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Liguria

Carcare (SV) | La Nasa dedica un asteroide alla cantante ligure Annalisa

Una stagione stellare per la cantante Annalisa, non solo musicalmente: la Nasa ha infatti dedicato un asteroide della fascia principale alla star della musica italiana: “È laureata in fisica ma ha lasciato il segno nel settore musicale”, si legge nella scheda del piccolo oggetto celeste “20014 Annalisa”, pubblicata sul sito dell’Agenzia americana.

La cantante, nata a Savona e cresciuta a Carcare, da anni vive di grande popolarità in Italia e non solo. Recentemente ha anche pubblicato il singolo Storie brevi insieme a Tananai.

Liguria

Genova | Cambia bandiera il consigliere Mabel Riolfo, lascia la Lega per Forza Italia

Cambia bandiera Mabel Riolfo. L’avvocato di Ventimiglia, eletta nel 2020 consigliere regionale, lascia la Lega ed entra nel gruppo di Forza Italia. Ad annunciare il cambio di casacca è stato il segretario nazionale del partito Antonio Tajani, vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri. «L’ingresso della consigliera Mabel Riolfo in Forza Italia conferma il percorso di crescita del nostro movimento politico in Liguria. Sulla linea indicata dal segretario nazionale Antonio Tajani, Forza Italia diventa sempre più punto di riferimento per i moderati e i liberali», ha spiegato il coordinatore regionale Carlo Bagnasco.
«Come capogruppo di Forza Italia in Regione esprimo grande soddisfazione per l’ingresso dell’amica Mabel nel nostro partito e nel nostro gruppo, dopo la recente adesione del consigliere Angelo Vaccarezza. Con Mabel abbiamo condiviso comuni obiettivi durante il nostro percorso regionale. Sono convinto che il nostro gruppo, così rafforzato, potrà dare ancora più risposte ai bisogni dei territori», ha aggiunto il capogruppo Claudio Muzio.

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Liguria

Genova | Al San Martino decolla il progetto ‘salva-protesi’ per le donne operate di tumore della mammella

Per la prima volta in Italia è stato sviluppato presso la Breast Unit dell’Ospedale Policlinico San Martino uno speciale protocollo, denominato ‘salva-protesi’, per consentire alle pazienti operate di tumore della mammella di mantenere sempre il volume del proprio seno, anche in caso di infezione della protesi. A svilupparlo la dottoressa Simonetta Franchelli, specialista in chirurgia plastica ricostruttiva, e il professor Andrea De Maria, infettivologo, sotto la supervisione del professor Piero Fregatti, chirurgo senologo referente dell’Unità Operativa Clinica di Chirurgia Senologica, struttura facente parte della Breast Unit del Policlinico, coordinata dalla professoressa Lucia Del Mastro.

Grazie a questo innovativo protocollo, in caso di accertato o sospetto/probabile rischio di infezione la paziente viene sottoposta, con un unico intervento, alla rimozione e sostituzione della protesi, grazie alla possibilità di salvare, con una terapia antibiotica mirata pre e post-operatoria, la tasca protesica, per un tasso di successo terapeutico pari al 100%.

Monitoraggio e tempestività d’intervento i punti cardine alla base del protocollo, che prevede un’attenta sorveglianza della paziente operata con circa due accessi ambulatoriali settimanali nel primo mese post-operatorio e accessi una volta al mese nei successivi 6 mesi, fino ad estendere la sorveglianza delle pazienti anche ai 12 mesi successivi. Le complicanze infettive possono essere infatti precoci (entro i primi 2 mesi) o tardive (entro l’anno).

Per l’accesso al protocollo di salvataggio, resta tuttavia necessaria un’attenta valutazione clinica delle pazienti, che tenga conto del tipo di germe responsabile dell’infezione, del grado di compromissione dei tessuti locali e della possibilità di inserirsi senza creare ostacoli alle terapie oncologiche imprescindibili; passaggio indispensabile per confermare o meno la candidabilità all’intervento.

<<La forza della Breast Unit del Policlinico, quale unità multidisciplinare di trattamento delle patologie del seno, è ben riassunta dal progetto ‘Salva Protesi’ che, primo in Italia, applica un protocollo tempestivo e innovativo per il trattamento delle possibili complicanze post intervento. Questa presa in carico, anche sotto il profilo psicologico e di qualità della vita, è la strada maestra che l’assessorato auspica possa essere intrapresa in tutte le cinque Breast Unit regionali>> afferma l’Assessore alla Sanità di Regione Liguria Angelo Gratarola.

<<Ancora una volta un risultato che ci rende orgogliosi, frutto di un grande lavoro messo in campo da tutto il personale della nostra Breast Unit, che dispone di tutte le caratteristiche e le risorse per seguire ad altissimo livello e a 360 gradi le pazienti affette da tumore alla mammella>> commenta il Direttore Generale dell’Ospedale Policlinico San Martino Marco Damonte Prioli.

<<Si conferma l’importanza che le pazienti con diagnosi di tumore al seno vengano trattate all’interno della Breast Unit. La gestione multidisciplinare, la competenza di diverse figure professionali sono garanzia dell’elevato livello della qualità del percorso diagnostico-terapeutico non solo per quel che riguarda le indagini radiologiche e i trattamenti, ma, come nel caso di questo protocollo, anche per la gestione delle possibili complicanze>> aggiunge Lucia Del Mastro, Direttore dell’Unità Operativa Clinica di Oncologia Medica e Coordinatrice della Breast Unit dell’Ospedale Policlinico San Martino.

<<Lo slogan ‘Mai più senza seno’ descrive perfettamente questo grande traguardo raggiunto dalla Clinica di Chirurgia Senologica del Policlinico San Martino. Grazie al protocollo sviluppato dalla dottoressa Franchelli e dal professor De Maria, riusciamo a garantire un esito ricostruttivo estetico in tutte le pazienti, anche quelle con complicazioni serie come un’infezione protesica. Confrontandomi più volte con altre realtà sul territorio italiano, questa nostra opzione terapeutica ci rende unici>> conclude Piero Fregatti, Chirurgo Senologo Referente dell’Unità Operativa Clinica di Chirurgia Senologica dell’Ospedale Policlinico San Martino.

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Liguria

Genova | Partito il cantiere per il nuovo ospedale Gaslini

Questa mattina è ufficialmente entrato nel vivo il cantiere per il Nuovo Gaslini, con le prime demolizioni iniziate alla presenza dei vertici dell’Istituto e delle istituzioni. Una pinza demolitrice “travestita” da dinosauro ha dato il via agli abbattimenti, “mangiando” le prime porzioni dell’edificio “Scuola Professionale” facente parte del padiglione 7, in un’operazione di cantiere resa unica e a misura di bambino grazie all’intrattenimento a tema dinosauri, organizzato da attori e acrobati nell’area adiacente alle demolizioni.

Dopo le prime operazioni propedeutiche alla creazione dell’area di cantiere iniziate nei mesi scorsi, oggi sono ufficialmente partiti i lavori di abbattimento dei padiglioni 7 e 8. L’intervento consentirà di liberare l’area per la successiva costruzione del nuovo Padiglione Zero, al termine della quale si concluderà la fase 1 del Cantiere Nuovo Gaslini. Il termine previsto per le opere strutturali relative alla prima fase di lavori, gli unici che hanno un impatto anche fuori dall’ospedale, sarà giugno 2026.

I lavori saranno suddivisi in 4 differenti fasi, per una durata totale degli interventi di circa 6 anni. Con la fase 1 si concluderà la costruzione del Padiglione Zero e del nuovo Polo Tecnologico, mentre entro il 2030 verranno completati tutti gli interventi ai vari padiglioni oggetto di restauro: padiglioni 6, 17 e 18 (fase 2), 16 (fase 3) e 15 (fase 4). Un team multidisciplinare di RINA-Proger affianca il Gaslini con il ruolo di Project Management Consultant, Direzione Lavori e Coordinamento della Sicurezza in fase di esecuzione.

“Oggi è una giornata storica per l’Istituto Giannina Gaslini – commenta il presidente dell’IRCCS Gaslini Edoardo Garrone – Con l’avvio delle demolizioni del primo padiglione abbiamo dato inizio a quel processo di rinnovamento strutturale che il nostro ospedale attendeva da anni. La suddivisione in 20 padiglioni ideata negli anni Trenta non rispondeva più alle esigenze di una sanità moderna e funzionale, che prevede strutture organizzate per intensità di cura. La costruzione ex novo del Padiglione Zero e i progressivi lavori di ammodernamento negli altri edifici permetteranno al Gaslini di proiettarsi verso il futuro, arrivando al centesimo anniversario dalla fondazione dell’Istituto, nel 2031, con una nuova struttura edilizia”.

“Con il Nuovo Gaslini abbiamo progettato, e realizzeremo, una nuova ‘Città della Salute’ che ci permetterà di continuare ad essere un punto di riferimento a livello nazionale e internazionale per la cura e la ricerca in campo pediatrico – sottolinea il direttore generale dell’Istituto Giannina Gaslini Renato Botti – Un progetto che porterà benefici a tutti: dai piccoli pazienti con le loro famiglie, che potranno trovare un ospedale sempre più accogliente e capace di rispondere ai loro bisogni, al nostro personale, che potrà lavorare in strutture all’avanguardia da un punto di vista tecnico, funzionale e organizzativo. Il Nuovo Gaslini porterà nuovo valore anche al territorio circostante, non solo con servizi ospedalieri d’eccellenza, ma anche riqualificando il quartiere con edifici nuovi o ristrutturati e nuove aree verdi pubbliche fruibili da tutti”.

Un nuovo ospedale che nasce dalle indicazioni del personale sanitario

Il progetto del Nuovo Gaslini, il cui concessionario è Zena Project (società di progetto creata dal raggruppamento temporaneo di imprese Cmb – Mieci – Arcoservizi) e che in parte sarà finanziato da fondi PNRR, prevede la riorganizzazione dell’intero Istituto. Dal punto di vista sanitario la peculiarità più rilevante dell’intero progetto è l’aver disegnato un nuovo ospedale ascoltando le indicazioni e i desiderata dei professionisti del Gaslini, in modo da aumentare l’efficienza e le funzionalità dei servizi erogati.

“Siamo orgogliosi di essere risultati concessionari di questa grande operazione di Partenariato Pubblico Privato, che ha visto ospedale Gaslini e Zena Project fin dall’inizio accomunati dall’obbiettivo di mettere a servizio dei piccoli pazienti le competenze espresse da ambo le parti, e che ha consentito di avviare i lavori in tempi stretti, grazie anche al contributo di tutti gli Enti competenti per le autorizzazioni necessarie – commenta l’Ing. Siriana Bertacchini, presidente di Zena Project SpA, concessionario del progetto per il Nuovo Gaslini – Tenendo al centro i bambini, il personale del Gaslini ed il territorio che ci circonda, abbiamo basato tutto il progetto su principi di sostenibilità energetica ed ambientale che caratterizzeranno il nuovo Padiglione Zero. E anche in questa prima fase di demolizione, abbiamo tenuto conto della sensibilità dei nostri piccoli amici, trasformandola in gioco e fantasia”.

“Ringraziamo la Fondazione Gerolamo Gaslini, presieduta da Mons. Marco Tasca, oggi presente con la vicepresidente Carla Sibilla, che ci ha permesso di far partire il processo di progettazione, stanziando 20 milioni di euro, la Fondazione Querci, che sostiene l’ospedale attivamente da molti anni e ringraziamo inoltre tutti i privati che decideranno di contribuire alla realizzazione del “Nuovo Gaslini”, tramite la nostra Gaslininsieme ets. Auspichiamo per il futuro ulteriori finanziamenti pubblici da parte dello Stato e della Regione” commenta il presidente dell’Istituto Gaslini, Edoardo Garrone.

Maggiore integrazione con il territorio

Il Nuovo Gaslini non si sofferma esclusivamente sugli aspetti funzionali in ambito sanitario ma all’interno del progetto prevede anche una maggiore integrazione tra l’ospedale e la città.

“L’inizio dei lavori per il progetto ‘Nuovo Gaslini’ segna un passo fondamentale per questo storico Istituto, orgoglio ligure e punto di riferimento a livello nazionale e internazionale per la pediatria – commenta il presidente ad interim della Regione Liguria Alessandro Piana – Con oltre 80 anni di eccellenza, l’istituto genovese non è solo un punto di riferimento per la medicina pediatrica, ma anche un pilastro nella ricerca scientifica che quotidianamente salva vite. Il Nuovo Gaslini, con il suo nuovo padiglione centrale, offrirà ai piccoli pazienti un’assistenza sempre più personalizzata, nuovi servizi e risposte più mirate alle loro necessità. Questo progetto ambizioso testimonia il nostro impegno a migliorare continuamente la qualità delle cure e dei servizi per i bambini e le loro famiglie”.

“Accanto alla grande eccellenza dei suoi professionisti, l’Istituto Giannina Gaslini aveva da tempo la necessità di una veste nuova, considerato che siamo di fronte ad un ospedale costruito negli anni Trenta. Per stare al passo con la tecnologia e con le innovazioni si è reso dunque necessario un vestito nuovo – sottolinea l’assessore alla Sanità di Regione Liguria Angelo Gratarola – Demolire per ricostruire in modo più moderno ed appropriato potrebbe essere lo slogan di un intervento che, con i nuovi lavori di oggi, muove ulteriori passi verso quello che sarà l’Istituto Giannina Gaslini dei prossimi anni. Il nuovo ospedale sarà ancor di più a dimensione di bambino, ma anche di famiglia e naturalmente anche dei professionisti che vi lavorano e vi lavoreranno. Un ringraziamento va naturalmente al Direttore Generale, a tutto il suo staff, al Consiglio d’Amministrazione che si è prodigato con molta passione per poter arrivare a questo momento con queste demolizioni”.

“Le prime demolizioni del padiglione 7 del Gaslini segnano l’inizio di una nuova era per l’ospedale e per la città di Genova – commenta il sindaco di Genova Marco Bucci – Questo progetto rappresenta molto più di un semplice rinnovamento edilizio, è un passo fondamentale per rendere il Gaslini sempre più efficiente, moderno e vicino alle esigenze dei cittadini. Il nuovo ospedale non solo migliorerà l’assistenza sanitaria per i piccoli pazienti, ma contribuirà anche alla riqualificazione urbana e ambientale dell’intera area. Siamo orgogliosi di poter avviare questa trasformazione, che porterà Genova e l’istituto a nuovi livelli di eccellenza e innovazione. Il Gaslini, con quasi cent’anni di storia alle spalle, si prepara a scrivere un nuovo capitolo, con strutture rinnovate e una visione proiettata al futuro”.

Il Nuovo Gaslini si contraddistingue per alcuni elementi progettuali che guardano a una sempre maggiore integrazione dell’ospedale con il quartiere e tutta la città di Genova.

Sostenibilità. Il Nuovo Gaslini sarà un ospedale verde, ecologico, la cui progettazione è basata su criteri di qualità ambientale, prevedendo il ricorso a energie rinnovabili (solare, geotermico, eolico), a sistemi di efficientamento (CHP, trigenerazione, pompe di calore), di contenimento passivo dell’energia (coibentazioni, facciate ventilate) e attenzione al ciclo dei rifiuti e al riciclo dei materiali. In particolare il nuovo Polo tecnologico sarà un contenitore di alta tecnologia per migliorare l’efficienza energetica. L’intero ospedale sarà così servito secondo logiche evolute per la produzione e distribuzione dell’energia, con un’architettura aperta all’introduzione di tecnologie innovative. Inoltre, si procederà anche alla realizzazione di interventi per migliorare la gestione delle acque meteoriche e contenere il consumo della risorsa idrica, mediante pavimentazioni permeabili distribuite nel parco, un impianto di raccolta e riutilizzo delle acque piovane.

Il verde. Le soluzioni proposte nel progetto del Nuovo Gaslini non sono finalizzate solo alla riqualificazione ambientale dell’area ospedaliera, ma prevedono anche la promozione di una vegetazione dal valore culturale ed ecologico, a servizio dell’ospedale e dei cittadini. In tal senso è da sottolineare la creazione del nuovo “Giardino dell’accoglienza”, uno spazio pubblico, e aperto a tutta la comunità, che sorgerà nell’area dell’ingresso Nord dell’ospedale, in largo Tolentino. Una nuova area verde verrà creata anche all’interno dell’ospedale, nell’area della Morgue: si chiamerà il “Giardino del silenzio” e sarà uno spazio pensato per garantire la giusta privacy in un luogo sacro, che merita attenzione e rispetto. Il verde caratterizzerà anche il nuovo Padiglione Zero: all’interno, nelle stanze di accoglienza dedicate al colloquio della famiglia con il personale sanitario (seguendo i principi della promozione del benessere emotivo), e all’esterno con vegetazioni pensili lungo le facciate, in copertura e a schermatura del piano tecnico.

Mitigazione dell’impatto dei fabbricati. Il nuovo Padiglione Zero è stato concepito dopo un’attenta analisi della composizione delle facciate tradizionali delle case circostanti, in modo da poter bilanciare il rapporto modulare dei pieni e dei vuoti, e integrare il nuovo edificio nel contesto circostante.
Per il nuovo Polo Tecnologico il progetto prevede la mitigazione delle facciate maggiormente esposte verso il paesaggio costiero attraverso un intervento di inverdimento.

Mitigazione degli impatti ambientali (polvere e rumori). Cantiere e ponteggi di facciata verranno recintati con installazione di pannelli, barriere e teli ermetici allo scopo di limitare la diffusione del rumore e delle polveri. Inoltre è prevista la bagnatura delle piste di cantiere, la pulizia dei tratti interessati dal passaggio dei mezzi pesanti, la protezione dei tombini e la presenza di un impianto di lavaggio automezzi e lavaggio specifico ruote al fine di evitare il trasporto di materiali fangosi fuori dall’area di cantiere. Le polveri generate dalle demolizioni verranno immediatamente abbattute con l’impiego di cannoni per la nebulizzazione di acqua e i cumuli di terreno verranno irrigati da appositi impianti idrici. Per tenere sotto controllo tutti gli impatti ambientali sono previste attività di monitoraggio delle polveri prodotte dalle attività di cantiere e delle emissioni acustiche generate dalle lavorazioni.

Mobilità. Per venire incontro alle esigenze del personale dell’Istituto, del Municipio, di ASL 3 e, soprattutto, dei pazienti e dei residenti della zona, l’Istituto Giannina Gaslini ha predisposto in via sperimentale una nuova navetta bus in collaborazione con Amt, il Comune di Genova e ASL 3. La nuova linea, accessibile a chiunque, è già entrata in servizio e prevede il collegamento tra l’Aurelia (capolinea in via V Maggio, nei pressi dell’ingresso Sud dell’ospedale) e corso Europa, con percorso circolare. Sono previste due fermate interne al Gaslini e soste nei principali punti di interscambio con le linee dei mezzi pubblici.

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