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Cronaca

Bologna | Esplosione in centrale idroelettrica: 3 morti, 4 dispersi e 5 ustionati gravi

Una tragedia senza precedenti ha colpito la tranquilla zona dell’Appennino bolognese intorno alle 14:30 di martedì, quando una turbina ha improvvisamente esploso nell’ottavo piano della centrale elettrica Enel situata presso il lago di Suviana. L’esplosione ha innescato un incendio e ha provocato il crollo di un solaio nel nono piano, causando un’allagamento. Questo terribile incidente ha travolto almeno dodici tecnici, tutti appartenenti a ditte esterne, tra cui un ex dipendente Enel impiegato come consulente per queste società, che stavano lavorando alla messa in opera di adeguamenti della centrale. Tristemente, tre di loro hanno perso la vita sul colpo mentre gli altri sono stati feriti dalle macerie o colpiti dal soffitto crollato, prima che un tubo refrigerante della turbina allagasse l’ambiente. Al momento, quattro persone risultano disperse e cinque sono gravemente ferite, ricoverate in vari ospedali tra cui quelli di Parma, Cesena, Bologna e Pisa.

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Le squadre dei vigili del fuoco sono intervenute immediatamente, con dodici squadre di soccorso di cui due di sommozzatori, lavorando instancabilmente fino a 40 metri sottoterra per cercare sopravvissuti e recuperare le vittime. Inoltre, sono state dispiegate due squadre specializzate nella ricerca sotto le macerie, operanti fino a 40 metri sottoterra su una profondità totale della centrale di 70 metri. Sul luogo dell’incidente, si sono mobilitate anche le forze dell’ordine, compresi carabinieri, polizia e guardia di finanza.

Le parole di Irene Priolo, vicepresidente della Regione Emilia-Romagna, e dei sindaci del territorio, tra cui Matteo Lepore di Bologna, riflettono lo sgomento e la gravità della situazione, definendo l’evento come una delle tragedie sul lavoro più gravi della storia recente del Paese.

La centrale elettrica di Suviana è parte di un sistema di laghi che include anche Brasimone, Santa Maria e Pavana, ed è di fondamentale importanza per la rete nazionale, avendo svolto un ruolo cruciale nel ripristino dell’elettricità in Italia dopo il blackout del 2003. Tuttavia, molti aspetti della dinamica dell’incidente devono ancora essere chiariti.

Le indagini sulle cause dell’esplosione sono in corso, con il procuratore capo Giuseppe Amato presente sul luogo dell’incidente. Si prevede l’apertura di un’inchiesta per fare luce su quanto accaduto e verificare eventuali responsabilità.

Anche i sindacati Cgil e Uil regionali si sono mobilitati, raddoppiando la durata dello sciopero in segno di protesta e solidarietà per le vittime. Maurizio Landini, segretario nazionale della Cgil, ha espresso la sua profonda tristezza definendo l’incidente come un’altra strage sul lavoro, sottolineando l’importanza della sicurezza sul posto di lavoro.

Calabria

Tropea | Prodotti surgelati nocivi: sequestro di 108 kg tra prodotti ittici e ortofrutticoli

La polizia ha recentemente sequestrato un carico di 108 chili di prodotti ittici e ortofrutticoli surgelati, trasportati in violazione delle normative igienico-sanitarie. L’operazione è avvenuta a Tropea, una delle località turistiche più rinomate della Calabria, dove il carico era destinato ad alcune attività commerciali.

Il controllo è stato effettuato dagli agenti del Posto Fisso di Tropea, che hanno notato un veicolo con comportamenti sospetti. A supporto delle operazioni, è intervenuto personale specializzato dell’Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia, per valutare la situazione dal punto di vista alimentare.

Gli alimenti sono stati considerati non idonei al consumo umano e sono stati posti sotto sequestro, in attesa di un decreto di distruzione. Questa azione si inserisce in un più ampio impegno delle autorità locali per garantire la sicurezza alimentare e prevenire potenziali rischi sanitari per i consumatori. La polizia invita a mantenere alta l’attenzione riguardo alla provenienza e alla conservazione dei prodotti alimentari, soprattutto in aree turistiche dove la qualità è fondamentale.

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Calabria

Reggio Calabria | Bottiglia di benzina lasciata come messaggio intimidatorio all’ingresso di un esercizio commerciale

Una bottiglia di benzina è stata trovata all’ingresso di un ristorante nella zona di Spirito Santo a Reggio Calabria, in quello che sembra essere un atto intimidatorio. Il titolare dell’esercizio, Tommaso Marzullo, ha scoperto il messaggio minaccioso, che appare collegato a Davide Bilardi, un nuovo collaboratore di giustizia. La rosticceria, che si appresta ad aprire, si trova vicino agli uffici delle forze dell’ordine.

Gli agenti delle Volanti e della Scientifica sono intervenuti sul posto per raccogliere prove e hanno sequestrato la bottiglia. La squadra mobile ha già avviato indagini e ha informato la Direzione distrettuale antimafia, poiché l’area è controllata dalla cosca Libri, che sta vivendo momenti di tensione a seguito delle dichiarazioni di Bilardi.

Il collaboratore di giustizia ha già menzionato la rosticceria nei suoi verbali, sottolineando un episodio in cui un esponente della cosca si era presentato lamentando di non essere stato avvisato dell’apertura dell’attività commerciale. Questo potrebbe ora essere interpretato come un avvertimento o una ritorsione da parte della cosca nei confronti di Bilardi, che ha scelto di collaborare con le autorità. Le indagini continuano per chiarire la natura di questo gesto intimidatorio e il suo possibile significato per la comunità locale e per le dinamiche mafiose in atto.

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Cronaca

Trieste | Arresto di un giovane Pakistano per rapina

GdF Trieste

Un giovane pakistano di 18 anni è stato arrestato a Trieste per il presunto reato di rapina in concorso. L’episodio si è verificato la sera del 12 settembre, quando un ragazzo siriano ha informato la Polizia di essere stato minacciato da due individui armati di un taglierino.

Secondo la testimonianza della vittima, gli aggressori lo hanno bloccato contro un muro, costringendolo a consegnare circa 200 euro. Gli agenti, impegnati in un servizio di pattuglia, hanno immediatamente avviato la ricerca dei sospetti, che si erano dati alla fuga in direzioni opposte.

Uno dei presunti rapinatori è stato rintracciato e fermato poco dopo. Durante la perquisizione, gli agenti hanno trovato 180 euro, parte della somma rubata. Il giovane, tuttavia, si è mostrato agitato durante il fermo, danneggiando la camera di sicurezza e provocando ulteriori complicazioni legali.

Il pakistano è stato quindi condotto nel carcere di Trieste, mentre la Questura sta valutando misure di prevenzione in relazione al suo profilo di pericolosità. La situazione rimane in fase di indagine, nel rispetto della presunzione di innocenza.

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