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Cronaca

Catania | Dimezzavano costi smaltimento mischiando rifiuti industriali e urbani, 18 indagati


I finanzieri del comando provinciale di Catania hanno eseguito un’ordinanza emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Catania, che ha disposto sette misure cautelari personali nei confronti di altrettante persone ritenute responsabili, insieme ad altri undici individui, dei reati di traffico organizzato di rifiuti, truffa e falsità commesse da pubblici impiegati incaricati di un servizio. Le indagini dell’operazione “Calliope”, coordinate dalla Procura etnea, sono iniziate a seguito di una denuncia presentata nel 2022 dalla Dusty, che all’epoca gestiva il servizio di igiene ambientale nel lotto Centro del comune di Catania. L’azienda segnalava la condotta di alcuni dipendenti che avrebbero movimentato rifiuti di dubbia provenienza, conferendoli in discarica utilizzando i mezzi aziendali senza autorizzazione.

I finanzieri del Gico e del nucleo Pef hanno trovato riscontri concreti a questi sospetti, rivelando un sistema di frode ben collaudato volto allo smaltimento illecito di rifiuti, messo in atto da diversi dipendenti della Dusty. Tra i coinvolti c’è anche il responsabile di un “sito di movimentazione” situato a Catania, in via Calliope, usato per lo stoccaggio abusivo e il trasferimento di grandi quantitativi di rifiuti. Sotto indagine sono finiti anche gli imprenditori che commissionavano l’attività abusiva di raccolta, tra cui il rappresentante legale di una società di Priolo Gargallo.

Grazie al mancato conferimento dei rifiuti tramite canali autorizzati, gli imprenditori coinvolti avrebbero ottenuto notevoli risparmi sui costi di smaltimento, mentre gli altri indagati avrebbero ricevuto compensi per il “lavoro sporco”. Uno dei principali coordinatori dell’attività abusiva sarebbe stato un dipendente della Dusty, P. A., in collaborazione con altri colleghi infedeli, gli autisti B. A., C. L., L. P. e S. S. I rifiuti aziendali venivano inizialmente concentrati in un’area di via Calliope, denominata “il garage”, gestita da L. S., che tramite un ragno meccanico caricava il materiale da smaltire su camion e autocarri della Dusty, all’insaputa della società. Una volta “confusi” con i rifiuti solidi urbani raccolti per le vie di Catania, i mezzi trasportavano i rifiuti in discarica, direttamente o dopo un ulteriore “mixaggio” con un autocompattatore della Dusty.

Tra i committenti figura anche D. G. G., legale rappresentante di un’azienda con sede a Priolo Gargallo, che avrebbe usato questo sistema illegale per dimezzare i costi di smaltimento. A fronte di un costo medio di circa 1.100 euro per tonnellata per il conferimento dei rifiuti a ditte autorizzate, l’imprenditore indagato avrebbe speso circa la metà, pagando in nero i dipendenti infedeli.

Il Gip ha disposto l’obbligo di dimora nel comune di residenza per i dipendenti della Dusty P. A., B. A., C. L., L. P. e S. S., e per il gestore del sito di raccolta di via Calliope, L. S. P. A. e L. S. non potranno allontanarsi dalla loro abitazione dalle ore 20 alle ore 8 del mattino, con obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. L’imprenditore D. G. G. non potrà esercitare la propria attività per un anno.

Calabria

Bagnara Calabra | Allacci abusivi alla rete pubblica, 4 denunce

Un’operazione congiunta tra i carabinieri della Stazione di Bagnara Calabra e il personale dell’Enel ha portato alla denuncia di quattro residenti della località Solano per aver effettuato allacci abusivi alla rete elettrica. Queste manovre illecite permettevano loro di alimentare le proprie abitazioni senza pagare per il servizio.

Inoltre, durante le verifiche, è emerso che un commerciante locale, titolare di un panificio, stava utilizzando un bypass per alimentare la sua attività, causando un danno economico significativo alla società fornitrice di energia. Il valore del danno è stato stimato attorno ai 100mila euro.

L’arresto del panificatore è stato convalidato dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Reggio Calabria. Tutti gli indagati, oltre ad affrontare le conseguenze penali per furto aggravato, dovranno anche risarcire il consumo elettrico stimato.

Questo episodio evidenzia l’importanza della vigilanza nel settore energetico e le misure necessarie per contrastare comportamenti fraudolenti che danneggiano non solo le aziende ma anche i cittadini che rispettano le norme.

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Calabria

Corigliano Rossano (CS) | Maltrattamenti in famiglia, offese alla moglie e costrizione a lasciare il posto di lavoro, arrestato

Un episodio inquietante si è concluso con l’arresto di un uomo di 40 anni, ritenuto responsabile di maltrattamenti nei confronti della sua compagna. L’operazione, condotta dai carabinieri della Stazione di Corigliano Scalo in collaborazione con il Reparto Territoriale di Corigliano Rossano, ha visto il coinvolgimento della Procura della Repubblica di Castrovillari.

Le indagini hanno rivelato un quadro drammatico: la vittima, una giovane madre, ha vissuto per lungo tempo sotto un regime di vessazioni sistematiche. Le umiliazioni subite si sono manifestate in comportamenti aggressivi e denigratori, volti a minare la sua autostima e a creare una forte dipendenza economica. La situazione è degenerata fino a spingerla a chiedere aiuto, determinata a liberarsi da una condizione insostenibile per sé e per i suoi figli.

Grazie alla collaborazione tra le forze dell’ordine e il supporto della Procura, è stata predisposta una misura cautelare in carcere per l’arrestato. Questa decisione è stata presa per prevenire ulteriori atti di violenza e garantire la sicurezza della donna e dei suoi bambini, che ora si trovano in una comunità protetta, lontani da ogni pericolo.

Il Giudice per le Indagini Preliminari ha accolto le richieste della Procura, emettendo un’ordinanza di custodia cautelare, e l’uomo è stato trasferito nel carcere di Castrovillari. Questo intervento sottolinea l’importanza della tutela delle vittime di violenza domestica e il ruolo cruciale delle istituzioni nel combattere tali fenomeni.

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Cronaca

Lazio | Estorsioni nel Reatino: due arresti

CC Rieti

Negli ultimi giorni, la Stazione Carabinieri di Rieti ha portato a termine un’importante operazione contro l’estorsione, arrestando un trentaseienne e denunciando un sessantaquattrenne. I due sono accusati di aver minacciato un uomo per anni, costringendolo a pagare somme significative di denaro, superando i 30.000 euro, attraverso intimidazioni e aggressioni, anche nei confronti della compagna disabile della vittima.

L’indagine è partita dalla denuncia della vittima, che ha finalmente trovato il coraggio di segnalare le minacce subite. I militari hanno predisposto un servizio di osservazione e, durante un incontro programmato con gli estorsori, hanno colto in flagranza di reato l’autore del ritiro di una somma di denaro. L’operazione ha portato all’identificazione del secondo complice, che è stato denunciato.

Il Giudice per le Indagini Preliminari ha convalidato l’arresto e, a fronte delle prove raccolte, ha disposto misure cautelari: uno dei due estorsori è stato trasferito in carcere, mentre l’altro è agli arresti domiciliari. Questa azione segna un passo significativo nella lotta contro l’estorsione e la protezione delle vittime, evidenziando l’importanza della denuncia per combattere tali reati.

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