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Il Genoa sciupa una partita d’oro

(g.b.) Il Genoa sciupa una partita d’oro e quindi tre punti per allungare il passo e restare nella parte alta della classifica sfumano. Sorride il Verona che si porta a casa un bottino pieno e ora é a sei punti, due in più del Grifo. Una partita finita due a zero che, almeno nel primo tempo, aveva fatto vedere un Genoa attento spinto al massimo dalla Nord e dalla gradinata Zena.
Al 14’ il colpaccio sventato porta la firma prima di Messias e poi di Vitinha che fanno tremare il Verona con un bel tiro che avrebbe potuto regalare un bel gol al Genoa. La rete mancata è arrivata quando il tiro di Vasquez al 27’ ha centrato la traversa. Dopo il riposo è di nuovo Messias a farsi pericoloso al 7’ che come un treno, partito da metà campo, è entrato in area per sciupare un’occasione d’oro. A mettere la palla in rete è stato invece il Verona con Tchatchoua al 55’ con un destro. Al 64’ seconda rete per il Verona questa volta su rigore. A firmare il gol Tengstedt poi ammonito perché ha perso troppo tempo ad esultare. Il Genoa comunque ha anche sbagliato e tanto, c’è qualcosa da rivedere anche con una rosa che é completamente diversa da quella dell’anno scorso. Ci sono stati episodi che potevano essere finalizzati meglio anche da chi é entrato nel secondo tempo.
Dopo la pausa per la Nazionale il Genoa deve mettere la testa a posto in vista di un altro impegno importante quello con la Roma. Si giocherà al Ferraris il 15 settembre esattamente ad un mese esatto dall’inizio del campionato con quello spirito che ha fatto muovere i primi passi della seconda stagione del Grifo in serie A. Rientreranno Bani e Zanoli e qualcosa forse c’é da rivedere nella difesa. Un De Winter un po’ deludente e qualcuno merita il suo posto. “Dovrò rivedere la partita, ma la sensazione è che nel secondo tempo il Verona ha meritato rispetto al primo. Una cosa é certa ci sono giocatori che si devono prendere delle responsabilità e dobbiamo essere determinanti come lo é stato Messias che ha fatto una gran bella partita – il commento a caldo di Alberto Gilardino, il mister del Genoa – Ma dico la verità dopo il gol del due a zero c’é stata parecchia confusione e invece dovevamo restare lucidi. C’é amarezza. Dobbiamo concretizzare le occasioni da gol. Ci portiamo a casa questa sconfitta con grande amarezza. Una partita persa che sarà da insegnamento. E sia chiaro sarà dura vincere contro qualunque squadra. Tutte si sono rinforzate anche le squadre più piccole. Questa é la serie A e il Verona ha meritato di portare a casa il bottino perché ha saputo concretizzare meglio di noi. De Winter? Ha giocato, ha tenuto botta e dobbiamo lavorarci perché può migliorare ancora e lui neanche lo sa”.

Formazioni
Genoa (3-5-2): Gollini; Vogliacco, De Winter, Vasquez; Sabelli, Frendrup, Badelj, Messias, Martin; Vitinha, Pinamonti.
Verona (4-2-3-1): Montipò; Tchatchoua, Coppola, Dawidowicz, Frese; Duda, Belahyane; Harroui, Suslov, Lazovic; Tengstedt.
Ammoniti: Suslov (V), Dawidowicz (V), Frendrup (G), Harroui (V), De Winter (G), Tengstedt (V), Belahyane (V)

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Gp Emilia-Romagna, Bagnaia “Misano 2 più competitiva”

“Proverò a fare di tutto per portare a casa la vittoria. E’ il mio centesimo gran premio e, in caso di primo posto, per la Ducati arriverà anche il centesimo successo in MotoGP. Conosciamo già il setup e quali gomme usare, ma la competitività sarà maggiore rispetto all’ultima volta”. Queste le parole di Francesco Bagnaia (Ducati Lenovo), nel corso della conferenza stampa piloti del Gran Premio dell’Emilia-Romagna, sul circuito di Misano.

“Già due settimane fa qui a Misano ho provato a vincere, ma non ci sono riuscito nè nella Sprint nè nella gara lunga. Prima Martin, poi Marquez sono stati per me troppo veloci. Nella gara lunga, però, quando ho visto Martin rientrare ho capito che avrei potuto fare parecchi punti”. Il pilota campione del mondo ha poi continuato: “Ora tra me e Martin ci sono sette punti di distacco. La nostra esperienza ci dà la giusta motivazione e la capacità per reggere la pressione. Il campionato certamente si deciderà a Valencia. Rispetto allo scorso anno mi sento fisicamente più preparato”.

Infine, Bagnaia ha commentato i fischi rivolti a Marquez due settimane fa a Misano: “Gli haters ci saranno sempre. Situazioni di questo tipo non succedono solo in Italia. Anch’io a Barcellona sono stato fischiato. E’ proprio una mancanza di rispetto, perchè noi piloti diamo sempre il massimo in pista. Il nostro sport vorrei che fosse più pulito”.
– Foto Ipa Agency –

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Conte “Livelli diversi ma noi e Juve in cerca di riscatto”

“Ci auguriamo che possa essere una sfida che possa contare qualcosa e avere un valore importante sia per la Juve che per noi. Oggi è presto per dirlo. Si parte su due livelli diversi. Ci sono 18 punti da recuperare rispetto all’anno scorso ma c’è da parte loro e nostra la voglia di rivalsa. Non penso che la Juve si possa accontentare di arrivare terza, così come noi non possiamo pensare di stare a 40 punti dall’Inter”. Così il tecnico del Napoli, Antonio Conte, a due giorni dall’anticipo di sabato in casa della Juventus. “Partiamo da due differenti livelli ma ci auguriamo che nel ritorno si possa parlare avendo più certezze alla mano. Ogni test è un esame. Lo è stato a Cagliari.

A volte può essere un esame tattico, tecnico o temperamentale al di là da chi c’è di fronte”, ha aggiunto mister Conte, ben consapevole della rivalità tra le due tifoserie e le due squadre, anche perchè ha già vissuto tutto questo quando era dall’altra parte. “E’ inevitabile che la mia storia sia legata alla Juventus. Tredici anni da calciatore dove abbiamo vinto tutto e sono stato anche capitano. Poi ho avuto la possibilità di fare tre anni da allenatore in un periodo difficile aprendo un ciclo di successi. Faccio parte della storia della Juve per ciò che ho fatto. E’ inevitabile che da calciatore sia più semplice scegliere la propria squadra. L’hanno fatto Bruscolotti, Maldini, Baresi, Totti.

Poi inizi la carriera da allenatore ed è difficile scegliere. Sono andato in altre piazze. Ho sempre onorato il mio ruolo, diventando il primo a difendere i colori di queste squadre”. Il passato è la Juve, il presente è l’azzurro partenopeo. “Da uomo del Sud ho un piacere immenso nell’allenare il Napoli, ma per me sarà un’emozione tornare allo Stadium, sarà la prima volta con i tifosi. Lo sarà anche tra parecchi anni quando riaffronterò il Napoli da avversario, ma mi auguro tra un bel pò”, ha aggiunto Conte che ha poi rivolto un pensiero a Totò Schillaci, deceduto ieri all’età di 59 anni. “Per noi del Sud Totò rappresentava l’esempio di chi ce l’aveva fatta. E’ un grosso dispiacere. L’ho conosciuto il primo anno alla Juventus, ero alla prima esperienza e lui era già un giocatore molto affermato. Era sempre disponibile. Per me lì alla Juventus erano tutti dei campioni, io gli davo del ‘voì in senso di rispetto. Ma lui era una persona molto umile”.
– Foto Ipa Agency –

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Nico Gonzalez “Scudetto? Pensare partita dopo partita”

“Giocare bene a calcio, mettere la palla a terra, ottenere risultati positivi: è quella la strada. Dobbiamo essere uniti e compatti, un buon gruppo, così si arriva ai risultati. Scudetto? Dobbiamo vivere il presente, pensare partita dopo partita e non a quello che arriverà dopo”. A Nico Gonzalez sono bastate poche settimane per calarsi nella sua nuova realtà. “Sappiamo cosa fare, ognuno si prende la responsabilità di quello che deve fare in campo, è quello che ci chiede il mister e che ci porta a vincere”, le parole dell’argentino nella conferenza stampa di presentazione.

Nessun dubbio nell’accettare la corte bianconera (“Quando arriva la Juve devi dire sì ed è quello che ho fatto”), Gonzalez si è tolto anche la soddisfazione del primo gol con la sua nuova squadra, andando a segno martedì in Champions contro il Psv. “Sono contento, per me era un sogno segnare con questa maglia. Ed è arrivato al momento giusto, è servito anche per vincere la partita”. Con un ex juventino come Di Maria come idolo, Gonzalez rivela di aver ritrovato un Vlahovic, già suo compagno a Firenze, “che è migliorato tanto, anche se non segna aiuta la squadra, si merita il meglio”. E con Thiago Motta l’intesa non potrebbe essere migliore: “Mi dà la libertà di cui ho bisogno in campo per godermi ogni partita e ogni allenamento”.
– foto Ipa Agency –

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