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Curiosità

SAI CHE…Re Carlo III è proprietario di tutti i cigni del Regno Unito?

Nel corso dei secoli, i sovrani inglesi hanno mantenuto il diritto di possedere tutti i cigni che nuotano liberamente nelle acque pubbliche del Regno Unito, una tradizione che affonda le radici nel Medioevo. Questa prerogativa reale ha origine dal fatto che i cigni erano considerati una prelibatezza culinaria e un simbolo di status sociale. Anche se oggi non tutti i cigni sono di proprietà diretta del re, quelli reali che non sono stati marchiati possono essere reclamati secondo questa antica norma.

Secondo David Barber, lo Swan Marker che ha servito per decenni sotto la regina Elisabetta II e ora sotto Carlo III, il re mantiene il diritto di rivendicare qualsiasi cigno non marchiato che nuoti in acque aperte, un privilegio che risale a tempi medievali. Questo retaggio include norme che proibiscono la caccia ai cigni reali, con sanzioni penali per chi viola tali disposizioni, una pratica che un tempo poteva portare all’esecuzione presso la Torre di Londra.

La tradizione di assegnare la proprietà dei cigni reali alla Corona risale al XII secolo, quando i sovrani istituirono uno stormo reale per garantire approvvigionamenti regolari di carne per i loro banchetti di corte. Nel corso dei secoli, è divenuta prassi che i cigni reali possano essere riscattati dai nobili attraverso il pagamento di una franchigia, contrassegnando gli uccelli con simboli distintivi per identificarne l’appartenenza a una casata specifica.

Il censimento annuale dei cigni, noto come Swan Upping, si svolge ancora oggi sotto la supervisione di esperti come il Swan Marker David Barber e lo Swan Warden Christopher Perrin, mirando a monitorare e proteggere la popolazione di cigni nelle acque britanniche, ora sempre più minacciate dall’inquinamento.

Questa tradizione, una volta associata alla nobiltà e alla gastronomia raffinata, ha subito modifiche nel corso dei secoli, culminando con la fine della pratica barbara di marcare e cucinare i cigni nel XIX secolo, un cambiamento sancito anche dalla regina Alessandra di Danimarca.

Curiosità

Lo Studio | Ecco la vera età nella quale si inizia ad invecchiare

La percezione dell’età anziana ha subito dei cambiamenti significativi nel corso degli anni. In passato, l’inizio della terza età era solitamente collocato a un’età più giovane rispetto a oggi. Uno studio condotto dalla Humboldt University di Berlino ha evidenziato questa evoluzione: dai dati raccolti da oltre 14.000 partecipanti di età compresa tra i 40 e i 100 anni, si è constatato che l’età considerata “anziana” è stata spostata in avanti nel tempo.

Ad esempio, i nati nel 1931 indicavano l’inizio della vecchiaia intorno ai 74 anni quando avevano 65 anni, mentre quelli nati nel 1944 ritenevano che l’età avanzata iniziasse intorno ai 75 anni alla stessa età. Anche se non è stato possibile intervistare direttamente i nati nel 1911 quando avevano 65 anni, i modelli suggeriscono che avrebbero considerato l’inizio della vecchiaia intorno ai 71 anni.

Questo spostamento dell’età anziana sembra ora in via di stabilizzazione, con poche differenze apprezzabili tra le generazioni successive. Tuttavia, è interessante notare che all’aumentare dell’età, le persone tendono a spostare l’età in cui si definirebbero anziane ancora più in là, rispetto alla loro età attuale. Questo potrebbe essere influenzato dagli stereotipi sociali legati all’idea di vecchiaia, soprattutto nelle società occidentali.

Le donne tendono generalmente a spostare l’inizio della vecchiaia a un’età leggermente più avanzata rispetto agli uomini, mentre le persone con problemi di salute tendono a farlo leggermente prima rispetto a coloro che godono di una buona salute. Tuttavia, nessuno di questi fattori, né il livello di istruzione né l’età percepita, sembra spiegare completamente il cambiamento nell’età considerata anziana. Potrebbe invece essere influenzato dall’allungamento dell’aspettativa di vita e dalla tendenza a ritirarsi dal lavoro più tardi rispetto al passato.

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Curiosità

Social | Con un euro si compra una casa in Sicilia: il video della TikToker diventa virale

A causa della continua diminuzione della popolazione nei piccoli comuni rurali, con sempre più persone che si trasferiscono verso le grandi città, molte amministrazioni locali hanno avviato iniziative per attrarre nuovi residenti, come ad esempio le case offerte a 1 euro. Questo prezzo simbolico permette di acquistare un immobile, a condizione di impegnarsi a ricolonizzare il piccolo comune in cui si trova, contribuendo così a rianimare l’economia locale. È un’opportunità interessante per coloro che desiderano acquistare una proprietà ma dispongono di un budget molto limitato e hanno pochi vincoli riguardo al luogo di residenza. Tuttavia, è importante notare che si tratta di case non in perfetto stato, spesso rimaste disabitate per anni e che richiedono vari lavori di ristrutturazione.

Nonostante queste possibili difficoltà, l’idea di acquistare una casa a un prezzo così basso ha attirato l’attenzione anche di giovani stranieri, come dimostrato in un video pubblicato su TikTok da una ragazza spagnola di nome Yasmina Rakib Requena, che ha acquistato una casa a 1 euro a Mussomeli, un comune con circa 11.000 abitanti nella provincia di Caltanissetta, in Sicilia. Nel video, la giovane mostra l’abitazione e illustra tutti i lavori necessari e le spese accessorie che comporta questo tipo di transazione. La casa è molto ampia, disposta su quattro piani, con seminterrato e mansarda, ma necessita di numerosi interventi, per usare un eufemismo. Gli impianti devono essere completamente rifatti, così come gli infissi e i pavimenti; le pareti hanno bisogno di essere ridipinte e mancano completamente arredi e sanitari. Nonostante l’aspetto iniziale poco invitante, la ragazza è entusiasta di aver acquistato una casa così grande, che una volta ristrutturata ha il potenziale di diventare una residenza sontuosa. Inoltre, dal balcone situato all’ultimo piano si può godere di una vista mozzafiato.

@yasminarakibrequena

Esta es la casa que compré por 1€ Yo también tengo ojos, no me digáis que está vieja y que necesita mucha reforma, ya lo sé. Aún así, para mí merecía la pena comprarla casa1€ #housetour #reforma #casasbaratas #sicilia #mussomeli #oneeurohomes #casauneuro

♬ sonido original – Yasmina Rakib Requena

Come spiegato dalla giovane nel video, oltre all’euro simbolico, sono state necessarie altre spese, come circa 2.500 euro per le spese notarili e 490 euro per la gestione immobiliare. Per quanto riguarda i lavori di ristrutturazione, al momento non c’è un preventivo preciso dei costi, ma è probabile che siano significativi. Tuttavia, come evidenziato da molti utenti nei commenti, anche se la ristrutturazione dovesse costare tra i 30.000 e i 40.000 euro, l’acquisto di quella casa sarebbe comunque un affare.

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Curiosità

SAI CHE… Gli scienziati hanno scoperto quanti passi fare al giorno per stare bene?

Quanti passi al giorno sono necessari per proteggere la salute? Un team di ricercatori internazionali ha finalmente fornito una risposta dopo un’analisi su 72.174 volontari della Biobanca del Regno Unito, un vasto archivio di dati a lungo termine avviato nel 2006 e progettato per monitorare la salute dei partecipanti per almeno 30 anni.

Hanno scoperto che un range tra 9.000 e 10.000 passi al giorno può contrastare efficacemente gli effetti dannosi di uno stile di vita sedentario, riducendo il rischio di malattie cardiovascolari del 21% e il rischio di mortalità del 39%. Anche accumulare solo 4.000-4.500 passi al giorno ha portato a benefici significativi, indipendentemente dal livello di sedentarietà del partecipante.

I ricercatori hanno osservato che qualsiasi numero di passi al di sopra dei 2.200 al giorno è associato a una riduzione del rischio di mortalità e di incidenti cardiovascolari, sia per chi è poco che per chi è molto sedentario. Tuttavia, accumulare tra 9.000 e 10.000 passi al giorno ha dimostrato di ridurre in modo ottimale il rischio di malattie cardiovascolari e mortalità tra coloro che conducono uno stile di vita altamente sedentario.

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