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Calabria

Reggio Calabria | Narcotraffico Europa-Colombia, inchiesta “Eureka”: 119 indagati. I NOMI

La Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Reggio Calabria ha concluso le indagini preliminari relative all’operazione “Eureka”, avviata a maggio dell’anno scorso. Coinvolge 119 persone accusate di associazione per delinquere di stampo mafioso, traffico internazionale di stupefacenti (con l’aggravante della transnazionalità e dell’ingente quantità), produzione, traffico e detenzione illeciti di stupefacenti, detenzione e traffico di armi anche da guerra, riciclaggio, favoreggiamento, procurata inosservanza di pena e trasferimento fraudolento di valori.

Nell’ambito del traffico internazionale di stupefacenti, l’indagine ha rivelato l’operatività di tre associazioni collegate alle principali consorterie del “Mandamento jonico” reggino. Queste associazioni, agendo in sinergia, ottenivano direttamente forniture da organizzazioni colombiane, ecuadoregne, panamensi e brasiliane. Sono emersi collegamenti con esponenti del “Clan del Golfo”, un’organizzazione paramilitare colombiana coinvolta nel narcotraffico internazionale. Le indagini hanno evidenziato la capacità di gestire un canale di importazione dello stupefacente dal Sud America all’Australia, dove il prezzo di vendita risulta notevolmente superiore rispetto al mercato europeo.

I NOMI DEGLI INDAGATI

I pubblici ministeri della Procura distrettuale di Reggio Calabria, Diego Capece Minutolo e Alessandro Moffa, hanno concluso le indagini riguardanti numerosi individui, tra cui Lucio Aquino di Torano Castello, Massimo Ballone di Pescara, Antonio Stefano Bartolo di Bianco, Pasquale Bevilacqua di Melito Porto Salvo, Vincenzo Brandimarte di Rizziconi, Barlo Bruzzaniti di Vercelli, Domenico Bruzzaniti di Garvagnate Milanese, Leone Bruzzaniti di Africo, Vincenzo Bruzzese di Mezzago, Antonio Callipari di San Luca, Maurizio Costanzo di San Luca, Sebastian Costanzo di Monaco di Baviera, Francesco Cristiano di Bianco, Saverio Cristiano di Bianco, Gennaro Crugliano di Cirò Marina, Daniele Crugliano di Cirò Marina, Giovanni De Luggo di San Giovanni Vesuviano, Michele Di Piano di Ventimiglia, Carmelo Di Stefano di Catania, Giovanni Falzea di Africo, Rosario Falzea di Africo, Giuseppe Ficara di San Luca, Pietro Fotia di Savona, Bruno Galatà di Mongiana, Vincenzo Galatà di Mongiana, Benjamino Galluzzo di Monaco di Baviera, Antonio Giampaolo (29 anni) di San Luca, Antonio Giampaolo (40 anni) di Roma, Gianluca Giampaolo di San Luca, Giuseppe Giampaolo (6 febbraio 2000) di San Luca, Giuseppe Giampaolo (26 agosto 2000) di San Luca, Sebastiano Giampaolo (61 anni) di San Luca, Sebastiano Giampaolo (41 anni) di San Luca, Bruno Giorgi di San Luca, Caterina Giorgi di Benestare, Domenico Giorgi (36 anni) di San Luca, Domenico Giorgi (61 anni) di Benestare, Francesco Giorgi (36 anni) di Bovalino, Francesco Giorgi (26 anni) di San Luca, Giuseppe Giorgi (31 anni) di San Luca, Giuseppe Giorgi (50 anni) di San Luca, Salvatore Giorgi (49 anni) di San Luca, Sebastiano Giorgi (22 anni) di San Luca, Sebastiano di Giorgi (31 anni) di Benestare, Vincenzo Giorgi di San Luca, Francesco Gligora di Africo, Giuseppe Grillo di Casorate Primo, Indrit Kolgjokaj residente a Bologna, Domenico Iannaci di Sinopoli, Vincenzo Larosa di Taurianova, Valerio Leandro di Simbario, Filippo Leuzzi di Delianuova, Antonio Mammoliti in Germania, Domenico Mammoliti di Duisburg, Francesco Mammoliti di Bovalino, Giuseppe Mammoliti in Germania, Sebastiano Mammoliti di San Luca, Antonio Maria di San Luca, Teresa Maria di Monaco di Baviera, Giuseppe Micchia in Portogallo, Antonio Minichino di Casalnuovo, Domenico Antonio Mollica di Africo, Leo Mollica di Africo, Carmelo Morabito di Bianco, Rocco Morabito di Africo, Antun Mrdeza in Croazia, Michele Murdaca di San Luca, Francesco Nesci di Soriano, Giovanni Nesci di Soriano, Antonio Nirta di San Luca, Francesco Nirta di Benestare, Giuseppe Nirta di Genk, Marcello Nirta di Genk, Stefano Nirta di San Luca, Nebojsa Obradovic residente a Milano, Donato Oliviero di Genk, Antonio Fausto Palumbo di Montebello Jonico, Vincenzo Pasquino di Torino, Carlo Pelle di Bianco, Sebastiano Pelle di San Luca, Cosimo Pellicano di Montepaone, Giuseppe Carmelo Pellicano di Montepaone, Paolo Pellicano di Montepaone, Francesco Perre (62 anni) di Platì, Francesco Perre residente in Germania, Paolo Perre di Platì, Rocco Perre di Platì, Francesco Perri di Africo, Ivano Piperissa residente in Germania, Vincenzo Porfida di Palmi, Chiara Procopio di San Sostene, Pasquale Prossomariti di Ricadi, Bruno Raschellà di Bianco, Pietro Raschellà di Platì, Antonio Reitano di Gioia Tauro, Antonio Romeo (53 anni) di San Luca, Antonio Romeo (44 anni) di San Luca, Domenico Romeo (32 anni) di Bovalino, Domenico Romeo (25 anni) residente in Germania, Sebastiano Romeo (21 agosto 1997), Sebastiano Romeo (17 marzo 1997) di San Luca, Daniele Ruggeri di Castelnuovo di Porto, Rocco Rugnetta di San Procopio, Giuseppe Scidone di Gioia Tauro, Santo Scipione di Bovalino, Francesco Sculli di Bianco, Francesco Signati di Bianco, Nicolino Maria Spanò di Sant’Andrea Apostolo dello Jonio, Giuseppe Staiti di Africo, Francesco Strangio (57 anni) di Melito Porto Salvo, Francesco Strangio (31 anni) di San Luca, Sebastiano Strangio (53 anni), Sebastiano Strangio (48 anni) di Benestare, Gregorio Tassone di Spadola, Sebastiano Junior Utano di Melito Porto

INDAGINE EUREKA

L’indagine ha preso avvio nel giugno del 2019 in seguito a una collaborazione tra l’Arma dei Carabinieri e la Polizia federale belga, la quale stava indagando su soggetti legati alla cosca “Nirta” di San Luca attiva a Genk (BE), con particolare attenzione al traffico internazionale di droga. Inizialmente, le attività investigative si concentravano sulla famiglia “Strangio Fracascia” di San Luca, affiliata ai “Nirta”, ma si sono estese gradualmente a diverse famiglie dello stesso territorio, coinvolgendo anche la ‘ndrina di Bianco, con una specifica ricostruzione degli assetti interni, l’acquisizione di notevoli quantità di cocaina destinate al mercato locale (mai concretizzatesi per mancanza di accordi con i fornitori), il possesso e il trasporto clandestino di armi da guerra, nonché il ritrovamento di capitali illeciti in attività imprenditoriali sia in Italia che all’estero, specialmente nei settori della ristorazione, del turismo e immobiliare.

Inoltre, l’indagine ha approfondito il contesto criminale relativo a Rocco Morabito, noto come “Tamunga”, precedentemente latitante di massima pericolosità inserito nel programma speciale di ricerca del Ministero dell’Interno. Morabito è stato arrestato in Brasile nel maggio 2021, insieme a Pasquino Vincenzo, all’epoca latitante per la Dda di Torino. Anche in questo caso, le indagini hanno beneficiato di una vasta collaborazione internazionale, coinvolgendo la Polizia Federale Brasiliana, l’FBI, la DEA e l’Interpol. Nel corso delle ricerche finalizzate alla cattura di Morabito e all’identificazione di nuove organizzazioni coinvolte nel traffico internazionale di droga, è emerso che il gruppo associato a Morabito era attivo non solo nel narcotraffico, ma anche nel commercio di armi.

Per quanto riguarda il traffico internazionale di stupefacenti, sono state individuate tre associazioni legate alle principali cosche del mandamento jonico reggino. Queste associazioni, con basi operative in Calabria e connessioni in diverse regioni italiane e all’estero, si rifornivano direttamente da organizzazioni colombiane, ecuadoriane, panamensi e brasiliane. Sono stati stabiliti contatti anche con il Clan del Golfo, un’organizzazione paramilitare colombiana attiva nel narcotraffico internazionale.

L’importazione via mare è stata uno degli episodi rilevanti, coinvolgendo i porti di Gioia Tauro, Anversa e Colon. Tra maggio 2020 e gennaio 2022, sono stati movimentati oltre 6.000 chili di cocaina, di cui più di 3.000 sono stati sequestrati. I flussi di denaro legati al commercio di stupefacenti venivano gestiti da organizzazioni composte da individui stranieri specializzati nel “pick-up money” o da corrieri che trasportavano contanti in Europa. Le transazioni finanziarie hanno coinvolto Panama, Colombia, Brasile, Ecuador, Belgio e Olanda. Le somme movimentate con queste modalità ammontano a circa 22,3 milioni di euro, parte delle quali sono state reinvestite nell’acquisto di auto e beni di lusso, nonché nella creazione o nel finanziamento di attività commerciali in Francia, Portogallo e Germania, dove venivano riciclate anche attraverso attività di autolavaggio.

Gli indagati, assistiti da un consistente team legale, avranno venti giorni di tempo per intraprendere azioni in difesa, compresa la possibilità di essere ascoltati dai magistrati, rilasciare dichiarazioni spontanee, depositare memorie difensive e compiere ogni altro atto necessario per esercitare il diritto di difesa, prima che la Procura distrettuale antimafia proceda con eventuali richieste di rinvio a giudizio.

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Bagnara Calabra (RC) | Denunciate Quattro Persone per Furto di Energia Elettrica, Arrestato un Commerciante

I Carabinieri della Stazione di Bagnara Calabra, in collaborazione con il personale dell’Enel, hanno denunciato quattro persone residenti nella località Solano per furto aggravato di energia elettrica. Le indagini, condotte nell’ambito di un’attività mirata di controllo, hanno rivelato che gli indagati avevano realizzato allacci abusivi alla rete pubblica per alimentare illegalmente le proprie abitazioni.

Nel corso dello stesso controllo, le forze dell’ordine hanno scoperto che un commerciante locale, titolare di un panificio, utilizzava un bypass per alimentare il proprio esercizio commerciale. Questo stratagemma ha causato un danno economico significativo alla società erogatrice del servizio, stimato in circa 100.000 euro. Il commerciante è stato immediatamente arrestato, e il suo arresto è stato convalidato dal GIP del Tribunale di Reggio Calabria.

Tutti gli indagati, oltre ad essere chiamati a risarcire il consumo di energia stimato, dovranno rispondere del reato di furto aggravato. L’operazione rientra nelle attività di controllo e monitoraggio che l’Arma dei Carabinieri svolge costantemente per contrastare gli allacci abusivi e il furto di energia elettrica, reati che causano danni economici rilevanti e compromettono la corretta erogazione dei servizi pubblici essenziali.

Il procedimento è attualmente nella fase delle indagini preliminari e, come previsto dalla legge, per tutti gli indagati vale il principio di non colpevolezza fino a sentenza definitiva.

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Crotone | 31 arresti per associazione mafiosa, estorsione e traffico di droga

I Carabinieri del Comando Provinciale di Crotone, con il supporto delle unità di Catanzaro, Vibo Valentia, Cosenza e dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Calabria, hanno eseguito un’importante operazione contro la criminalità organizzata, portando all’arresto di 31 persone. L’operazione è stata condotta sulla base di un provvedimento cautelare emesso dal G.I.P. presso il Tribunale di Catanzaro, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA).

Le persone arrestate sono accusate, a vario titolo, di “associazione per delinquere di tipo mafioso”, “estorsione”, “usura”, “danneggiamento”, “traffico di stupefacenti” e reati legati al possesso e uso di armi e sostanze esplodenti. Per 15 degli indagati è stata disposta la custodia in carcere, per 7 gli arresti domiciliari, mentre per 9 è stato imposto l’obbligo di dimora.

L’operazione rappresenta un duro colpo alle attività criminali della mafia locale, in particolare per quanto riguarda il controllo del traffico di droga e le pratiche di estorsione. Le indagini, attualmente nella fase preliminare, proseguiranno per accertare ulteriori dettagli sulle attività del gruppo mafioso coinvolto.

I particolari dell’operazione verranno illustrati durante una conferenza stampa che si terrà oggi, 20 settembre, alle ore 11:00 presso la Procura della Repubblica di Catanzaro.

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Lamezia Terme (CZ) | Arrestato 37enne per spaccio di droga

Nella giornata odierna, i Carabinieri della Stazione di Lamezia Terme Sambiase hanno arrestato un uomo di 37 anni in flagranza di reato per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. L’operazione è scaturita da una perquisizione domiciliare effettuata presso l’abitazione dell’individuo, che ha portato al rinvenimento di circa 30 grammi di cocaina, insieme a piccole quantità di hashish e marijuana.

Durante la perquisizione, i militari hanno anche trovato materiale per il taglio, il peso e il confezionamento della droga. Tutto il materiale sequestrato è stato inviato per ulteriori analisi per confermare la composizione e la quantità esatta delle sostanze stupefacenti.

L’arrestato è stato inizialmente trasferito alla Casa Circondariale di Catanzaro. Successivamente, in sede di udienza di convalida, il Giudice per le Indagini Preliminari (G.I.P.) del Tribunale di Lamezia Terme ha confermato la validità dell’arresto. Su richiesta della Procura della Repubblica di Lamezia Terme, l’indagato è stato sottoposto a misure cautelari che includono l’obbligo di dimora nel Comune di residenza e l’obbligo di presentazione periodica alla Polizia Giudiziaria.

Questa operazione dimostra il continuo impegno delle forze dell’ordine nella lotta contro il traffico e lo spaccio di sostanze stupefacenti, con l’obiettivo di garantire la sicurezza e il benessere della comunità. Si ricorda che l’indagato, come previsto dalla legge, non può essere considerato colpevole fino alla pronuncia di una sentenza definitiva.

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