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Attualità

Disturbi psichici, sempre più giovani ne soffrono

Il 20% degli italiani soffre di almeno un disturbo psichico, in particolare ansia e depressione: è una percentuale superiore a quella della media europea. A fotografare la situazione del nostro paese è lo studio del 2023 “Headway – Mental health index 2.0”, realizzato da The European House – Ambrosetti. Secondo questa indagine, concorrono al malessere italiano fattori contingenti e comuni al resto dell’Europa, quali le conseguenze della pandemia di Covid-19, la guerra in Ucraina e i flussi migratori. La situazione italiana è però resa più critica da specifici aspetti della nostra società, come le condizioni abitative precarie per un quinto circa della popolazione, la crisi economica e la mancanza di spazi verdi nelle grandi città. Allarmanti anche i dati relativi ai giovani entro i 19 anni raccolti dall’Unicef. In base a un recente studio, il suicidio è la seconda causa di morte dopo gli incidenti stradali e il 13% di chi ha meno di 19 anni soffre di un problema di salute mentale. Sono questi alcuni dei temi trattati da Cristina Colombo, primario dell’unità Disturbi dell’umore dell’IRCCS – Ospedale San Raffaele di Milano e professore ordinario di psichiatria dell’Università Vita-Salute San Raffaele, dove dirige la scuola di specializzazione di psichiatria e ha fondato il master in psicopatologia forense e criminologia clinica, intervistata da Marco Klinger, per Medicina Top, format tv dell’agenzia di stampa Italpress.

“E’ un problema che sta dilagando, si è decisamente abbassata l’età media di chi è colpito da disturbi mentali e questo dipende da tantissimi fattori – ha esordito – Una spiegazione non l’ha nessuno, è multifattoriale. E’ legata alla diffusione delle sostanze che i giovani considerano innocue e che non lo sono, all’alterazione dei ritmi biologici e poi c’è la componente familiare e genetica della malattia che esiste”.
Il principale disturbo dell’umore è la tanto temuta depressione, di cui però spesso si hanno nozioni incomplete e fuorvianti: “I disturbi dell’umore indicano la categoria di cui fa parte la depressione, una patologia caratterizzata da una ricorrenza di malattia – ha spiegato Colombo – Le persone hanno episodi di malattia che terminano, sono episodi più o meno frequenti nell’arco della vita. E c’è poi il disturbo bipolare, quando alle fasi di depressione si alterna una fase di euforia, e altri disturbi meno rappresentati”.

“La depressione è un cambiamento radicale: non è la tristezza, chi ne è colpito non piange, piuttosto si congela e non ha più emozioni – ha sottolineato la professoressa – La testa non riesce a fare neanche le cose più piacevoli, è molto paralizzante. Non si riesce più a vedere gli amici, a uscire, a studiare ecc… Tutti gli studi che si occupano di depressione sono molto interessanti, il cervello in alcuni momenti è nel ‘lago ghiacciatò e non funziona, poi torna a funzionare. Una patologia di solito ce l’hai e basta, nella depressione spesso dei circuiti che dovrebbero funzionare bene non funzionano più – ha ribadito – Il circuito si impalla, il paziente continua ad andare da un’informazione all’altra e torna indietro, per esempio scegliere cosa indossare la mattina quando ci si veste, ecco, questa per il depresso è una decisione insuperabile”. E su come si arriva a una diagnosi di depressione: “Per molti la depressione è una fragilità e tutto sommato ci si abitua, in realtà a volte non è affatto vero”.

“Le depressioni più gravi spesso sono in persone molto forti – ha confermato Colombo – Noi siamo medici, raccogliamo dei sintomi e sentiamo la storia del paziente, sulla base delle informazioni cliniche si arriva a una diagnosi. Consiglio pertanto di non sottovalutare nulla, specie nei più giovani. Quando da genitori si assiste a un cambiamento sulle cose piacevoli, non uscire con gli amici per esempio, l’isolamento e quant’altro, sono dei campanelli d’allarme. Non è necessariamente detto che sia depressione – ha ammesso – Ma si può già parlare con il medico di base che può capire di cosa si tratta e in caso indirizzare da uno specialista”. Sulla psicoterapia: “Noi diciamo al paziente che deve scegliere, la psicoterapia va benissimo per chi è fragile o ha delle problematiche, non cura ma serve a sostenere il paziente. Questo intervento è essenziale per la gestione della malattia”.

Infine, sulla prevenzione e sull’esordio di alcuni sintomi negli anziani: “Bisogna adottare condotte di buon senso: non devono esserci eventi stressanti, un brutto divorzio spesso è un trauma che si inserisce in un percorso che pian piano può portare a queste situazioni – ha ricordato la professoressa – E poi non si deve aver paura di affrontare questa cosa, il problema vero è la sottovalutazione, ti esplode in mano e diventa pericoloso. La depressione che esordisce in un anziano è invece qualcosa di maggiormente legato alla solitudine – ha concluso – Questa società adesso perdona di meno”.

– foto tratta da video Medicina Top –

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Ucraina, dal Parlamento Ue sì all’uso di armi in territorio russo

Il Parlamento Europeo chiede ai Paesi dell’UE di eliminare le restrizioni che impediscono all’Ucraina di utilizzare i sistemi di armamento occidentali contro obiettivi militari legittimi in Russia.
Nella risoluzione, non vincolante, adottata giovedì con 425 voti a favore, 131 contrari e 63 astensioni, si afferma che senza l’abolizione delle attuali restrizioni all’uso dei sistemi d’arma occidentali, l’Ucraina non può esercitare pienamente il suo diritto all’autodifesa e rimane esposta ad attacchi contro la popolazione e le infrastrutture.

Il Parlamento sottolinea che “le forniture insufficienti di munizioni e le restrizioni sul loro uso rischiano di annullare l’impatto degli sforzi compiuti finora e deplora la diminuzione del volume degli aiuti militari bilaterali all’Ucraina da parte dei Paesi dell’UE”. I deputati ribadiscono l’invito agli Stati membri a rispettare l’impegno assunto nel marzo 2023 di consegnare un milione di munizioni all’Ucraina e ad accelerare la consegna di armi, sistemi di difesa aerea e munizioni, compresi i missili TAURUS.
Ribadiscono inoltre la loro posizione secondo cui “tutti i Paesi UE e gli alleati della NATO dovrebbero impegnarsi collettivamente e individualmente a fornire all’Ucraina un sostegno militare annuale non inferiore allo 0,25% del loro PIL”.

Nella risoluzione si chiede agli Stati membri di mantenere ed estendere la politica di sanzioni UE contro la Russia, la Bielorussia e i Paesi e le entità non appartenenti all’UE che forniscono alla Russia tecnologie militari e a doppio uso. I deputati condannano il recente trasferimento di missili balistici dall’Iran alla Russia e chiedono un rafforzamento delle sanzioni contro Teheran e la Corea del Nord per il loro coinvolgimento nel sostegno alla guerra della Russia contro l’Ucraina. Inoltre, auspicano l’aggiunta di un maggior numero di individui ed entità cinesi all’elenco delle sanzioni dell’UE, nonchè misure più severe per affrontare sistematicamente la questione dell’elusione delle sanzioni da parte di società con sede nell’UE, di terzi e di Paesi non UE.

Pur invitando l’UE e i suoi Stati membri a lavorare attivamente per ottenere il più ampio sostegno internazionale possibile per l’Ucraina e individuare una soluzione pacifica alla guerra, i deputati affermano che qualsiasi risoluzione del conflitto deve basarsi sul pieno rispetto dell’indipendenza, della sovranità e dell’integrità territoriale dell’Ucraina. Ritengono inoltre che la responsabilità per i crimini di guerra russi e i risarcimenti e altri pagamenti da parte di Mosca siano aspetti essenziali di qualsiasi soluzione. A tal fine, i deputati chiedono all’UE e ai partner che condividono la stessa posizione di stabilire un regime giuridico per la confisca dei beni statali russi congelati dall’UE come parte degli sforzi per compensare l’Ucraina per gli ingenti danni subiti.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

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Straripano fiumi in Emilia Romagna e Marche, 800 interventi vigili del fuoco

Preoccupa la situazione legata al maltempo in Emilia Romagna e nelle Marche. Oltre 800 gli interventi di soccorso effettuati dai ieri dai vigili del fuoco nelle due regioni per l’esondazione di fiumi e allagamenti. Tra i comuni messi in ginocchio, quello di Lugo (Ravenna) dove si è verificata l’esondazione del Senio che ha caricato il Canale Emiliano Romagnolo che potrebbe trasportare acqua anche nelle aree di Villa San Martino e Saponara. Lo ha comunicato sul suo profilo Fcebook il comune di Lugo invitando in via precauzionale la popolazione in quelle zone “a salire ai piani alti con acqua, cibo, medicinali, beni di prima necessità, cellulare e caricabatterie”. “La situazione è paragonabile a quella dell’alluvione in Emilia Romagna del 2023 – ha detto la sindaca di Lugo Elena Zannoni in Non Stop News su RTL 102.5 -. Ieri sera in un’ora sono scesi 100 millimetri di acqua e nelle prossime ore continuerà a piovere”, ha concluso il sindaco.

Intanto, prosegue l’attività del corpo nazionale dei vigili del fuoco al lavoro da ieri in Emilia Romagna, dove prosegue l’allerta rossa, per far fronte ai danni causati dall’intensa ondata di maltempo che sta colpendo la regione. Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati oltre 500 interventi di soccorso. Situazione più critica nel territorio della provincia di Ravenna, dove sono in azione anche due elicotteri Drago per l’evacuazione di persone bloccate in casa dall’innalzamento del livello dell’acqua causato dall’esondazione del torrente Senio a Cotignola e del Lamone a Bagnacavallo in località Traversara. A Casola Valsenio interventi in atto per diverse frane che hanno ostruito strade di collegamento. Nella provincia di Forlì Cesena i soccorritori acquatici del Corpo nazionale hanno operato in via Zignola, a Forlì, per evacuare 14 persone, di cui 7 disabili in una residenza sanitaria, ed un centinaio di animali minacciati dall’acqua. Sempre a Forlì, nel quartiere di San Benedetto, in via Pelacano e in via Isonzo le squadre stanno operando per assistenza a persone in difficoltà per allagamenti e per il soccorso ad automobilisti in panne.

Preoccupa anche la situazione nelle Marche dove i vigili del fuoco hanno portato a termine da ieri 300 soccorsi per il contrasto ai danni generati dal maltempo. Le squadre hanno operato stanotte ad Ascoli Piceno, nella località di Ponterotto tra San Benedetto del Tronto e Acquaviva Picena, per il soccorso ad automobilisti in difficoltà per acqua e fango lungo la carreggiata della SP36. Svolti soccorsi per allagamenti anche nelle zone di Cupra Marittima e Grottammare. Ad Ancona nella tarda serata di ieri sono state evacuate 6 famiglie a Osimo per una frana che minacciava l’abitato in via Montecesa. Per l’esondazione del torrente Arzilla, in provincia di Pesaro Urbino è interrotta la viabilità sulla SP 144. Potenziato in il dispositivo di soccorso del Corpo nazionale con l’invio di personale esperto nel soccorso acquatico e fluviale dalla Lombardia, Toscana e Campania.

– Foto ufficio stampa vigili del fuoco –

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Minacce ai pm del processo Open Arms, scatta l’allarme sicurezza

Allarme sicurezza per i tre pm del processo Open Arms. Alla procuratrice aggiunta Marzia Sabella ed ai sostituti Geri Ferrara e Giorgia Righi sono giunti migliaia di messaggi di insulti e minacce via social e lettere intimidatorie.
La procuratrice generale di Palermo, Lia Sava, ha lanciato l’allarme al Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza.

I tre pm, nei giorni scorsi, hanno chiesto la condanna a 6 anni per Matteo Salvini che è imputato per sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio. La loro requisitoria al processo ha suscitato polemiche politiche.
Intanto, domani, nell’aula bunker del carcere di Pagliarelli, riprende il processo e sarà la volta delle parti civili. L’arringa dell’avvocato difensore di Salvini, Giulia Buongiorno, è fissata per il 18 ottobre.
– foto Agenzia Fotogramma –

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