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Attualità

Crotone | Bonifica Sin, Errigo: via i rifiuti industriali 

I rifiuti industriali dell’area Sin devono essere rimossi dal territorio. Questa è stata l’affermazione di Emilio Errigo, commissario straordinario della bonifica industriale del Sin Crotone-Cassano-Cerchiara, durante un evento promosso da Confindustria per presentare alcune misure di sostegno alle imprese. Errigo, nel suo primo intervento pubblico dopo aver assunto l’incarico, ha fornito dettagli sul programma temporale dei lavori.

“Nel minor tempo possibile, mi impegnerò a rimuovere tutte le aree verdi o rosse presenti, dando inizio principalmente al porto, poiché è una vergogna che sia in uno stato sporco e pericoloso, sia per noi che per chi lo utilizza. Inizieremo dal porto, poiché non è accettabile che uno scalo commerciale così ben progettato dal punto di vista teorico sia mantenuto in uno stato di degrado del genere”, ha dichiarato.

Il commissario ha delineato i rapporti con Eni per quanto riguarda la bonifica e ha svelato che “Eni si è dimostrata estremamente disponibile a collaborare con noi. Spero che questa disponibilità verbale si traduca in azioni concrete, affinché tutto ciò che non è stato possibile realizzare in passato possa ora essere portato a termine”. Successivamente, Errigo ha sottolineato che “i rifiuti non avranno più spazio a Crotone,” precisando però che “qualora ci siano condizioni adeguate, potrebbero permanere solamente i residui del processo di trattamento e depurazione. Per quanto riguarda questi residui, derivanti da attività industriali passate nel territorio,” ha affermato, “ci impegneremo a identificare e adottare le migliori tecnologie disponibili a livello internazionale per ridurre al minimo il carico inquinante, portandolo quanto più vicino possibile a zero. Non ci accontenteremo delle tecnologie nazionali, ma cercheremo le soluzioni più avanzate messe a punto dall’industria e dalla scienza, e le applicheremo a Crotone”.

In merito ai tempi di attuazione del programma, Errigo è stato deciso: “Si tratta di tempi tecnici, ho a disposizione solo due anni, con un anno aggiuntivo in caso di necessità. Farò il massimo entro le mie capacità e possibilità. Nel caso in cui non riuscissi a raggiungere gli obiettivi, ovviamente mi dimetterò. Auspico che, già entro due anni, riusciremo a risolvere i problemi legati al porto di Crotone e alle questioni ambientali circostanti, e se possibile, lavoreremo per garantire la sicurezza del fiume Esaro, che rappresenta una potenziale minaccia biologica”.

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G7 cultura, Giuli accoglie delegazioni a Napoli

Il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha accolto al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, le delegazioni che parteciperanno ai lavori del G7 Cultura in programma a Palazzo Reale da domani a sabato.
Dopo una visita al museo, guidata dal Direttore generale Musei, Massimo Osanna, il maestro Gabriele Lavia, leggenda del teatro e del cinema, ha interpretato dinanzi la statua dell’Ercole Farnese un’emozionante lettura in latino di un passo del “De Reditu Suo” di Rutilio Namaziano. La traduzione italiana di Giovanni Pascoli e la versione inglese sono state proiettate su quattro grandi monitor ai lati del palco per consentire a tutti di cogliere il messaggio universale dell’opera.
Al Mann erano anche presenti, tra gli altri, i Sottosegretari Lucia Borgonzoni e Gianmarco Mazzi, il Presidente della Commissione Cultura della Camera, Federico Mollicone, il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca e il Sindaco della città, Gaetano Manfredi.
Il Ministro Giuli ha, successivamente, preso la parola rappresentando la “Roma” del poeta latino come sintesi di tutto ciò che oggi intendiamo per “cultura”: “Fecisti patriam diversis gentibus unam, Hai dato una patria ai popoli dispersi in cento luoghi – ha ricordato il Ministro – in questo solo la cultura può riuscire. E oggi, ai nostri illustri ospiti del G7, diciamo: benvenuti a casa vostra”.

Foto: Ufficio stampa Ministero della Cultura

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Grins, Cervellati “Al lavoro per costruire un ecosistema per il Paese”

“L’obiettivo della piattaforma Amelia è di facilitare la condivisione del dato, la verifica della sua qualità e soprattutto offrire dei servizi di analisi che forniscano dei servizi utili a imprese, famiglie e pubbliche amministrazioni”. Lo ha detto Matteo Cervellati, professore dell’Università di Bologna e Presidente della Fondazione Grins, ospite di Focus ESG, format tv dell’Italpress. “La fondazione Grins è stata creata all’interno dell’unica iniziativa PNRR per la sostenibilità economico-finanziaria dei territori italiani: il partenariato pubblico-privato ha risposto alla richiesta dell’Italia e dell’Europa di costruire una piattaforma che metta assieme dati per studiare e accompagnare imprese, famiglie e pubbliche amministrazioni nelle loro scelte e nella predisposizione delle politiche”, ha spiegato.

“Andremo a costruire un ecosistema digitale, una piattaforma che sarà disponibile online e che tratterà dati di diverso tipo, amministrativi, climatologici, di sentiment analysis, dati presi dal web e non strutturati”.
La piattaforma “verrà ospitata dai server del Cineca e del Tecnopolo, quindi sarà una infrastruttura nazionale e molto sicura”. Gli ecosistemi digitali, anche quelli più piccoli, “richiederebbero un periodo più lungo, di almeno 5 anni” ma “i tempi del PNRR ci costringono a comprimere il lavoro: l’obiettivo è arrivare alla fine del terzo anno con una piattaforma funzionante, che nelle componenti di base sia sicura, in cui i dati vengano riconosciuti vengono analizzati e soprattutto in un ambiente che offra dei servizi e che possa essere scalabile”.

La fondazione Grins “è stata creata come hub del progetto: il nostro ha nove ‘spokè di diversa natura che studiano le famiglie, le imprese, le pubbliche amministrazioni, la decarbonizzazione, l’economia circolare, la sostenibilità dei territori e vengono coordinati da una fondazione di ricerca che mette assieme attualmente 25 enti. Sono coinvolti nominalmente 350 ricercatori delle università pubbliche e private, altrettanti ricercatori fanno parte dei gruppi di ricerca e poi abbiamo assunto circa 300 giovani: l’obiettivo di questo migliaio di persone è lavorare insieme alle imprese e alle pubbliche amministrazioni per capire come costruire queste infrastrutture e far sì che i dati utili per studiare i problemi economici e finanziari siano disponibili. Il lavoro quindi è duplice: la costruzione di un’infrastruttura, la raccolta e il trattamento di dati e, soprattutto, la predisposizione di meccanismi di analisi di questi dati”, ha sottolineato. “Quello che stiamo cercando di realizzare è uno strumento aperto, che permetta di fare scelte sulla base dei dati disponibili, idealmente in tempo reale o comunque in tempo sufficientemente utile”.

La speranza, conclude Cervellati, “è di lasciare al Paese un sistema solido e funzionante, con qualche progetto già avviato e che offra già alcuni servizi: questo poi ovviamente richiederà la ricerca di ulteriori finanziamenti nei tre anni successivi”.

– foto Italpress –

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La Russa “Non sono complottista, centrodestra non è accerchiato”

“Io non sono un complottista, non lo sono mai stati, credo che sia più corretto parlare di un’evoluzione di eventi. Succede una cosa e poi magari qualcuno cerca di utilizzarla. Ma quello non è un complotto, un complotto è quando la cosa viene pensata prima, organizzata nei dettagli”. Lo ha detto il presidente del Senato, Ignazio La Russa, a “Donne sull’orlo di una crisi di nervi”, su Raitre, intervistato da Piero Chiambretti.
“Normalmente non sono un complottista e non mi sento accerchiato, e non sono convinto, magari qualcuno sì, anche nel centrodestra, che il centrodestra sia accerchiato – ha aggiunto -. Vedo che qualunque cosa sia stata detta e fatta, finchè il popolo dà un consenso a una linea politica trasparente e chiara il complotto non solo non esiste, ma se anche esistesse non avrebbe effetto”.

– Foto Agenzia Fotogramma –

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