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Calabria

Reggio Calabria | Presi i presunti autori dell’omicidio Catalano, 17 arresti, TUTTI I NOMI

Il personale della Polizia di Stato e del Comando Provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria, in seguito a indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria – Direzione Distrettuale Antimafia sotto la guida del Procuratore Giovanni Bombardieri, ha condotto un’operazione denominata “Gallicò”. In questa operazione, sono state eseguite due ordinanze di applicazione di misure cautelari nei confronti di 18 persone, di cui 16 sono state poste in carcere, 1 agli arresti domiciliari e 1 con obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Queste persone sono indiziate, a diverso titolo e con riserva di valutazioni successive durante le indagini preliminari, per una serie di reati gravi, tra cui associazione di tipo mafioso, omicidio, estorsione, usura, detenzione illegale di armi, intestazione fittizia di beni e altri reati correlati. Oltre ai soggetti sottoposti alle misure cautelari, sono stati indagati complessivamente 40 individui nei due procedimenti penali.

L’operazione “Gallicò” rappresenta un importante passo avanti nell’azione contro la criminalità organizzata e testimonia l’impegno delle forze dell’ordine e della magistratura nel contrasto alle attività illecite che minano la sicurezza e la legalità del territorio.

Gli Autori dell’omicidio Catalano

Le indagini condotte dalla sezione omicidi della squadra mobile hanno portato alla luce elementi significativi in merito all’omicidio di Francesco Catalano, avvenuto il 14 febbraio 2019. In relazione a questo omicidio, sono state arrestate due persone, Domenico Corso Mariano e Costel Zlatan. Il delitto sembra essere legato alle dinamiche di conflitto per il controllo criminale del quartiere Gallico di Reggio Calabria, che hanno caratterizzato il periodo tra il 2017 ed il 2020.

Questo conflitto avrebbe avuto origine dopo l’arresto, nel luglio 2018, di Antonino Crupi, e Catalano, già condannato per associazione a delinquere di tipo mafioso nell’ambito dell’operazione «Olimpia», avrebbe tentato di assumere il comando del territorio. Tuttavia, è emerso che Catalano è entrato in contrasto con Domenico Mariano Corso, che nel 2018 era diventato il principale referente mafioso nella zona.

In seguito all’omicidio, Costel Zlatan è fuggito in Italia e ha fatto perdere le sue tracce, trasferendosi nel Regno Unito. Tuttavia, le autorità britanniche sono state informate tramite il canale I-CAN del Servizio Cooperazione Internazionale di Polizia e sono riuscite a rintracciarlo e arrestarlo stamane.

TUTTI I NOMI

Gli arrestati in carcere

CANGEMI Antonio 5-4-1988 Reggio Calabria
CARTISANO Carmelo Natale 23-12-1982 Reggio Calabria
CARTISANO Pasquale 17-11-1961 Reggio Calabria
CORSO Mariano Domenico 18-1-1987 Reggio Calabria
CORSO Gabriele 16-5-1993 Reggio Calabria
CRUPI Antonino 14-1-1983 Reggio Calabria
LARUFFA Antonio 8-11-1995 Reggio Calabria
MARCONESE Rocco 8-5-1984 Reggio Calabria
MARTINO Lorenzo Alberto 21-02-1973 Porto Salvo
UTANO Antonino 22-7-1980 Reggio Calabria
ZLATAN Costel 18-5-1989 Birland (Romania)
CARTISANO Carmelo 27-6-1995 4-1-1972 Reggio Calabria
CARTISANO Girolamo Ottavio 15-7-1957 Reggio Calabria
ROMANO Davide Andrea 30-11-1972 Reggio Calabria
BILARDI Pasquale  26-12-1961 Reggio Calabria
FURCI Giuseppe 16-11-1976 Reggio Calabria

Agli Arresti domiciliari

PENSABENE Antonio 27-12-1997 Reggio Calabria

Obbligo di presentazione

FORO Francesco 2-6-1970 Reggio Calabria

Calabria

Tropea | Prodotti surgelati nocivi: sequestro di 108 kg tra prodotti ittici e ortofrutticoli

La polizia ha recentemente sequestrato un carico di 108 chili di prodotti ittici e ortofrutticoli surgelati, trasportati in violazione delle normative igienico-sanitarie. L’operazione è avvenuta a Tropea, una delle località turistiche più rinomate della Calabria, dove il carico era destinato ad alcune attività commerciali.

Il controllo è stato effettuato dagli agenti del Posto Fisso di Tropea, che hanno notato un veicolo con comportamenti sospetti. A supporto delle operazioni, è intervenuto personale specializzato dell’Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia, per valutare la situazione dal punto di vista alimentare.

Gli alimenti sono stati considerati non idonei al consumo umano e sono stati posti sotto sequestro, in attesa di un decreto di distruzione. Questa azione si inserisce in un più ampio impegno delle autorità locali per garantire la sicurezza alimentare e prevenire potenziali rischi sanitari per i consumatori. La polizia invita a mantenere alta l’attenzione riguardo alla provenienza e alla conservazione dei prodotti alimentari, soprattutto in aree turistiche dove la qualità è fondamentale.

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Reggio Calabria | Bottiglia di benzina lasciata come messaggio intimidatorio all’ingresso di un esercizio commerciale

Una bottiglia di benzina è stata trovata all’ingresso di un ristorante nella zona di Spirito Santo a Reggio Calabria, in quello che sembra essere un atto intimidatorio. Il titolare dell’esercizio, Tommaso Marzullo, ha scoperto il messaggio minaccioso, che appare collegato a Davide Bilardi, un nuovo collaboratore di giustizia. La rosticceria, che si appresta ad aprire, si trova vicino agli uffici delle forze dell’ordine.

Gli agenti delle Volanti e della Scientifica sono intervenuti sul posto per raccogliere prove e hanno sequestrato la bottiglia. La squadra mobile ha già avviato indagini e ha informato la Direzione distrettuale antimafia, poiché l’area è controllata dalla cosca Libri, che sta vivendo momenti di tensione a seguito delle dichiarazioni di Bilardi.

Il collaboratore di giustizia ha già menzionato la rosticceria nei suoi verbali, sottolineando un episodio in cui un esponente della cosca si era presentato lamentando di non essere stato avvisato dell’apertura dell’attività commerciale. Questo potrebbe ora essere interpretato come un avvertimento o una ritorsione da parte della cosca nei confronti di Bilardi, che ha scelto di collaborare con le autorità. Le indagini continuano per chiarire la natura di questo gesto intimidatorio e il suo possibile significato per la comunità locale e per le dinamiche mafiose in atto.

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Procura di Castrovillari | Bergamini, il calciatore del Cosenza morto nel 1989, chiesti 23 anni di reclusione per l’ex fidanzata

I pubblici ministeri della Procura di Castrovillari hanno chiesto una condanna a 23 anni di reclusione per Isabella Internò, l’ex fidanzata di Donato Denis Bergamini, il calciatore del Cosenza tragicamente scomparso il 18 novembre 1989 lungo la statale 106 a Roseto Capo Spulico. La donna è accusata di omicidio volontario in concorso con ignoti e il caso è attualmente sotto esame presso la Corte d’Assise di Cosenza.

La richiesta di condanna è stata presentata dal pm Luca Primicerio, supportato dal procuratore di Castrovillari, Alessandro D’Alessio, al termine di una requisitoria che ha avuto inizio ieri. È importante notare che Isabella Internò non era presente in aula durante la formulazione della richiesta. La vicenda, avvolta da un lungo mistero e controversie, continua a suscitare grande interesse e attenzione da parte dell’opinione pubblica e dei media.

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