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Cronaca

Agrigento | La mafia delle campagne: 5 arresti per estorsione e controllo del settore agro-pastorale

La Polizia di Stato, su delega della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, ha eseguito questa mattina un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di cinque persone, accusate di una serie di estorsioni e di aver agevolato l’associazione mafiosa Cosa Nostra.

Le indagini, condotte dallo SCO, dalla SISCO di Palermo e dalle Squadre Mobili di Agrigento e Palermo, hanno fatto luce sul controllo mafioso del settore agro-pastorale nella zona di Santa Margherita del Belice, Montevago, Sambuca di Sicilia e fino al confine con Contessa Entellina (PA).

Gli indagati, già condannati in passato per associazione mafiosa, avrebbero imposto il loro potere su proprietari e gestori di terreni agricoli, costringendoli a cedere loro ampie aree per il pascolo abusivo del bestiame a prezzi irrisori. In alcuni casi, le vittime sarebbero state addirittura private della possibilità di coltivare le loro terre, subendo danneggiamenti come incendi, furti di bestiame e taglio delle colture.

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L’indagine ha anche rivelato che gli indagati non solo imponevano il pascolo illegale, ma in alcuni casi sottraevano le derrate agricole dopo la trebbiatura, senza pagare alcun compenso.

Le indagini sono state supportate dalle dichiarazioni di alcune vittime che hanno denunciato il sistema di controllo mafioso, e da contrasti interni al “cartello” che hanno evidenziato la pericolosità degli indagati.

Il provvedimento odierno, emesso dal G.I.P. di Palermo, si basa su gravi indizi di colpevolezza e rappresenta un duro colpo al potere mafioso nel settore agro-pastorale del Belice.

Le accuse:

  • Estorsione aggravata dal metodo mafioso
  • Concorso esterno in associazione mafiosa
  • Illecita concorrenza con minaccia o violenza

Cronaca

Taranto | Sequestro di oltre 73.000 prodotti pericolosi per la salute

Castrovillari (CS): In auto con due chili di cocaina, arrestati

Proseguono senza sosta le attività del Gruppo di Taranto e della Compagnia di Manduria per contrastare la vendita di prodotti potenzialmente pericolosi per la salute pubblica. Recenti controlli hanno portato al sequestro di oltre 73.000 articoli in cinque esercizi commerciali situati a Taranto, Sava, San Pietro in Bevagna e Maruggio. Tra i prodotti confiscati figurano giocattoli, articoli per la pesca e bigiotteria, tutti privi delle informazioni obbligatorie previste dal “Codice del Consumo”.

Questo importante provvedimento sottolinea la necessità di garantire che i beni commercializzati sul territorio nazionale forniscano indicazioni chiare riguardanti la denominazione del prodotto, l’identità del produttore e la presenza di eventuali sostanze nocive. La mancanza di tali informazioni non solo viola le normative, ma mette anche a rischio la salute dei consumatori.

A conclusione delle indagini, i titolari delle attività interessate sono stati segnalati alle autorità competenti per le opportune azioni legali. Le indagini delle Fiamme Gialle si concentrano ora sulla disarticolazione della rete logistica e produttiva coinvolta nella distribuzione di questi beni non conformi, oltre che sul recupero dei proventi derivanti da tali attività illecite.

Il commercio di prodotti insicuri rappresenta una minaccia non solo per la salute pubblica, ma anche per il mercato legittimo, danneggiando le imprese che operano nel rispetto delle normative. Le azioni della Guardia di Finanza sono quindi fondamentali per tutelare sia i consumatori che le aziende oneste, garantendo un ambiente commerciale più sano e sicuro.

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Calabria

Reggio Calabria | Confiscati beni a soggetto contiguo alla cosca Bellocco di Rosarno

Le forze della Guardia di Finanza dei comandi provinciali di Reggio Calabria e Firenze, insieme al personale dello S.C.I.C.O. (Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata), hanno portato a termine un’importante operazione volta a contrastare le attività illecite della criminalità organizzata, con particolare riferimento alla cosca “Bellocco” di Rosarno. L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Reggio Calabria, ha condotto all’applicazione di misure di prevenzione sia personali che patrimoniali nei confronti di un soggetto ritenuto vicino a questo gruppo criminale.

L’intervento ha comportato la sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di residenza per l’indagato, nonché la confisca di beni del valore complessivo di circa 200 mila euro. I beni confiscati comprendono un’attività commerciale, un’imbarcazione da pesca, diversi veicoli e un fabbricato, tutti ritenuti sproporzionati rispetto alle entrate legittime dichiarate dal soggetto.

Le indagini che hanno portato a questo risultato sono state condotte nell’ambito di diverse operazioni di contrasto alla criminalità, tra cui “Magma”, “Erba di Grace” e “Buenaventura”. In particolare, il soggetto coinvolto era già stato condannato per traffico internazionale di stupefacenti e per estorsioni aggravate dal metodo mafioso. L’operazione “Magma”, conclusa nel 2019, aveva visto l’emissione di numerosi provvedimenti cautelari, mentre “Erba di Grace” e “Buenaventura” si erano concentrate su reati legati al traffico di droga e all’usura.

Il lavoro congiunto delle DDA di Reggio Calabria e Firenze, insieme ai reparti specializzati della Guardia di Finanza, ha permesso di ricostruire la situazione economica e patrimoniale del soggetto, dimostrando una netta sproporzione tra i beni posseduti e le entrate ufficialmente dichiarate. La successiva confisca del patrimonio ha rappresentato un duro colpo per le attività economiche legate alla cosca, confermando l’impegno costante delle istituzioni nel colpire non solo le persone coinvolte, ma anche le risorse finanziarie e materiali che alimentano le organizzazioni mafiose.

L’operazione evidenzia l’importanza delle indagini patrimoniali nel contrasto alla mafia, puntando a smantellare i network economici che sostengono le attività illecite. Grazie all’efficace collaborazione tra le varie Procure e le unità investigative, si continua a lavorare per garantire la legalità e proteggere il tessuto imprenditoriale sano dalla contaminazione mafiosa.

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Cronaca

Taranto | Cittadini stranieri irregolari, operazione della Polizia

Negli ultimi giorni, è stata portata avanti un’importante operazione della Polizia di Stato volta a contrastare il fenomeno dell’immigrazione clandestina su tutto il territorio nazionale. L’iniziativa, parte di un’azione coordinata e capillare, ha avuto un impatto significativo anche nella provincia di Taranto, dove le forze dell’ordine hanno intensificato i controlli per rintracciare cittadini stranieri non in regola con le normative vigenti.

L’operazione, denominata “Oscar 5”, ha coinvolto il personale dell’Ufficio Immigrazione e della Squadra Volante, che ha lavorato con particolare attenzione sull’analisi delle dichiarazioni di ospitalità presentate in Questura. L’azione investigativa si è concentrata anche sui provvedimenti di diniego per la concessione dei permessi di soggiorno e sull’inosservanza dei termini concessi per lasciare il Paese in caso di espulsione.

Nel corso dell’operazione, sono stati controllati 66 cittadini extracomunitari in tutta la provincia di Taranto. Tra i casi più rilevanti, si segnala quello di un uomo di nazionalità albanese, residente a Grottaglie, con un passato criminale, a cui era stato rifiutato il rilascio del permesso di soggiorno. L’uomo è stato accompagnato alla frontiera per essere rimpatriato.

Sono stati inoltre notificati ordini di lasciare il Paese a due giovani di nazionalità marocchina, ai quali era stato negato il rinnovo del permesso di soggiorno. Entrambi dovranno abbandonare l’Italia entro sette giorni. Un altro caso ha riguardato una cittadina ucraina, che ha ricevuto un decreto di espulsione per la scadenza del suo permesso di soggiorno. La donna ha ottemperato alla disposizione, tornando nel proprio Paese con un volo di linea.

Questa operazione dimostra l’impegno costante delle autorità italiane nel monitorare e regolare la presenza di cittadini stranieri, con l’obiettivo di garantire il rispetto delle leggi e preservare la sicurezza del territorio.

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