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Cronaca

Trento | Sgominato dai NAS Traffico di anabolizzanti: 7 arresti VIDEO

Il 26 giugno 2024, il Nucleo Antisofisticazioni e Sanità (NAS) di Trento ha eseguito sette ordinanze di custodia cautelare, di cui sei in carcere e una ai domiciliari, emesse dalla Procura della Repubblica di Bolzano. Le sei persone coinvolte, tutte di nazionalità italiana, sono state individuate e condotte in carcere, tre a Roma, tre a Milano e una a Bolzano. I reati contestati riguardano il traffico di anabolizzanti, alcuni dei quali considerati stupefacenti, commessi in concorso. Si tratta di un traffico di grandi proporzioni che coinvolge spedizioni effettuate in tutto il territorio italiano. Nella regione Trentino Alto Adige, le indagini e l’esecuzione delle ordinanze di custodia cautelare sono state condotte in collaborazione con i Carabinieri della Compagnia di Bressanone. Durante l’operazione, i militari del NAS di Trento hanno ricevuto preziosa collaborazione dai NAS di Roma e Milano, nonché dal personale del R.O.S. di Trento, Padova, Roma e Milano. L’indagine è scaturita da una segnalazione dopo la scoperta di tumori in alcuni giovani sportivi, causati dall’uso di sostanze anabolizzanti. I Carabinieri del NAS di Trento hanno individuato il principale indagato, un bodybuilder e personal trainer della palestra frequentata dai giovani, e insieme ai Carabinieri della Compagnia di Bressanone, che conoscevano il particolare dialetto altoatesino parlato dal sospetto, hanno avviato un’approfondita attività investigativa. Le indagini hanno richiesto un impegno sistematico e focalizzato, poiché il soggetto indagato era molto cauto e attento. Tuttavia, gli sforzi investigativi hanno permesso di individuare il suo modus operandi, scoprendo che prendeva ordini dai clienti e successivamente ordinava gli anabolizzanti per loro, facendoli recapitare come pacchi postali presso una grande catena di spedizioni. Il nome del destinatario e del mittente erano falsi, al fine di evitare riconoscimenti o identificazioni durante i controlli. Il venditore di Bolzano forniva il codice di tracciamento al cliente, che seguiva l’arrivo del pacco e si presentava per ritirarlo mostrando la ricevuta sul telefono. Le indagini sono state particolarmente complesse non solo a causa della diffidenza del sospetto, ma anche a causa della sua attività nel campo degli integratori consentiti. Nonostante ciò, i militari sono riusciti a intercettare alcuni pacchi contenenti sostanze anabolizzanti, valutando la provenienza, i tempi di arrivo e il peso degli stessi. In un caso, seguendo un cliente, hanno fermato il veicolo e rinvenuto le sostanze nel bagagliaio appena caricato. In un altro caso, è emerso che il venditore di Bolzano si serviva di un collaboratore per raccogliere denaro dai vari clienti, il quale è stato denunciato a piede libero per concorso. È stato poi accertato che la principale fonte di approvvigionamento per la regione Trentino Alto Adige proveniva da Roma. Per individuare il mittente delle spedizioni da Roma, i militari del NAS si sono recati presso un ufficio di spedizioni a Roma, e con l’aiuto del NAS romano, hanno effettuato una serie di osservazioni e pedinamenti, che hanno portato all’individuazione di una coppia, un uomo e una donna, che ogni giorno si recava presso l’ufficio spedizioni per inviare pacchi in tutta Italia, compreso Bolzano, utilizzando nomi falsi. Il proprietario del negozio di spedizioni era complice e consapevole di ciò che stava spedendo, trarne beneficio economico dall’attività dei due. Le spedizioni da Roma sono state successivamente dirottate su un altro canale, coinvolgendo un altro individuo, che è stato identificato e denunciato per concorso. In questa fase è emersa una nuova figura di rilievo, una sorta di coordinatore dell’attività, che dopo alcuni pacchi “persi” tra Roma e Bolzano, ha deciso di occuparsi personalmente delle spedizioni. I militari, dopo un’attenta analisi dei flussi dei pacchi, hanno organizzato una serie di osservazioni, che hanno consentito di individuare il coordinatore principale e i suoi due collaboratori, che ogni giorno spedivano pacchi in tutta Italia utilizzando nomi falsi. Grazie alle prove concrete e concordanti di colpevolezza raccolte, il Pubblico Ministero ha emesso sei ordinanze di custodia cautelare in carcere e una ai domiciliari. Durante l’esecuzione delle ordinanze, sono state effettuate contemporaneamente 20 perquisizioni presso le abitazioni degli arrestati, le palestre frequentate dal sospetto altoatesino, le abitazioni degli amici e delle fidanzate degli arrestati, che i Carabinieri ritenevano potessero essere utilizzate per occultare il profitto dell’attività criminosa, anabolizzanti e carte di credito intestate ad altre persone per ricevere pagamenti. Si stima che ogni “centro spedizioni” inviasse circa 250 pacchi al mese, con un introito mensile stimato tra i 55.000 e i 65.000 euro secondo i Carabinieri.

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Cronaca

Lecce | Nel garage chili di droga, pistole e munizioni: un arresto

I Carabinieri del Nucleo Investigativo, impegnati in un’operazione antidroga, hanno arrestato un 32enne già noto alle forze dell’ordine nella tarda serata di ieri. L’uomo, fermato mentre stava per salire sulla sua moto, ha mostrato chiari segni di nervosismo che hanno insospettito i militari. Dopo avergli chiesto se fosse in possesso di sostanze stupefacenti, il 32enne ha consegnato spontaneamente una busta contenente circa due chili e mezzo di hashish.

La successiva perquisizione nel garage dell’uomo ha portato al sequestro di altri tre chili di hashish, confezionati in panetti contrassegnati da loghi colorati, una pratica comune tra gli spacciatori per attrarre clienti, specialmente i più giovani. Inoltre, in un secondo garage, i Carabinieri hanno scoperto un chilo e mezzo di cocaina già divisa in dosi, oltre sei chili di marijuana, e tre pistole clandestine con matricole cancellate o assenti, di cui una semiautomatica carica e pronta all’uso, insieme a centinaia di munizioni e una pistola lanciarazzi.

Nella perquisizione sono stati anche rinvenuti oltre 5000 euro in contanti, presumibilmente frutto dell’attività di spaccio. L’uomo è stato quindi arrestato e trasferito in carcere con l’accusa di detenzione illecita di stupefacenti e possesso illegale di armi clandestine e munizioni.

Le sostanze sequestrate saranno sottoposte a test per determinarne il principio attivo, mentre le armi saranno esaminate dai Carabinieri del RIS per verificare eventuali collegamenti con precedenti crimini. Si ricorda che l’uomo, essendo ancora nella fase delle indagini preliminari, è presunto innocente fino a sentenza definitiva.

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Cronaca

Milano | Cocaina, droga rosa e soldi nascosti nella lavatrice: la Polizia di Stato arresta 51enne

La Polizia di Stato ha arrestato a Milano un cittadino albanese di 51 anni, già noto alle forze dell’ordine, con l’accusa di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.

L’arresto è avvenuto nel pomeriggio di ieri, quando gli agenti della 6° Sezione della Squadra Mobile, impegnati in un’operazione di contrasto allo spaccio in zone centrali della città come Brera e Moscova, hanno notato il comportamento sospetto dell’uomo in piazza Repubblica. Il 51enne, alla guida della sua auto, sembrava preoccupato di non essere seguito. Dopo essersi fermato in viale Tunisia e aver incontrato un uomo di 44 anni in via Vittor Pisani, ha effettuato uno scambio sospetto.

Il 44enne è stato fermato e trovato in possesso di quattro dosi di cocaina appena acquistate. Successivamente, i poliziotti hanno bloccato il 51enne, che nascondeva negli slip 24 bustine di cocaina e 6 bustine di 2-CB. Inoltre, portava con sé 7350 euro in contanti, insieme a 315 euro nelle tasche e due cellulari.

Durante la perquisizione presso la sua abitazione nella zona Barona, gli agenti hanno rinvenuto ulteriori 20 involucri di 2-CB e strumenti per il confezionamento della droga, oltre a 10.000 euro in contanti nascosti all’interno della lavatrice.

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Abruzzo

Teramo | 20enne evade dai domiciliari e viene arrestato dopo fuga di mezza giornata

Nella notte, la Squadra Mobile della Questura di Teramo ha arrestato un giovane italiano di 20 anni per il reato di evasione. Il ragazzo, che si trovava ai domiciliari nella sua abitazione di Bellante con l’applicazione del braccialetto elettronico, ha tagliato il dispositivo nel pomeriggio di ieri e si è dato alla fuga. Era sottoposto agli arresti domiciliari per una rapina in concorso commessa il 10 agosto scorso, per la quale era stato fermato dalla stessa Squadra Mobile.

Secondo le accuse, il 20enne e un complice avrebbero fatto irruzione nell’abitazione di una vittima conosciuta da uno di loro, aggredendola violentemente con calci, pugni e colpi alla testa con un bastone. La vittima era stata anche ferita con un coltello alla schiena, prima che i due malviventi rubassero pochi euro, un telefono cellulare e le chiavi di casa.

Dopo una rapida indagine, il giovane è stato rintracciato a Martinsicuro presso l’abitazione della fidanzata. Completate le procedure di arresto, è stato trasferito alla Casa Circondariale di Teramo, dove è ora a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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