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Curiosità

Cosa succede al corpo dopo che ci Ubriachiamo? Un viaggio nella fisiologia dell’alcol

Bere alcol è una pratica comune in molte culture e spesso associata a momenti di festa e socializzazione. Tuttavia, quando si esagera con le quantità, l’alcol può avere effetti significativi sul nostro corpo. Ma cosa accade esattamente nel nostro organismo dopo aver bevuto troppo? Esploriamo insieme il viaggio che l’alcol compie attraverso il nostro corpo e gli effetti che provoca.

1. Assorbimento e Ingresso nel Sangue

Il viaggio dell’alcol inizia nel momento in cui lo ingeriamo. Dopo averlo bevuto, l’alcol passa rapidamente dallo stomaco all’intestino tenue, dove viene assorbito nel flusso sanguigno. Questo processo avviene quasi immediatamente, motivo per cui gli effetti dell’alcol possono essere percepiti entro pochi minuti.

2. Effetti sul Cervello

Una volta che l’alcol entra nel sangue, raggiunge rapidamente il cervello, dove inizia a influenzare il sistema nervoso centrale. L’alcol agisce come un depressivo, rallentando l’attività cerebrale. Questo provoca una riduzione delle inibizioni, sensazioni di euforia e, in seguito, coordinazione compromessa, alterazione dei riflessi e della capacità di giudizio.

Con l’aumento del tasso alcolemico, il cervello può iniziare a manifestare effetti più gravi, come la perdita di memoria a breve termine (i famosi “vuoti di memoria”), difficoltà nel parlare e, nei casi più estremi, blackout.

3. Effetti sul Fegato

Il fegato è l’organo principale responsabile della metabolizzazione dell’alcol. Tuttavia, può processare solo una quantità limitata di alcol alla volta (circa una unità alcolica per ora). Quando si beve oltre questa capacità, l’alcol non metabolizzato rimane nel sangue, continuando a influenzare il cervello e altri organi.

Un consumo eccessivo e ripetuto di alcol può sovraccaricare il fegato, portando a condizioni come l’epatite alcolica, la steatosi epatica (fegato grasso) e, a lungo termine, la cirrosi epatica.

4. Disidratazione e Squilibri Elettrolitici

L’alcol è un diuretico, il che significa che aumenta la produzione di urina. Questo può portare a disidratazione, uno dei principali responsabili dei sintomi della “sbronza” o “hangover”. La disidratazione è spesso accompagnata da squilibri elettrolitici, causando mal di testa, secchezza delle fauci e affaticamento.

5. Effetti sullo Stomaco e sul Sistema Gastrointestinale

L’alcol irrita la mucosa dello stomaco, aumentando la produzione di acido gastrico. Questo può causare nausea, vomito e, in casi più gravi, gastrite acuta. Inoltre, l’eccesso di alcol può accelerare il transito intestinale, portando a diarrea.

6. Effetti sul Sistema Cardiovascolare

A basse dosi, l’alcol può causare un aumento temporaneo della frequenza cardiaca e una dilatazione dei vasi sanguigni, che può provocare una sensazione di calore. Tuttavia, il consumo eccessivo può portare a una serie di problemi cardiovascolari, come ipertensione, aritmie e, a lungo termine, un aumento del rischio di malattie cardiache.

7. Il Processo di Sober Up: Smaltimento dell’Alcol

Il corpo inizia a smaltire l’alcol non appena viene ingerito, ma il processo è lento. Il fegato metabolizza l’alcol in acetaldeide, una sostanza tossica che viene poi convertita in acido acetico e, infine, in acqua e anidride carbonica, che vengono eliminate dal corpo.

Il tempo necessario per smaltire l’alcol dipende da vari fattori, tra cui il peso corporeo, il sesso, l’età e la quantità di cibo consumata. Non esistono modi efficaci per accelerare questo processo, quindi la sobrietà richiede solo tempo.

8. Effetti a Lungo Termine

Un consumo eccessivo di alcol può portare a una serie di problemi di salute a lungo termine, tra cui malattie epatiche, danni al sistema nervoso, problemi cardiovascolari e un aumento del rischio di alcuni tipi di cancro. Inoltre, l’alcol può creare dipendenza, portando a problemi psicologici e sociali significativi.

Ubriachi o sobri, è importante essere consapevoli degli effetti dell’alcol sul nostro corpo. Sebbene il consumo moderato possa essere parte di una vita sociale sana, esagerare può avere conseguenze gravi e durature. Conoscere il proprio limite e bere responsabilmente sono le chiavi per evitare i pericoli associati all’alcol.

Curiosità

SAI PERCHE’… si sente il mare nelle conchiglie?

Fin dall’infanzia ci è stato insegnato che se mettiamo una conchiglia vicino all’orecchio possiamo sentire il suono rilassante delle onde del mare che si infrangono sulla riva. Questa immagine romantica della natura ha catturato l’immaginazione di molti, ma è davvero accurata?

Quando avviciniamo una conchiglia all’orecchio, non stiamo realmente ascoltando il mare. In realtà, ciò che percepiamo è una combinazione di suoni ambientali circostanti che vengono amplificati e modificati dalla struttura della conchiglia stessa.

Il fenomeno è spiegato dalla risonanza di Helmholtz: le onde sonore dell’ambiente investono la cavità della conchiglia, creando onde di risonanza che rimbalzano tra le pareti interne. Alcune onde vengono silenziate, altre amplificate, a seconda della forma e delle dimensioni della conchiglia. Questo processo produce un suono ovattato che può ricordare il costante movimento delle onde marine.

Non è solo la conchiglia a potenziare questi suoni: oggetti cavi come bottiglie o bicchieri possono creare effetti simili. La conchiglia agisce come una sorta di cassa di risonanza che modifica e amplifica i suoni ambientali, creando l’illusione del mare.

Quindi, se ascoltiamo il suono delle onde mentre siamo al mare e usiamo una conchiglia, in realtà stiamo udendo la risonanza del suono delle onde stesse. Tuttavia, lo stesso effetto non si verifica altrove, come in città o a casa.

In definitiva, il “suono dell’oceano” che percepiamo con una conchiglia non è tanto legato alla conchiglia in sé, ma piuttosto alla sua capacità di amplificare e modificare i suoni circostanti. È un fenomeno affascinante che ci ricorda la complessità e la bellezza delle onde sonore e della percezione sensoriale.

Quindi, se volete veramente godervi il suono delle onde, niente batte l’esperienza di essere sulla costa e lasciarsi avvolgere dalla magia del mare.

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Curiosità

SAI QUANTA…Uva serve per fare una bottiglia di vino?

Una bottiglia di vino da 0,75 litri, la dimensione più comune, richiede in media 1,2 kg di uva. Ma perché proprio questa misura di bottiglia? Esistono varie teorie al riguardo. La prima spiega che tutto dipendeva dalla forza polmonare degli antichi soffiatori di vetro, che riuscivano a creare bottiglie di questa capacità con un singolo fiato.

La seconda teoria ha radici nel commercio. Gli inglesi, che utilizzavano i galloni come unità di misura del volume, consideravano che una cassa di vino potesse contenere al massimo 2 galloni. Poiché una cassa poteva ospitare 12 bottiglie, ciascuna da 0,75 litri, questa misura divenne standard per motivi di tasse portuali e costi di trasporto.

Un’altra teoria suggerisce che la misura di 0,75 litri fosse ideale perché una bottiglia contiene esattamente 6 bicchieri da 125 ml, comunemente utilizzati nelle osterie. Questo permetteva agli osti di calcolare facilmente quanti bicchieri sarebbero stati serviti ai clienti in base al numero di bottiglie. L’uso del vetro per la conservazione del vino risale al XVIII secolo, quando si comprese l’importanza di questo materiale per preservare il gusto del vino.

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Attualità

SAI CHE…Gli animali che uccidono più persone ogni anno sono le zanzare?

È una di quelle statistiche che fanno sempre colpo: gli animali che uccidono più persone ogni anno non sono squali, orsi o lupi, ma le zanzare. Non perché le loro punture siano pericolose di per sé (al massimo un po’ fastidiose), ma a causa delle gravi malattie che possono trasmettere.

Con il riscaldamento globale e i conseguenti cambiamenti climatici, le zanzare trovano sempre più spazio per espandersi. Un nuovo studio pubblicato sul Journal of Climate Change and Health ha cercato di prevedere l’espansione degli habitat di nove diverse specie di zanzare portatrici di malattie. Il risultato? Nei prossimi anni, molti Paesi finora “tranquilli” potrebbero trovarsi invasi da questi insetti e dalle patologie che trasmettono.

Il modello sviluppato dal team del Los Alamos National Laboratory, in New Mexico, prefigura una situazione potenzialmente esplosiva nei prossimi decenni: l’aumento delle temperature porterà le nove specie studiate a espandere il loro areale o, nella migliore delle ipotesi, a spostarlo altrove.

Le zanzare prosperano al caldo e stanno già migrando verso aree che fino a ora erano troppo fredde per loro. Questa espansione le sta portando verso i Poli, mentre le zone equatoriali potrebbero diventare troppo calde per loro (sembra una buona notizia, ma una zona troppo calda per una zanzara lo è anche per gli umani che ci vivono).

Lo studio sulle nove specie, appartenenti ai generi più diffusi e pericolosi per la salute umana, Culex e Aedes, indica che sei di queste specie allargheranno il loro habitat, colonizzando nuove aree senza abbandonare quelle attuali. Due specie dovrebbero invece traslocare, spostandosi verso nord o sud, mentre in un solo caso l’habitat rimarrà sostanzialmente invariato.

Le malattie gravi trasmesse dalle zanzare, come la dengue, la chikungunya, la febbre West Nile e la Zika, rendono cruciale sapere dove vivranno questi insetti nei prossimi decenni per poter attuare efficaci misure di prevenzione.

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