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Cronaca

Verbania | Morto 31enne colto da malore mentre nuotava nel Lago Maggiore

Nel pomeriggio di ieri, un tragico episodio ha scosso la comunità di Verbania, una cittadina affacciata sul Lago Maggiore. Un uomo di 31 anni, originario del Perù e residente nel milanese, ha perso la vita nelle acque del lago, in un tratto dove la balneazione era espressamente vietata. L’incidente è avvenuto nelle vicinanze della spiaggia dell’Arena, proprio di fronte al teatro cittadino, poco dopo le 18:00.

Secondo le prime ricostruzioni, il giovane si trovava in compagnia di un amico quando, mentre nuotava a pochi metri dalla riva, ha iniziato a sentirsi male. Nonostante abbia chiesto aiuto, i soccorsi, pur intervenendo tempestivamente, non sono riusciti a salvarlo. Per oltre mezz’ora, operatori del servizio di emergenza, vigili del fuoco, carabinieri, polizia e guardia costiera hanno tentato di rianimarlo, ma senza successo.

Il tratto di lago in cui si è verificato l’incidente era stato chiuso alla balneazione a causa di alti livelli di escherichia coli riscontrati nelle acque. Il sindaco di Verbania aveva emesso un’ordinanza di divieto basata sui risultati delle analisi condotte dall’Arpa Piemonte, e la zona era stata chiaramente segnalata con transenne e cartelli in diverse lingue. Tuttavia, nonostante i divieti, numerose persone avevano comunque scelto di immergersi nelle acque del lago quel giorno.

L’episodio solleva serie preoccupazioni riguardo al rispetto delle norme di sicurezza e alla consapevolezza dei pericoli associati alla balneazione in aree non sicure. La comunità, profondamente colpita da questa tragedia, riflette ora sulla necessità di una maggiore vigilanza e sensibilizzazione per evitare che simili eventi possano ripetersi in futuro.

Calabria

Reggio Calabria | Bottiglia di benzina lasciata come messaggio intimidatorio all’ingresso di un esercizio commerciale

Una bottiglia di benzina è stata trovata all’ingresso di un ristorante nella zona di Spirito Santo a Reggio Calabria, in quello che sembra essere un atto intimidatorio. Il titolare dell’esercizio, Tommaso Marzullo, ha scoperto il messaggio minaccioso, che appare collegato a Davide Bilardi, un nuovo collaboratore di giustizia. La rosticceria, che si appresta ad aprire, si trova vicino agli uffici delle forze dell’ordine.

Gli agenti delle Volanti e della Scientifica sono intervenuti sul posto per raccogliere prove e hanno sequestrato la bottiglia. La squadra mobile ha già avviato indagini e ha informato la Direzione distrettuale antimafia, poiché l’area è controllata dalla cosca Libri, che sta vivendo momenti di tensione a seguito delle dichiarazioni di Bilardi.

Il collaboratore di giustizia ha già menzionato la rosticceria nei suoi verbali, sottolineando un episodio in cui un esponente della cosca si era presentato lamentando di non essere stato avvisato dell’apertura dell’attività commerciale. Questo potrebbe ora essere interpretato come un avvertimento o una ritorsione da parte della cosca nei confronti di Bilardi, che ha scelto di collaborare con le autorità. Le indagini continuano per chiarire la natura di questo gesto intimidatorio e il suo possibile significato per la comunità locale e per le dinamiche mafiose in atto.

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Cronaca

Trieste | Arresto di un giovane Pakistano per rapina

GdF Trieste

Un giovane pakistano di 18 anni è stato arrestato a Trieste per il presunto reato di rapina in concorso. L’episodio si è verificato la sera del 12 settembre, quando un ragazzo siriano ha informato la Polizia di essere stato minacciato da due individui armati di un taglierino.

Secondo la testimonianza della vittima, gli aggressori lo hanno bloccato contro un muro, costringendolo a consegnare circa 200 euro. Gli agenti, impegnati in un servizio di pattuglia, hanno immediatamente avviato la ricerca dei sospetti, che si erano dati alla fuga in direzioni opposte.

Uno dei presunti rapinatori è stato rintracciato e fermato poco dopo. Durante la perquisizione, gli agenti hanno trovato 180 euro, parte della somma rubata. Il giovane, tuttavia, si è mostrato agitato durante il fermo, danneggiando la camera di sicurezza e provocando ulteriori complicazioni legali.

Il pakistano è stato quindi condotto nel carcere di Trieste, mentre la Questura sta valutando misure di prevenzione in relazione al suo profilo di pericolosità. La situazione rimane in fase di indagine, nel rispetto della presunzione di innocenza.

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Calabria

Procura di Castrovillari | Bergamini, il calciatore del Cosenza morto nel 1989, chiesti 23 anni di reclusione per l’ex fidanzata

I pubblici ministeri della Procura di Castrovillari hanno chiesto una condanna a 23 anni di reclusione per Isabella Internò, l’ex fidanzata di Donato Denis Bergamini, il calciatore del Cosenza tragicamente scomparso il 18 novembre 1989 lungo la statale 106 a Roseto Capo Spulico. La donna è accusata di omicidio volontario in concorso con ignoti e il caso è attualmente sotto esame presso la Corte d’Assise di Cosenza.

La richiesta di condanna è stata presentata dal pm Luca Primicerio, supportato dal procuratore di Castrovillari, Alessandro D’Alessio, al termine di una requisitoria che ha avuto inizio ieri. È importante notare che Isabella Internò non era presente in aula durante la formulazione della richiesta. La vicenda, avvolta da un lungo mistero e controversie, continua a suscitare grande interesse e attenzione da parte dell’opinione pubblica e dei media.

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