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Attualità

Nuove informazioni sulla crescita delle galassie primordiali grazie al telescopio James Webb

Un team internazionale di ricercatori, guidato dall’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), ha ottenuto nuove informazioni sulla crescita delle galassie nell’universo primordiale. Lo studio, pubblicato sulla rivista Astronomy & Astrophysics e presentato al meeting della Società Astronomica Europea a Padova, si basa sulle osservazioni effettuate con il telescopio spaziale James Webb di un quasar e di due galassie satelliti massicci situati a meno di un miliardo di anni dopo il Big Bang.

“Grazie alla sensibilità del James Webb Space Telescope nel vicino e medio infrarosso, è stato possibile studiare lo spettro del quasar e delle galassie compagne con una precisione senza precedenti nell’universo lontano”, afferma l’astrofisica Federica Loiacono dell’INAF di Bologna.

Lo studio ha permesso di determinare la massa del buco nero supermassiccio al centro del sistema (circa 2 miliardi di masse solari) e di confermare che sia il quasar che le galassie circostanti sono altamente evolute, in termini di massa e di arricchimento metallico, e in costante crescita.

“Il nostro studio rivela che sia i buchi neri al centro di quasar ad alto redshift, sia le galassie che li ospitano, attraversano una crescita estremamente efficiente e tumultuosa già nel primo miliardo di anni di storia cosmica, coadiuvata dal ricco ambiente galattico in cui queste sorgenti si formano”, spiega Roberto Decarli, primo autore della ricerca e ricercatore dell’INAF di Bologna.

I dati sono stati ottenuti a settembre 2022 nell’ambito del Programma 1554, uno dei nove progetti italiani del primo ciclo osservativo del telescopio James Webb. Decarli è alla guida di questo programma che ha l’obiettivo di osservare la fusione tra la galassia che ospita il quasar (PJ308-21) e due sue galassie satelliti.

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Manovra, Salutequità “Garantire la piena sostenibilità del SSN”

“La prossima Manovra di Bilancio per rafforzare la sanità pubblica dovrà essere “espansiva”. Qualora Governo e Parlamento scegliessero invece una “formula restrittiva” le difficoltà di accessibilità alle cure che vivono i cittadini potrebbero aggravarsi, nonostante il Diritto alla Salute prevalga sull’equilibrio di Bilancio, come ricorda anche la Corte dei conti nella sua Relazione sulla Gestione Finanziaria delle Regioni 2020- 2023. Le risorse sono fondamentali e per garantire piena sostenibilità del SSN servono subito anche politiche sanitarie riformatrici, con correttivi sui sistemi di remunerazione, organizzazione, gestione e valutazione, altrimenti gli incrementi di risorse potrebbero non essere capitalizzati al meglio. Sarebbe come cercare di riempire un secchio bucato”. Lo ha detto Tonino Aceti, presidente di Salutequità, a margine dell’Equity Group Sostenibilità ed Equità promosso da Salutequità, un incontro a porte chiuse durante il quale i rappresentanti di istituzioni, Ministero della salute, Regioni, Istituto superiore di Sanità, Agenas, centri di ricerca, imprese, professioni e aziende sanitarie, pazienti, deputati e senatori, hanno dibattuto sulla situazione, sulle priorità e sui correttivi necessari per salvaguardare universalità, equità e, appunto, sostenibilità del Servizio sanitario nazionale.

“Il Ssn oggi non sa leggere la domanda di assistenza che cambia e adeguare tempestivamente le risposte, e tutto questo è confermato innanzitutto da una programmazione sanitaria nazionale ferma al 2006, rischiando di non renderlo utile per i cittadini e attrattivo per i professionisti che vi lavorano”, ha aggiunto Aceti.
Nel corso della giornata è stata presentata la cornice internazionale che vede tutti i sistemi sanitari in difficoltà finanziarie, non solo quelli totalmente pubblici; sono state sottolineate anche l’importanza della ricerca e dei trial clinici come ambito per attrarre e recuperare risorse; la misurazione dell’impatto positivo dell’innovazione tecnologica e farmacologica sui sistemi sanitari; le interdipendenze che il servizio sanitario ha con tutti gli altri settori di politiche pubbliche per garantire la salute delle comunità; il contributo della partnership pubblico privato; l’importanza di una comunicazione positiva del valore che ogni giorno porta il SSN e un impegno specifico per un vero e proprio engagement del cittadino/paziente.
Le soluzioni e le proposte raccolte saranno presentate ufficialmente anche a Governo, istituzioni e Regioni in occasione del Summit annuale di Salutequità per tirare le somme sulle evidenze raccolte e proporre soluzioni reali, percorribili e mirate per risolvere gli squilibri del sistema.

“Prendersi cura del SSN attraverso il confronto tra tutti gli stakeholder sulle difficoltà e sulle proposte migliorative è il contributo che vogliamo dare per tutelare il diritto alla salute attraverso la più grande opera pubblica che ha realizzato il nostro Paese per garantire democrazia, pari opportunità ed equità”, ha concluso Aceti.

– foto: Ipa Agency –

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Khamenei “Israele non otterrà mai la vittoria su Hamas e Hezbollah”

Israele non otterrà mai la vittoria su Hamas e Hezbollah. E’ quanto ha affermato il leader iraniano Ali Khamenei nel suo sermone del venerdì a Teheran. “La politica degli arroganti e dei tiranni si basa sulla semina di divisioni e conflitti tra i musulmani – ha affermato Khamenei – Il nemico della nazione islamica è uno solo, anche se i suoi metodi differiscono da un Paese all’altro. Dobbiamo allacciare le cinture di difesa della nazione islamica dall’Afghanistan allo Yemen e dall’Iran a Gaza e al Libano”. Per la massima autorità sciita “ogni popolo ha il diritto di difendere la propria terra e la propria sovranità contro occupanti e usurpatori. Il popolo palestinese ha il pieno diritto di insorgere contro l’occupante che ha sprecato le loro vite. Nessuno ha il diritto di criticare i libanesi per aver sostenuto i loro fratelli palestinesi difendendo la loro terra”.

Rispetto all’attacco missilistico lanciato su Israele, Khamenei ha spiegato che “il passo compiuto dalle nostre forze armate a sostegno di Gaza qualche giorno fa è legale e gode di piena legittimità. L’alluvione di Al-Aqsa è una mossa legittima e naturale per il popolo palestinese. La Repubblica Islamica farà ciò che è necessario con forza e determinazione. Non saremo compiacenti, nè avremo fretta”. Rispetto invece alla commemorazione di Hassan Nasrallah, l’ayatollah ha aggiunto che “era la bandiera della resistenza e il coraggioso difensore degli oppressi. Il nemico codardo non è riuscito a sferrare un colpo efficace alle strutture delle fazioni della resistenza, quindi ha fatto ricorso ad una politica di omicidi e distruzioni. La difesa di Gaza da parte di Hezbollah e il suo sostegno alla moschea di Al-Aqsa rappresentano un servizio cruciale per l’intera regione”.

– foto Ipa Agency –

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Dai Paesi Ue via libera ai dazi sulle auto elettriche cinesi

La proposta della Commissione europea di istituire dazi compensativi definitivi sulle importazioni di veicoli elettrici a batteria dalla Cina ha ottenuto il sostegno degli Stati membri dell’UE.
“Si tratta di un ulteriore passo in avanti verso la conclusione dell’inchiesta antisovvenzioni della Commissione. Parallelamente l’UE e la Cina continuano a lavorare intensamente per esplorare una soluzione alternativa che sia pienamente compatibile con l’Organizzazione mondiale del commercio, adeguata ad affrontare le sovvenzioni pregiudizievoli accertate dall’inchiesta della Commissione, monitorabile e applicabile”, si legge in una nota di Bruxelles.
“L’Italia si è espressa in linea con le analisi tecniche della Commissione tese a ripristinare condizioni di equità commerciale. Auspichiamo che il negoziato riprenda sia in bilaterale sia in sede di WTO per giungere, come sempre sostenuto, ad una soluzione condivisa nel pieno rispetto delle regole internazionali. Noi siamo contrari ad ogni ipotesi di “guerra commerciale” e lavoreremo insieme per evitarla. Occorre preservare la partnership industriale e commerciale con la Cina con cui vogliamo continuare a lavorare in una logica win-win basata sul principio della reciprocità anche ai fini della stabilità economica globale”, commenta il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso.

– Foto Agenzia Fotogramma –

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