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Attualità

Calcio | La clamorosa marcia indietro della Premier League: “Niente più Var”: ipotesi al voto

Nel contesto del calcio moderno, sempre più orientato verso l’impiego della tecnologia, l’inattesa retromarcia della Premier League promette di suscitare grandi polemiche. Tutto ruota attorno alla decisione imminente dei club di massima serie, che si apprestano a votare il destino del VAR il prossimo mese: confermare l’ausilio tecnologico o eliminarlo, lasciando agli arbitri la gestione delle situazioni contestate. La proposta, promossa dal Wolverhampton, ha innescato un processo che culminerà nel voto. Affinché si ponga fine all’uso delle telecamere a disposizione degli arbitri, occorre il consenso di almeno 14 dei 20 club partecipanti. Questo dibattito sottolinea il profondo dissenso verso il VAR in Inghilterra, con club, giocatori, allenatori e tifosi tutti uniti nel rifiutarlo.

Il Wolverhampton ha chiarito la sua posizione attraverso un comunicato, sottolineando la necessità di un esame critico sull’utilità del VAR dopo cinque stagioni di impiego in Premier League. Il club ritiene che il costo in termini di spontaneità e passione nel calcio superi il modesto miglioramento nell’accuratezza delle decisioni arbitrali. Nella loro argomentazione, i “Lupi” hanno evidenziato diversi punti critici, tra cui l’impatto negativo sulle celebrazioni dei gol, la frustrazione e la confusione generate dai lunghi controlli VAR, e l’eccesso di interventi che compromettono la fluidità del gioco.

Le reazioni alla proposta sono state variegate. Un portavoce della Premier League ha dichiarato che la questione sarà discussa nell’assemblea generale annuale del prossimo mese, sottolineando il sostegno della Lega all’uso del VAR e l’impegno a migliorarlo costantemente. Tuttavia, nonostante il calo dei errori grazie all’impiego delle immagini, potrebbe non essere sufficiente a evitare una decisione radicale sulla tecnologia nel calcio inglese, che alcuni già paragonano a una sorta di “Brexit” sulle norme tecniche del gioco.

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Al via G7 della Cultura a Napoli, Giuli “Pilastro della convivenza civile”

Al via il G7 della Cultura a Napoli. “L’Italia crede che… la cultura sia un pilastro centrale della convivenza civile, un formidabile strumento di comprensione reciproca e di confronto, un antidoto a ogni forma di discriminazione ed estremismo, un formidabile volano di sviluppo sostenibile”. Così il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, aprendo i lavori.
– foto Agenzia Fotogramma –

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Alluvione in Emilia-Romagna, dal Governo 20 mln dopo stato di emergenza

Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha presieduto una riunione in videocollegamento con l’Emilia Romagna sull’emergenza causata dal maltempo che ha colpito la regione. Alla riunione hanno partecipato il ministro per la Protezione civile e le politiche del mare, Nello Musumeci, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, il vicepresidente facente funzioni della Regione Emilia Romagna, Irene Priolo, il capo del Dipartimento della Protezione civile, Fabio Ciciliano, e il commissario straordinario di Governo alla ricostruzione nei territori colpiti dall’alluvione verificatasi in Emilia Romagna, Toscana e Marche, Francesco Paolo Figliuolo.

Meloni ha ribadito la solidarietà del Governo alla popolazione colpita dalle violente calamità naturali dei giorni scorsi e ha acquisito le informazioni più recenti sulla situazione degli sfollati e sull’andamento dei soccorsi.
Inoltre, ha assicurato che, non appena giungerà al Governo la richiesta di dichiarazione dello stato d’emergenza da parte della Regione Emilia Romagna, sarà convocato un Consiglio dei ministri che provvederà a stanziare 20 milioni per far fronte alle prime necessità e per il ripristino dei servizi essenziali, e che ulteriori stanziamenti saranno resi disponibili all’esito delle ricognizioni successive all’emergenza.

– Foto Agenzia Fotogramma –

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Castrovillari (CS) | Reparti ospedalieri otorino e pneumologia a rischio chiusura

L’ospedale “Pasquale Ferrari” sta affrontando gravi difficoltà operative, in particolare nei reparti di Otorinolaringoiatria e Pneumologia. Nonostante gli sforzi degli operatori sanitari, la situazione continua a destare preoccupazione: l’Otorino è a rischio di chiusura e la Pneumologia fatica a mantenere un numero adeguato di medici.

A settembre, l’assenza di un potenziamento significativo del personale ha aggravato le emergenze già esistenti. Con due medici in procinto di lasciare il servizio, l’Otorino si trova in una situazione critica, mentre la Pneumologia è in continua ricerca di nuovo personale, sia medico che infermieristico.

Questi problemi non sono nuovi; le difficoltà si accumulano da tempo e necessitano di interventi urgenti. Le lunghe liste d’attesa e la crescente richiesta di servizi ambulatoriali da parte della comunità locale evidenziano l’importanza di una sanità pubblica efficiente e reattiva.

Anche altri reparti, come Neurologia e Gastroenterologia, si trovano in una fase di emergenza. Le attese per le cure sono sempre più pesanti, mentre i lavori previsti per il Pronto Soccorso non sembrano risolvere i problemi strutturali più ampi che affliggono l’ospedale.

Un’altra questione cruciale è la situazione dell’Ortopedia-Traumatologia, chiusa nel 2014 e riaperta solo parzialmente successivamente. Nonostante gli annunci di un nuovo team medico e di piani per ripristinare i ricoveri, l’assenza di azioni concrete da parte dell’Asp ha portato a un immobilismo preoccupante.

In sintesi, il “Pasquale Ferrari” ha bisogno urgente di un rafforzamento del personale per poter ripristinare l’efficacia dei suoi servizi. Solo un investimento mirato e tempestivo nel capitale umano potrà garantire un futuro più stabile e di qualità per la sanità locale.

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