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Serie B Finale Playoff: Cremonese e Venezia si giocano tutto negli ultimi 90 minuti

Dopo il pareggio a reti inviolate a Cremona, la battaglia per il passaggio di categoria si sposta nella suggestiva cornice della laguna veneta. Il pareggio attuale favorisce i veneti, ma un gol potrebbe invece garantire la promozione in Serie A alla squadra grigiorossa.

Dopo una lunga stagione composta da trentotto giornate di campionato e due settimane di playoff, siamo giunti all’epilogo finale della Serie B. Quest’ultima partita deciderà il destino delle due squadre, determinando il verdetto definitivo del torneo.

Dopo il pareggio senza reti nell’incontro di andata disputato giovedì, Cremonese e Venezia si trovano di fronte per contendersi l’ultimo posto disponibile. Come dimostrato dalla gara allo stadio Zini, la sfida si preannuncia estremamente equilibrata. Ecco le probabili formazioni in vista della decisiva partita di domenica sera.

Le due squadre arrivano a questo punto della competizione dopo aver fatto il loro ingresso direttamente in semifinale. Il Venezia, classificatosi terzo, ha eliminato il Palermo sia in trasferta che in casa, mentre la Cremonese, piazzatasi al quarto posto, ha superato il sorprendente Catanzaro, vincendo in maniera convincente al ritorno dopo il pareggio 2-2 dell’andata.

In campionato, le due finaliste hanno ottenuto una vittoria ciascuna: la Cremonese ha vinto in casa nonostante l’inferiorità numerica, mentre il Venezia ha ribaltato il risultato nella gara di ritorno dello scorso 26 aprile.

Nonostante il risultato finale di 0-0, la partita appena conclusa è stata estremamente vivace e intensa, considerando la posta in palio e la fatica accumulata nel corso della stagione. Entrambe le squadre hanno dato il massimo per ottenere un vantaggio nei novanta minuti regolamentari, sfruttando al massimo anche le risorse dalla panchina.

Sebbene la Cremonese abbia forse avuto più opportunità, è stata il Venezia a sfiorare il gol più da vicino con un calcio di punizione di Nicholas Pierini che ha colpito la traversa all’inizio della ripresa. Il merito del risultato bloccato va senz’altro attribuito alle solide difese e alla coppia di terzini, con i padroni di casa che hanno annullato il capocannoniere Joel Pohjanpalo e gli ospiti che hanno potuto contare su un eccellente Jesse Joronen nel ruolo di portiere.

Lo 0-0 attuale potrebbe favorire il Venezia, ma non garantisce affatto un finale prevedibile per i padroni di casa. Un solo gol potrebbe infatti ribaltare la situazione a favore della Cremonese, come ha dimostrato l’allenatore Giovanni Stroppa già in passato con il Monza nel 2022.

Anche se il Venezia può vantare un precedente favorevole al Penzo, avendo conquistato la promozione in Serie A con un pareggio contro il Cittadella nella stagione precedente, la squadra dovrebbe evitare di accontentarsi del risultato attuale. Concentrarsi esclusivamente sul pareggio potrebbe rivelarsi controproducente dal punto di vista mentale.

In una serie così equilibrata, saranno le individualità a fare la differenza. Il Venezia dovrà prestare particolare attenzione all’esperienza di giocatori come Massimo Coda e Daniel Ciofani in attacco, ma anche all’abilità dell’ex Dennis Johnsen, che potrebbe rappresentare un’arma imprevedibile se dovesse trovare spazio in campo.

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L’Argentina guida sempre il ranking Fifa, Italia decima

Nessuna variazione nella Top Ten del ranking Fifa pubblicato oggi. Le sconfitte rimediate rispettivamente contro Colombia e Italia non hanno influito sulle posizioni di Argentina e Francia, che si confermano al primo e secondo posto. Alle loro spalle Spagna e Inghilterra, con Brasile e Belgio che occupano la quinta e sesta piazza. A seguire ci sono Olanda, Portogallo, Colombia e Italia, che rispetto allo scorso luglio conserva dunque la decima casella. Andando oltre le prime 15, i salti più importanti li hanno fatti Egitto (31°), Costa d’Avorio (33°), Tunisia (36°) e Algeria (41°) che hanno scalato cinque posizioni, addirittura sei per la Grecia (48°). Il prossimo ranking Fifa sarà pubblicato il 24 ottobre. Queste le prime 10 posizioni:

1. Argentina 1889.02 punti (–)
2. Francia 1851.92 (–)
3. Spagna 1836.42 (–)
4. Inghilterra 1817.28 (–)
5. Brasile 1772.02 (–)
6. Belgio 1768.14 (–)
7. Olanda 1759.95 (–)
8. Portogallo 1752.14 (–)
9. Colombia 1738.72 (–)
10. ITALIA 1726.31 (–)

– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Gp Emilia-Romagna, Bagnaia “Misano 2 più competitiva”

“Proverò a fare di tutto per portare a casa la vittoria. E’ il mio centesimo gran premio e, in caso di primo posto, per la Ducati arriverà anche il centesimo successo in MotoGP. Conosciamo già il setup e quali gomme usare, ma la competitività sarà maggiore rispetto all’ultima volta”. Queste le parole di Francesco Bagnaia (Ducati Lenovo), nel corso della conferenza stampa piloti del Gran Premio dell’Emilia-Romagna, sul circuito di Misano.

“Già due settimane fa qui a Misano ho provato a vincere, ma non ci sono riuscito nè nella Sprint nè nella gara lunga. Prima Martin, poi Marquez sono stati per me troppo veloci. Nella gara lunga, però, quando ho visto Martin rientrare ho capito che avrei potuto fare parecchi punti”. Il pilota campione del mondo ha poi continuato: “Ora tra me e Martin ci sono sette punti di distacco. La nostra esperienza ci dà la giusta motivazione e la capacità per reggere la pressione. Il campionato certamente si deciderà a Valencia. Rispetto allo scorso anno mi sento fisicamente più preparato”.

Infine, Bagnaia ha commentato i fischi rivolti a Marquez due settimane fa a Misano: “Gli haters ci saranno sempre. Situazioni di questo tipo non succedono solo in Italia. Anch’io a Barcellona sono stato fischiato. E’ proprio una mancanza di rispetto, perchè noi piloti diamo sempre il massimo in pista. Il nostro sport vorrei che fosse più pulito”.
– Foto Ipa Agency –

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Conte “Livelli diversi ma noi e Juve in cerca di riscatto”

“Ci auguriamo che possa essere una sfida che possa contare qualcosa e avere un valore importante sia per la Juve che per noi. Oggi è presto per dirlo. Si parte su due livelli diversi. Ci sono 18 punti da recuperare rispetto all’anno scorso ma c’è da parte loro e nostra la voglia di rivalsa. Non penso che la Juve si possa accontentare di arrivare terza, così come noi non possiamo pensare di stare a 40 punti dall’Inter”. Così il tecnico del Napoli, Antonio Conte, a due giorni dall’anticipo di sabato in casa della Juventus. “Partiamo da due differenti livelli ma ci auguriamo che nel ritorno si possa parlare avendo più certezze alla mano. Ogni test è un esame. Lo è stato a Cagliari.

A volte può essere un esame tattico, tecnico o temperamentale al di là da chi c’è di fronte”, ha aggiunto mister Conte, ben consapevole della rivalità tra le due tifoserie e le due squadre, anche perchè ha già vissuto tutto questo quando era dall’altra parte. “E’ inevitabile che la mia storia sia legata alla Juventus. Tredici anni da calciatore dove abbiamo vinto tutto e sono stato anche capitano. Poi ho avuto la possibilità di fare tre anni da allenatore in un periodo difficile aprendo un ciclo di successi. Faccio parte della storia della Juve per ciò che ho fatto. E’ inevitabile che da calciatore sia più semplice scegliere la propria squadra. L’hanno fatto Bruscolotti, Maldini, Baresi, Totti.

Poi inizi la carriera da allenatore ed è difficile scegliere. Sono andato in altre piazze. Ho sempre onorato il mio ruolo, diventando il primo a difendere i colori di queste squadre”. Il passato è la Juve, il presente è l’azzurro partenopeo. “Da uomo del Sud ho un piacere immenso nell’allenare il Napoli, ma per me sarà un’emozione tornare allo Stadium, sarà la prima volta con i tifosi. Lo sarà anche tra parecchi anni quando riaffronterò il Napoli da avversario, ma mi auguro tra un bel pò”, ha aggiunto Conte che ha poi rivolto un pensiero a Totò Schillaci, deceduto ieri all’età di 59 anni. “Per noi del Sud Totò rappresentava l’esempio di chi ce l’aveva fatta. E’ un grosso dispiacere. L’ho conosciuto il primo anno alla Juventus, ero alla prima esperienza e lui era già un giocatore molto affermato. Era sempre disponibile. Per me lì alla Juventus erano tutti dei campioni, io gli davo del ‘voì in senso di rispetto. Ma lui era una persona molto umile”.
– Foto Ipa Agency –

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