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Imperia | La storia di Neve, cagnolina sbranata da un lupo

Cagnolina sbranata dal lupo mentre era a passeggio con il padrone. E’ successo ad Aquila d’Arroscia, entroterra di Imperia. L’animale ha attaccato Neve, un’innocente cagnolina di razza Beagle a cui i proprietari erano ovviamente molto affezionati. A raccontare l’accaduto è Fabio Schivo, il padrone della cagnolina: «Domenica, verso  le dieci e mezza, eravamo a passeggio vicino al bosco. La cagnolina era libera e approfittava della sua libertà correndo felice tra gli alberi». Un momento di serenità nel verde per Fabio Schivo che abita a Casanova Lerrone e che domenica aveva deciso di dedicarsi ad una passeggiata nella natura insieme alla sua quattro zampe. «Neve – prosegue il racconto – non era al guinzaglio. Ero tranquillo e non preoccupato che fosse libera. La nostra bestiola aveva il segnalatore gps che mi permetteva di sapere sempre dove si trovasse anche se, con il suo mantello bianco e nero, era facile vederla ma, in quei momenti, si era allontanata per qualche centinaio di metri, non di più». La cagnolina non era proprio vicinissima al suo padrone ma, comunque, sempre a portata di richiamo. Quando l’ha sentita guaire, si è subito preoccupato e Fabio si è messo a correre per capire che cosa fosse accaduto. Il proprietario ci ha messo pochi secondi per capire che Neve, suo malgrado, era stata aggredita da un lupo. Cinque minuti sono stati sufficienti per infierire sulla povera bestiola che, come unica difesa, ha avuto un grido di dolore e forse la sua inutile richiesta di aiuto. «Adesso sono costretto a farmi domande – si preoccupa Schivo – Io, il lupo, non l’ho neppure visto e penso che abbia paura delle presenze umane ma mi chiedo se, al mio posto, ci fosse stato un bambino avrebbe avuto lo stesso comportamento o non lo avrebbe aggredito?». Il padrone non nasconde la sua amarezza: «Neve ci era stata regalata da un amico quand’era cucciola e l’abbiamo presa a far parte della famiglia da due anni. E’ una cagnolina che non ci ha mai creato problemi, è sempre stata molto ubbidiente e tenera e le mie figlie le erano molto affezionate ma, quando l’ho sentita guaire, mi sono molto preoccupato, sono corso a vedere dov’era per capire il suo comportamento e purtroppo dopo pochi istanti è deceduta per i morsi dell’animali che l’aveva aggredita». Sull’episodio, l’ennesimo caso di un animale domestico sbranato dai lupi, è intervenuto Francesco Bruzzone, deputato ligure della Lega: «Non esistono più le condizioni per la convivenza con il lupo. Sono numerose le aggressioni di lupi ai danni degli animali domestici, come cani e gatti, e i numeri di questa strage continueranno purtroppo ad aumentare in assenza di provvedimenti. I lupi sono presenti in modo abnorme – prosegue Bruzzone – ormai è diventato impossibile fare una passeggiata con il proprio cane, anche quando tenuto al guinzaglio. La popolazione che risiede in quelle aree ha raggiunto da tempo uno stato di esasperazione, e ne ha tutte le ragioni. È necessario adottare provvedimenti urgenti per evitare il ripetersi di situazioni del genere e fare in modo che i lupi non siano presenti nelle zone in cui non ci possono e non devono stare».

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Fomo: Ecco perchè i gatti odiano le porte chiuse

Perché i Gatti Odiano le Porte Chiuse: Una Questione di FOMO

Se avete un gatto, saprete bene che uno dei loro comportamenti più comuni e frustranti è l’odio per le porte chiuse. I felini si trovano a fronteggiare queste barriere in modo decisamente energico, graffiando e miagolando per tentare di entrare o uscire. Ma qual è la spiegazione dietro a questa reazione apparentemente inspiegabile?

La Paura di Perdere Qualcosa

Secondo esperti di comportamento felino intervistati da Live Science, il comportamento dei gatti può essere compreso attraverso il concetto di FOMO, ovvero “fear of missing out”, che tradotto significa “paura di perdere un’opportunità”. Sebbene questo termine sia comunemente usato per descrivere gli esseri umani, si applica anche ai nostri amici a quattro zampe. I gatti temono di perdersi eventi importanti o interessanti che accadono al di là della porta.

I Tre Fattori Chiave: Controllo, Scelta e Cambiamento

Jane Ehrlich, una comportamentista felina, sottolinea che i gatti odiano tre elementi fondamentali che iniziano con la lettera C: scelta, controllo e cambiamento. Quando una porta è chiusa, i gatti si sentono privati della possibilità di decidere di entrare o uscire, perdendo quindi il controllo sul loro ambiente. Inoltre, una porta chiusa rappresenta un cambiamento rispetto alla situazione precedente, in cui la porta era aperta e il gatto poteva muoversi liberamente.

L’importanza del Controllo Territoriale

Ingrid Johnson, un’altra esperta, spiega che i gatti desiderano avere il controllo sull’accesso al loro territorio. Essendo sia predatori che prede, necessitano di libertà di movimento per cacciare, ma al contempo vogliono sentirsi al sicuro. Chiudere una porta significa limitare il loro accesso a una parte del territorio, creando stress e frustrazione.

Consigli per i Proprietari di Gatti

Per mantenere i gatti sereni, è consigliabile permettere loro di avere accesso a tutte le aree della casa. Se ciò non è possibile, è utile essere coerenti: se si desidera tenere una porta chiusa, questa dovrebbe rimanere tale in modo costante. In questo modo, il gatto impara a comprendere che quella stanza non fa parte del suo territorio e può gestire meglio la presenza di porte chiuse.

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SAI CHE…anche gli Animali Ridono?

Secondo un recente studio condotto dal primatologo Sasha Winkler e dall’esperto di comunicazione Greg Bryant della University of California, ben 65 specie animali possono emettere vocalizzi simili alla risata in situazioni di gioco o divertimento condiviso. La ricerca, pubblicata nella rivista Bioacoustics Journal, ha messo in discussione l’idea che solo le grandi scimmie e i topi siano in grado di ridere come gli esseri umani.

Un Nuovo Elenco di Animali Ridenti

Dopo aver esaminato la letteratura scientifica esistente, Winkler e Bryant hanno scoperto che il numero di specie capaci di esprimere una forma di risata è molto più ampio di quanto precedentemente pensato. Oltre a scimpanzé e topi, nel nuovo elenco figurano animali come mucche, cani, foche, manguste, volpi e persino alcune specie di uccelli, come parrocchetti e gazze australiane.

La Sfida di Ascoltare le Risate Animali

Tuttavia, c’è un problema: molte di queste risate sono difficili da udire per gli esseri umani. Ad esempio, mentre le risate degli scimpanzé sono simili a quelle umane, altre specie producono vocalizzazioni ultrasoniche che sfuggono alla nostra percezione uditiva. Questo rende complesso il riconoscimento di queste manifestazioni di gioia nel regno animale, lasciando aperta la questione di quanto siano diffuse realmente le “risate” tra le varie specie.

Implicazioni della Ricerca

Questi risultati offrono un’importante prospettiva sull’intelligenza e la socialità degli animali, suggerendo che il divertimento e il gioco possano avere un ruolo fondamentale nel loro comportamento. La ricerca di Winkler e Bryant invita a riflettere sull’importanza delle emozioni nel mondo animale e sulla nostra capacità di comprenderle.

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La storia dello squalo che ha percorso 30 mila km

Lo squalo seta è diffuso nelle acque tropicali e tende a vivere vicino alle piattaforme continentali, con abitudini migratorie poco conosciute fino ad ora. Recentemente, uno studio pubblicato sul Journal of Fish Biology ha rivelato che Genie, una femmina di squalo seta nella riserva marina delle Galápagos, ha compiuto un viaggio straordinario di 27.666 km in un anno e mezzo. Questo è un record significativo, considerando che gli squali di questa regione di solito restano nelle acque locali ricche di cibo.

Genie ha nuotato per 546 giorni, coprendo circa 50 km al giorno e allontanandosi fino a quasi 5.000 km dalla sua zona di partenza. Questa scoperta ha sorpreso gli scienziati non solo per la lunghezza del viaggio, ma anche perché dimostra che gli squali seta possono migrare su lunghe distanze, una conoscenza cruciale per la loro conservazione.

Gli squali seta sono considerati vulnerabili dall’IUCN e sono tra le specie più cacciate al mondo. La migrazione di Genie è avvenuta principalmente in acque internazionali, esponendola al rischio di catture da parte dei pescatori o al danneggiamento da reti da pesca. Il monitoraggio delle rotte migratorie di queste creature è essenziale per proteggerle efficacemente, richiedendo un coordinamento internazionale per preservare queste specie minacciate.

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