Cronaca
Roma | Attacco ai sistemi informatici della ASL Roma 1: perquisizione e sequestri
La Polizia di Stato, attraverso la Polizia Postale e per la Sicurezza Cibernetica, ha eseguito una perquisizione domiciliare e informatica nei confronti di un ex dipendente dell’Azienda Sanitaria Locale Roma 1, sospettato di aver effettuato un accesso abusivo ai sistemi informatici della stessa azienda. L’operazione, disposta dal Tribunale di Roma, ha portato alla scoperta di prove fondamentali per l’inchiesta.
L’indagine è stata condotta dal CNAIPIC – Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche della Polizia Postale. Utilizzando sofisticati software, gli investigatori sono riusciti a ricostruire le fasi dell’attacco informatico, che ha avuto luogo lo scorso novembre. L’ex dipendente avrebbe divulgato illecitamente le credenziali di amministrazione e controllo dei server della ASL Roma 1, la più grande d’Italia, con l’obiettivo di preparare futuri attacchi informatici.
Le Scoperte durante la Perquisizione
Durante la perquisizione, gli agenti hanno trovato un personal computer contenente un file con le credenziali di accesso e le configurazioni dei sistemi informatici dell’ASL Roma 1. Inoltre, è stata rinvenuta tutta la strumentazione elettronica utilizzata per l’attacco. L’analisi tecnica dei dispositivi sequestrati ha confermato le ipotesi investigative: l’attacco era una ritorsione verso l’azienda da parte del soggetto, che aveva lavorato per anni come informatico presso la ASL.
Le Prossime Fasi delle Indagini
L’operazione di perquisizione è stata effettuata durante la fase preliminare delle indagini e si basa su imputazioni provvisorie. Queste dovranno essere confermate in tribunale durante il dibattimento e nei successivi gradi di giudizio. La responsabilità penale dell’indagato sarà accertata solo al termine del processo con una sentenza irrevocabile.
Questa operazione sottolinea l’importanza della sicurezza informatica e il ruolo cruciale della Polizia Postale nel contrastare i crimini informatici, proteggendo le infrastrutture critiche e garantendo la sicurezza dei dati sensibili delle istituzioni pubbliche.
Cronaca
Vicenza | Chiusura temporanea di un bar a Trissino
Nella mattinata di ieri, il Questore della Provincia di Vicenza ha emesso un provvedimento che prevede la chiusura per sette giorni di un bar/ristorante situato a Trissino. La decisione è stata presa in seguito a un intervento dei Carabinieri avvenuto l’8 agosto, quando una rissa nel parcheggio del locale ha portato a due persone ferite, una delle quali con una prognosi di sette giorni.
Le indagini hanno portato all’identificazione di 13 individui coinvolti nell’incidente, evidenziando una situazione di disordini che ha spinto le autorità a prendere misure preventive. Questa chiusura temporanea, disposta in conformità con la normativa sulla sicurezza pubblica, mira a garantire un ambiente più sicuro per la comunità e a prevenire ulteriori episodi di violenza.
Calabria
Cutro (KR) | Accusato di aggressione sessuale era ricercato in Inghilterra, arrestato iracheno
Un cittadino iracheno di 49 anni, residente a Cutro, è stato arrestato dalla Squadra Mobile della Questura di Crotone, poiché ricercato a livello internazionale per reati di aggressione e violenza sessuale. Le accuse risalgono a episodi avvenuti nel 2018 e nel 2019 in Inghilterra, in particolare a Liverpool e Loughborough, dove l’uomo sarebbe stato responsabile di aggressioni nei confronti di due donne.
La cattura è avvenuta a seguito di una segnalazione da parte del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, che ha attivato le indagini necessarie. Grazie a un’attenta attività investigativa, gli agenti sono riusciti a rintracciare l’individuo, che aveva recentemente fatto ingresso in Italia viaggiando in autobus. L’arresto rappresenta un’importante operazione per la sicurezza e il contrasto alla criminalità internazionale, dimostrando l’efficacia della cooperazione tra le forze di polizia nazionali e internazionali.
Cronaca
Firenze | Arrestati due giovani per truffa
Nel quartiere 5 di Firenze, due giovani di origine sinti sono stati arrestati dalla Guardia di Finanza dopo aver tentato di ingannare un cittadino locale nella compravendita di orologi di lusso. Durante un controllo in un bar, i militari hanno osservato la trattativa tra i ragazzi e il venditore, notando che questi mostrano al potenziale acquirente uno zaino pieno di mazzette di banconote.
Un’accurata ispezione ha rivelato che, mentre alcune banconote erano autentiche, il resto del denaro era falso. In totale, sono state sequestrate 230.500 euro, di cui solo 10.300 in banconote genuine. Inoltre, all’interno di un trolley portato dai giovani, è stata rinvenuta una macchina conta-soldi, evidenziando l’intento fraudolento.
I due arrestati, già con precedenti penali, sono stati posti a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. L’operazione sottolinea l’importante ruolo della Guardia di Finanza nella lotta contro le frodi e nel proteggere i cittadini onesti, rafforzando la sicurezza del sistema economico. Le indagini sono attualmente in corso per chiarire ulteriori dettagli e responsabilità legali.
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