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Calabria

Gratteri, “la ‘ndrangheta ha cercato di uccidere i miei figli”

La recente rivelazione del procuratore Nicola Gratteri ha scosso profondamente l’opinione pubblica riguardo alla pericolosità della ‘ndrangheta e al rischio costante che coloro che combattono la criminalità organizzata devono affrontare. Durante un’intervista esclusiva con il giornalista Peter Gomez nella trasmissione “La Confessione” su Raitre, Gratteri ha svelato una serie di tentativi di attentato rivolti non solo contro di lui, ma anche contro i suoi familiari, inclusi i suoi figli.

Uno dei tentativi più scioccanti è stato il presunto finto incidente stradale orchestrato dalla ‘ndrangheta per uccidere il figlio minore di Gratteri. Secondo quanto riferito, un grosso fuoristrada avrebbe dovuto travolgere il giovane mentre viaggiava in motorino. L’ordine per questo atto di violenza sarebbe giunto addirittura dal carcere di Reggio Calabria, mettendo in luce la pervasività e la spietatezza dell’organizzazione criminale.

Questo non è stato l’unico episodio di minaccia alla vita dei familiari di Gratteri. Prima del suo matrimonio, qualcuno aveva aperto il fuoco contro la porta della casa di sua moglie, accompagnando l’atto con un messaggio intimidatorio. Anche il figlio maggiore è stato oggetto di un tentativo di aggressione, quando due uomini mascherati da poliziotti si sono introdotti nel palazzo dove viveva e solo per puro caso è riuscito a mettersi in salvo.

Fortunatamente, in entrambe le occasioni, la famiglia di Gratteri ha saputo del pericolo imminente in anticipo, permettendo loro di prendere precauzioni. Tuttavia, la costante minaccia alla vita dei suoi cari ha inevitabilmente creato una tensione palpabile all’interno della famiglia, evidenziando il coraggio e la determinazione necessari per affrontare la realtà quotidiana di coloro che si oppongono alla criminalità organizzata in Italia.

Calabria

Tropea | Prodotti surgelati nocivi: sequestro di 108 kg tra prodotti ittici e ortofrutticoli

La polizia ha recentemente sequestrato un carico di 108 chili di prodotti ittici e ortofrutticoli surgelati, trasportati in violazione delle normative igienico-sanitarie. L’operazione è avvenuta a Tropea, una delle località turistiche più rinomate della Calabria, dove il carico era destinato ad alcune attività commerciali.

Il controllo è stato effettuato dagli agenti del Posto Fisso di Tropea, che hanno notato un veicolo con comportamenti sospetti. A supporto delle operazioni, è intervenuto personale specializzato dell’Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia, per valutare la situazione dal punto di vista alimentare.

Gli alimenti sono stati considerati non idonei al consumo umano e sono stati posti sotto sequestro, in attesa di un decreto di distruzione. Questa azione si inserisce in un più ampio impegno delle autorità locali per garantire la sicurezza alimentare e prevenire potenziali rischi sanitari per i consumatori. La polizia invita a mantenere alta l’attenzione riguardo alla provenienza e alla conservazione dei prodotti alimentari, soprattutto in aree turistiche dove la qualità è fondamentale.

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Calabria

Reggio Calabria | Bottiglia di benzina lasciata come messaggio intimidatorio all’ingresso di un esercizio commerciale

Una bottiglia di benzina è stata trovata all’ingresso di un ristorante nella zona di Spirito Santo a Reggio Calabria, in quello che sembra essere un atto intimidatorio. Il titolare dell’esercizio, Tommaso Marzullo, ha scoperto il messaggio minaccioso, che appare collegato a Davide Bilardi, un nuovo collaboratore di giustizia. La rosticceria, che si appresta ad aprire, si trova vicino agli uffici delle forze dell’ordine.

Gli agenti delle Volanti e della Scientifica sono intervenuti sul posto per raccogliere prove e hanno sequestrato la bottiglia. La squadra mobile ha già avviato indagini e ha informato la Direzione distrettuale antimafia, poiché l’area è controllata dalla cosca Libri, che sta vivendo momenti di tensione a seguito delle dichiarazioni di Bilardi.

Il collaboratore di giustizia ha già menzionato la rosticceria nei suoi verbali, sottolineando un episodio in cui un esponente della cosca si era presentato lamentando di non essere stato avvisato dell’apertura dell’attività commerciale. Questo potrebbe ora essere interpretato come un avvertimento o una ritorsione da parte della cosca nei confronti di Bilardi, che ha scelto di collaborare con le autorità. Le indagini continuano per chiarire la natura di questo gesto intimidatorio e il suo possibile significato per la comunità locale e per le dinamiche mafiose in atto.

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Calabria

Procura di Castrovillari | Bergamini, il calciatore del Cosenza morto nel 1989, chiesti 23 anni di reclusione per l’ex fidanzata

I pubblici ministeri della Procura di Castrovillari hanno chiesto una condanna a 23 anni di reclusione per Isabella Internò, l’ex fidanzata di Donato Denis Bergamini, il calciatore del Cosenza tragicamente scomparso il 18 novembre 1989 lungo la statale 106 a Roseto Capo Spulico. La donna è accusata di omicidio volontario in concorso con ignoti e il caso è attualmente sotto esame presso la Corte d’Assise di Cosenza.

La richiesta di condanna è stata presentata dal pm Luca Primicerio, supportato dal procuratore di Castrovillari, Alessandro D’Alessio, al termine di una requisitoria che ha avuto inizio ieri. È importante notare che Isabella Internò non era presente in aula durante la formulazione della richiesta. La vicenda, avvolta da un lungo mistero e controversie, continua a suscitare grande interesse e attenzione da parte dell’opinione pubblica e dei media.

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