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Cronaca

Perugia | Indagini in corso sulla strage in famiglia, ipotesi è che l’uomo abbia sparato alla moglie e alla figlia

Un tragico episodio di violenza familiare ha scosso la tranquilla periferia di Perugia. I corpi di tre persone sono stati ritrovati nel giardino di un casolare alla periferia nord della città, e le indagini condotte dalla polizia hanno portato a una drammatica conclusione: si tratta di un duplice omicidio seguito da suicidio.

Secondo le autorità, un uomo di 69 anni avrebbe ucciso la moglie di 66 anni e la figlia di 39 anni con un fucile da caccia, per poi togliersi la vita. L’arma, regolarmente detenuta e trovata accanto al corpo dell’uomo, e le lesioni mortali sugli altri cadaveri, avvalorano questa ipotesi. Gli investigatori hanno escluso il coinvolgimento di terzi e hanno concentrato le loro indagini su un contesto familiare che, fino a quel momento, non aveva manifestato segni evidenti di conflitto.

L’uomo, recentemente in pensione, aveva lavorato alla Galleria Nazionale dell’Umbria, mentre la moglie era impiegata in un ente pubblico e la figlia lavorava in un locale di ristorazione della zona. La famiglia viveva in una casa ben rifinita a Fratticiola Selvatica, circondata da terreni e ulivi. Sebbene la figlia non risiedesse permanentemente con i genitori, era spesso presente nella casa, come dimostrano i suoi effetti personali lasciati sul posto.

La scoperta dei corpi è avvenuta intorno a mezzogiorno, quando il fidanzato della giovane, preoccupato per la mancanza di contatto, si è recato presso l’abitazione. Trovatili, ha dato l’allerta, ma i soccorsi non hanno potuto fare nulla per salvare le vite dei tre familiari. Le indagini preliminari indicano che il dramma si sia consumato già da qualche ora, e la polizia sta ancora raccogliendo dettagli utili per ricostruire i momenti precedenti il tragico evento.

Il contesto della tragedia rimane avvolto nel mistero, con la comunità locale descrivente la famiglia come normale e le cui relazioni apparivano serene. Tuttavia, i vicini hanno riferito di aver sentito spari e avvistato l’auto della figlia nei giorni precedenti l’incidente, elementi che ora saranno scrutinati dagli investigatori per completare il quadro.

Il caso ha scosso la comunità e sollevato interrogativi sulle motivazioni che hanno portato a questo drammatico epilogo. La polizia e i medici legali continuano a lavorare per chiarire ogni aspetto dell’accaduto.

Cronaca

Emergenza maltempo nelle Marche e in Emilia Romagna: oltre 300 interventi

VVF

Nelle ultime ore, le Marche sono state colpite da una serie di eventi atmosferici estremi che hanno richiesto oltre 300 interventi da parte dei vigili del fuoco per affrontare le conseguenze del maltempo. Tra le zone maggiormente interessate ci sono stati vari comuni della provincia di Ascoli Piceno, come Ponterotto, situato tra San Benedetto del Tronto e Acquaviva Picena, dove le squadre di soccorso sono intervenute per salvare automobilisti bloccati a causa di acqua e fango che avevano invaso la strada provinciale SP36. Anche in altre località costiere, come Cupra Marittima e Grottammare, sono stati segnalati numerosi allagamenti che hanno richiesto l’intervento immediato delle squadre di soccorso.

Situazione critica anche in Emilia Romagna

Il maltempo non ha risparmiato nemmeno l’Emilia Romagna, dove la situazione più delicata si è verificata nella provincia di Ravenna. Qui, due elicotteri dei vigili del fuoco sono stati impiegati per evacuare cinque persone rimaste bloccate nelle loro abitazioni a causa dell’acqua che ha raggiunto livelli pericolosi nelle aree di Bagnacavallo, Lugo e Cotignola. L’utilizzo degli elicotteri è stato fondamentale per consentire un’evacuazione rapida e sicura degli abitanti in pericolo.

Evacuazioni e frane ad Ancona e Pesaro

Nella provincia di Ancona, la situazione è risultata altrettanto preoccupante. In tarda serata, sei famiglie sono state evacuate dalla località di Osimo, dove una frana in via Montecesa metteva a rischio l’incolumità degli abitanti. Anche nella provincia di Pesaro e Urbino, il maltempo ha creato disagi, con l’esondazione del torrente Arzilla che ha reso impraticabile la SP144.

Il potenziamento dei soccorsi

Vista la gravità della situazione, il Corpo nazionale dei vigili del fuoco ha potenziato il dispositivo di soccorso, inviando personale specializzato nel salvataggio in acqua e in ambienti fluviali. Squadre provenienti da Lombardia, Toscana e Campania sono state chiamate a rinforzare le operazioni in corso, garantendo un intervento tempestivo nelle zone maggiormente colpite.

La situazione resta complessa e in continua evoluzione, con le autorità locali e i vigili del fuoco che stanno monitorando attentamente le condizioni meteo e la sicurezza della popolazione.

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Cronaca

Fermo | Intensificati i controlli estivi: sicurezza e legalità al centro dell’azione

GdF Fermo

Durante l’estate, il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Fermo ha intensificato i controlli per contrastare l’illegalità economico-finanziaria nel territorio, con particolare attenzione alle località turistiche. L’obiettivo era garantire concorrenza leale tra le imprese e sicurezza per residenti e turisti.

Il piano operativo ha coinvolto numerosi settori, dalla lotta al lavoro irregolare ai controlli sui prezzi dei carburanti e al contrasto del traffico di stupefacenti, con il supporto delle unità cinofile. Le operazioni hanno portato all’identificazione di quasi 2.000 persone e alla verifica di oltre 1.200 veicoli, oltre a diverse denunce per violazioni del codice della strada e segnalazioni per traffico di droghe. Importanti anche i sequestri di prodotti non conformi agli standard di sicurezza e le verifiche fiscali su diverse attività.

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Cronaca

Besate (MI) | Scoperta piantagione illegale di cannabis lungo le rive del Ticino

GdF Milano

Un’importante operazione condotta dalla Guardia di Finanza di Milano ha portato alla scoperta di una vasta piantagione illegale di cannabis lungo le rive del fiume Ticino. Le autorità, nel corso dell’intervento, hanno sequestrato un totale di 57 piante, alcune delle quali raggiungevano un’altezza considerevole, arrivando fino a 2,5 metri.

Il quantitativo complessivo di sostanza stupefacente recuperata è stato stimato attorno ai 240 chilogrammi, evidenziando le dimensioni rilevanti della coltivazione. Questo sequestro rappresenta un risultato significativo nella lotta al traffico di droga nella regione lombarda e riflette l’impegno delle forze dell’ordine nel contrastare attività illecite legate alla produzione di stupefacenti.

L’operazione si è svolta con il supporto di un’indagine meticolosa e il monitoraggio del territorio, che ha permesso di individuare l’area utilizzata per la coltivazione illegale. Il lavoro degli agenti si è rivelato fondamentale per fermare un’attività che avrebbe potuto alimentare il mercato locale della droga. Le piante sequestrate sono state prontamente rimosse e poste sotto sequestro, mentre le indagini proseguono per individuare i responsabili dell’operazione illegale.

La zona del Ticino, per via della sua conformazione naturale e delle aree difficilmente accessibili, si presta purtroppo ad essere sfruttata per attività di questo tipo, ma l’intervento tempestivo delle autorità ha dimostrato come il controllo sul territorio resti una priorità costante per prevenire fenomeni di illegalità.

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