e liberato dai rottami della sua vettura. Sul luogo sono intervenuti immediatamente i sanitari del 118, ma nonostante gli sforzi di rianimazione, per la donna non c’è stato nulla da fare: è deceduta a causa dei gravi traumi riportati.

Durante le operazioni di soccorso, la strada è stata chiusa per consentire l’intervento dell’elisoccorso, che è stato chiamato per prestare assistenza alle persone coinvolte. Le indagini sono in corso per chiarire la dinamica esatta dell’incidente. La morte di Chiara Olivo ha scosso profondamente la comunità locale, dove era conosciuta e apprezzata per il suo impegno come insegnante.

Il sindaco Antonio Ceraso e la sua famiglia hanno ricevuto in queste ore numerosi messaggi di cordoglio da parte delle istituzioni e dei cittadini, che si stringono attorno a loro in questo momento di dolore.

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Crotone | Respinta nuova istanza, rimane in carcere l’attivista curda Madjidi accusata di essere una scafista

Maysoon Madjidi, attivista curda arrestata a Crotone il 31 dicembre 2023 con l’accusa di essere complice di un traffico di migranti, continua a rimanere in detenzione. Il Tribunale di Crotone ha respinto nuovamente la richiesta di modifica delle misure cautelari, rifiutando il passaggio dal carcere agli arresti domiciliari, una richiesta avanzata direttamente dall’imputata durante una dichiarazione spontanea. La giovane, che si dichiara innocente, è accusata di aver collaborato con il capitano di un’imbarcazione che ha portato 77 migranti sulle coste calabresi.

Durante l’udienza, durata oltre cinque ore, Madjidi ha difeso la propria posizione davanti al collegio penale presieduto dal giudice Edoardo D’Ambrosio. La donna ha contestato le accuse mosse da due migranti, un iraniano e un iracheno, che sostengono fosse l’aiutante del capitano, Akturk Ufuk, già reo confesso e processato con rito abbreviato. L’imputata ha ribadito di essere una vittima delle circostanze, spiegando di essere stata costretta a imbarcarsi come tutti gli altri passeggeri, senza alcun ruolo nella gestione del viaggio.

Madjidi, arrestata il 1° gennaio e detenuta presso il carcere di Reggio Calabria, ha raccontato di essere stata rinchiusa insieme agli altri migranti in attesa dell’imbarco e di aver continuato a cercare denaro fino a pochi giorni prima della partenza, cercando di pagarsi il viaggio attraverso prestiti. Ha anche sottolineato la sua appartenenza al partito curdo Komala, chiedendo come queste circostanze possano combaciare con l’accusa di essere una scafista.

Nel corso dell’udienza, sono state ascoltate le testimonianze di alcuni ufficiali della Guardia di Finanza, tra cui il tenente Gaetano Barbera, che ha ricostruito i fatti e difeso la validità delle accuse, basate principalmente sulle testimonianze di due migranti. Tuttavia, l’avvocato difensore di Madjidi, Giancarlo Liberati, ha messo in dubbio la solidità delle prove, domandandosi perché solo due persone siano state ascoltate e come mai lo Stato italiano non sia riuscito a rintracciare i testimoni chiave, che sono stati invece trovati da giornalisti in Inghilterra e Germania.

Nonostante queste perplessità, le accuse nei confronti di Maysoon Madjidi restano al centro del dibattito giudiziario. Il processo proseguirà con ulteriori udienze, mentre l’imputata continuerà a rimanere in carcere, in attesa di una sentenza definitiva che chiarirà la sua reale responsabilità nella vicenda.

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