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Politica

Sardegna | Oltre 1,4 milioni di elettori chiamati al voto

Oggi, Domenica 25 febbraio, sono chiamati al voto 1.447.761 cittadini sardi per eleggere il presidente della regione e rinnovare il consiglio regionale. Tra questi, 709.840 sono uomini e 737.921 sono donne.

Il centrodestra cerca conferme, PD e 5 Stelle alla prova

Le partite politiche che si stanno svolgendo nel contesto nazionale vengono momentaneamente sospese in attesa dei risultati delle elezioni regionali in Sardegna, fissate per lunedì 26 febbraio. Queste elezioni rappresentano il primo appuntamento di un intenso anno elettorale che vedrà coinvolte cinque Regioni, seguite dalle elezioni europee e amministrative.

Le elezioni sarde assumono un significato e una rilevanza particolare in un momento di grande tensione per i partiti nazionali, andando oltre i confini dell’Isola. La Sardegna è vista come un laboratorio politico in cui testare e valutare le dinamiche interne ed esterne agli schieramenti. Sebbene l’esito del voto non metta in discussione la stabilità del governo, una sconfitta del centrodestra segnerebbe un primo contrattempo per la coalizione dopo le elezioni del 2022.

Giorgia Meloni ha giocato un ruolo centrale nel sostenere la candidatura di Paolo Truzzu, sindaco di Cagliari, nonostante la sua scarsa popolarità tra i cittadini, ponendosi in contrasto con la Lega che propendeva per il conferimento della carica al governatore uscente Christian Solinas. Il voto sardo potrebbe quindi influenzare i rapporti di forza tra Lega e Fratelli d’Italia all’interno della coalizione di centrodestra.

L’esito delle elezioni in Sardegna sarà un segnale importante per la leadership di Giorgia Meloni e per le aspirazioni di Matteo Salvini, che si trova ad affrontare anche una sfida interna rappresentata da Forza Italia. La presenza costante di Salvini durante la campagna elettorale in Sardegna dimostra l’importanza attribuita da parte della Lega a questo appuntamento elettorale, che si configura anche come un referendum tra la Lega e il Movimento 5 Stelle.

Nel centrosinistra, l’alleanza tra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle suscita l’interesse, pur incontrando delle difficoltà a livello nazionale. Tuttavia, questo patto potrebbe ottenere il suo primo successo in Sardegna, sebbene non sia considerato un modello replicabile altrove. La scelta di candidare un esponente del Movimento 5 Stelle ha provocato divisioni nel centrosinistra, con Renato Soru che ha deciso di correre da solo con la sua Coalizione sarda, rompendo con il Pd e generando ulteriori tensioni interne al schieramento.

Attualità

La Russa “Non sono complottista, centrodestra non è accerchiato”

“Io non sono un complottista, non lo sono mai stati, credo che sia più corretto parlare di un’evoluzione di eventi. Succede una cosa e poi magari qualcuno cerca di utilizzarla. Ma quello non è un complotto, un complotto è quando la cosa viene pensata prima, organizzata nei dettagli”. Lo ha detto il presidente del Senato, Ignazio La Russa, a “Donne sull’orlo di una crisi di nervi”, su Raitre, intervistato da Piero Chiambretti.
“Normalmente non sono un complottista e non mi sento accerchiato, e non sono convinto, magari qualcuno sì, anche nel centrodestra, che il centrodestra sia accerchiato – ha aggiunto -. Vedo che qualunque cosa sia stata detta e fatta, finchè il popolo dà un consenso a una linea politica trasparente e chiara il complotto non solo non esiste, ma se anche esistesse non avrebbe effetto”.

– Foto Agenzia Fotogramma –

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Politica

M5S, Conte “Non sono in lotta con Grillo”

“Non sono in lotta con nessuno”. Queste le parole dell’on. Giuseppe Conte leader del Movimento 5 Stelle, ad Agorà Rai Tre, condotto da Roberto Inciocchi, con riferimento ai rapporti con Beppe Grillo. E alla domanda sulla lettera del fondatore del Movimento risponde: “Le do l’indirizzo degli avvocati”.

foto: Agenzia Fotogrmma

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Politica

Manovra, Meloni “Pronta al confronto, sarà seria e di buon senso”

“C’è un tema di responsabilità sulla gestione delle risorse e con un nuovo Patto di Stabilità con il quale dobbiamo fare i conti. Siamo pronti a un confronto molto concreto nel merito, ma voglio essere chiara, vogliamo seguire la stessa impostazione seguita finora: la legge di bilancio ispirata al buon senso e alla serietà e concentreremo le non molte risorse a disposizione al potere d’acquisto delle famiglie, alle imprese che assumono. Non solo sulla legge di bilancio sono pronta al confronto, ma sono pronta al confronto anche sul tema della burocrazia”. Così il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, intervenendo all’Assemblea di Confindustria.

foto: Agenzia Fotogramma

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