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Campania

Napoli | Pizzaiolo ucciso, teste incriminato durante l’udienza

Ci sono state sorprese nel processo in corso a Napoli sull’omicidio dell’aspirante pizzaiolo Francesco Pio Maimone: durante l’udienza, un testimone, proprietario di uno degli chalet vicini al luogo del tragico evento, è stato incriminato dalla Corte d’assise per falsa testimonianza a causa del suo comportamento evasivo durante il suo interrogatorio.

Durante l’udienza, il testimone ha fornito risposte vaghe, dichiarando di non ricordare particolari importanti e cercando di minimizzare gli eventi. Ha affermato di non ricordare di aver detto alcune cose, ha riconosciuto le persone coinvolte ma ha negato il loro coinvolgimento nella lite, e ha sostenuto di non sapere chi abbia partecipato al litigio riguardante le scarpe, definendo alcuni dei presenti solo clienti abituali.

Il testimone ha anche affermato di aver visto per la prima volta il presunto assassino di Maimone, Francesco Pio Valda, solo il giorno della lite, che sarebbe scoppiata a causa di una discussione su un paio di scarpe firmate.

L’udienza è stata interrotta e si sta cercando di nominare un avvocato d’ufficio che possa assistere il testimone.

Inoltre, secondo quanto riferito da un agente della Polizia scientifica durante l’udienza, il colpo che ha ucciso Francesco Pio Maimone è stato sparato da una distanza di 15 metri e non in aria, portando a nuove considerazioni sulle circostanze dell’omicidio.

Attualità

Al via G7 della Cultura a Napoli, Giuli “Pilastro della convivenza civile”

Al via il G7 della Cultura a Napoli. “L’Italia crede che… la cultura sia un pilastro centrale della convivenza civile, un formidabile strumento di comprensione reciproca e di confronto, un antidoto a ogni forma di discriminazione ed estremismo, un formidabile volano di sviluppo sostenibile”. Così il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, aprendo i lavori.
– foto Agenzia Fotogramma –

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Campania

Avellino | Foglio di Via obbligatorio nei confronti di 3 pregiudicati

Nell’ambito delle operazioni volte a prevenire la criminalità, il Questore della provincia di Avellino ha recentemente adottato tre provvedimenti di allontanamento nei confronti di soggetti con precedenti penali. Questi provvedimenti mirano a garantire una maggiore sicurezza sul territorio, in particolare nel comune di San’Angelo dei Lombardi.

Grazie a mirati servizi di controllo, gli agenti del Commissariato locale hanno identificato un cinquantasettenne e un ventiduenne di Napoli, entrambi a bordo di una Fiat Punto. Alla vista della polizia, i due hanno tentato di fuggire, ma sono stati fermati per un controllo. Non essendo in grado di fornire motivazioni valide per la loro presenza nella zona, sono stati segnalati per ulteriori provvedimenti.

Un altro provvedimento è stato emesso nei confronti di un ventiseienne rumeno, la cui presenza era stata segnalata da residenti preoccupati. Il giovane si era comportato in modo sospetto, cercando di cambiare un gran numero di banconote e aggirandosi per vari negozi senza un apparente motivo.

Queste azioni sottolineano l’importanza del monitoraggio attivo e della collaborazione tra forze dell’ordine e comunità. La segnalazione dei cittadini è fondamentale per garantire un ambiente più sicuro e prevenire potenziali atti criminali. L’impegno della polizia è costante e orientato a tutelare la tranquillità dei cittadini, rendendo così le strade di San’Angelo dei Lombardi più sicure per tutti.

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Campania

Giugliano in Campania | 4 misure cautelari per associazione di tipo mafioso

I Carabinieri della Compagnia di Giugliano hanno arrestato quattro persone in un’operazione contro la criminalità organizzata, in particolare contro il clan Mallardo, attivo nel territorio di Giugliano in Campania. L’operazione è stata effettuata in seguito a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia.

I soggetti arrestati sono accusati di associazione di tipo mafioso e di tentate estorsioni aggravate, mirate a intimidire imprenditori per garantirsi pagamenti illeciti, consentendo loro di continuare a operare senza subire ritorsioni.

È importante notare che il provvedimento è una misura cautelare nell’ambito delle indagini preliminari. Gli arrestati sono considerati presunti innocenti fino a una eventuale condanna definitiva e hanno la possibilità di impugnare l’ordinanza.

Questa operazione sottolinea l’impegno delle forze dell’ordine nel contrastare le attività mafiose e tutelare la legalità e la sicurezza economica nella regione, sostenendo le imprese oneste e riducendo l’influenza delle organizzazioni criminali sul territorio.

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