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Calabria

Reggio Calabria | Pesca e commercializzazione del “bianchetto”, 70 mila euro di sanzioni


La Direzione Marittima di Reggio Calabria ha avviato un’ampia operazione chiamata “Sacco” per contrastare la pesca e la successiva commercializzazione del novellame di sarda, noto come “bianchetto” o nannata, che danneggia l’ecosistema marino e alimenta un fiorente mercato clandestino in Calabria e in Sicilia. La Guardia Costiera calabrese ha intensificato i controlli in mare, lungo la costa e sulle strade, con l’aiuto di mezzi aerei e navali.

Questa pratica di pesca è devastante perché intercetta pesci giovani, impedendo loro di crescere e riprodursi. È diffusa soprattutto nelle marinerie pugliesi, calabresi e siciliane, dove la domanda rimane alta. Nonostante i danni all’ambiente marino, la commercializzazione del “bianchetto” è molto redditizia, con un prezzo al dettaglio che può raggiungere fino a 30 euro al chilo.

L’operazione “Sacco” ha coinvolto un gran numero di militari della Guardia Costiera lungo la costa calabrese e lucana, da Corigliano Calabro a Maratea. Sono stati effettuati 507 controlli in mare e a terra, con l’applicazione di 26 sanzioni amministrative per un totale di circa 55.000 euro e il sequestro di 866 kg di prodotto ittico.


Dal principio dell’anno, i militari della Guardia Costiera calabrese hanno sequestrato oltre 200 cassette di novellame di sarda, totalizzando circa una tonnellata di peso. Nella località di Crucoli, la Capitaneria di Porto di Crotone ha fermato un veicolo carico di 265 kg di “bianchetto” sotto misura, infliggendo una sanzione amministrativa di 25.000 euro e procedendo al sequestro del pesce.

A Villa San Giovanni, il personale della Capitaneria di Porto di Reggio Calabria ha intercettato un furgone con 360 kg di novellame di sarda, sanzionando il conducente con 25.000 euro. Sul territorio di giurisdizione di Corigliano Calabro, la Capitaneria di Porto ha fermato un altro furgone con 380 kg di novellame di sarda, infliggendo al conducente una sanzione amministrativa di 25.000 euro. Dopo l’ispezione del personale veterinario dell’ASP, il pesce sequestrato è stato dichiarato non idoneo al consumo umano e quindi è stato distrutto. La Guardia Costiera continuerà incessantemente la sua azione repressiva contro le violazioni della legge sulla pesca e la commercializzazione illegale di prodotti ittici sotto misura, sia in mare che a terra, per garantire il rispetto delle norme a tutela dell’ecosistema marino.

Calabria

Reggio Calabria | Sgominata organizzazione dedita al furto di macchine operatrici e attrezzature da cantiere

Un’importante operazione condotta dalla Polizia Stradale di Reggio Calabria ha portato all’esecuzione di nove misure cautelari nei confronti di un gruppo accusato di associazione per delinquere finalizzata al furto di macchine operatrici e veicoli commerciali. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica locale, hanno rivelato un’ampia rete di furti e rivendita di attrezzature rubate in vari paesi dell’Est Europa e del Nord Africa.

Le indagini sono partite da un furto avvenuto nel novembre 2018, quando una macchina operatrice è stata sottratta da un cantiere per i lavori di ristrutturazione dell’Autostrada A2. Successivamente, il veicolo è stato ritrovato a Reggio Calabria all’interno di un autocarro rubato. Nel corso degli anni, altri furti simili hanno coinvolto diverse attrezzature, inclusi mezzi di proprietà comunale, evidenziando un modus operandi sistematico.

Grazie a tecniche investigative avanzate, gli agenti hanno identificato un gruppo criminoso responsabile di circa 80 furti, che ha operato non solo in Calabria, ma anche in Toscana ed Emilia Romagna, accumulando un valore complessivo dei beni rubati di oltre 1,7 milioni di euro.

Il Giudice per le Indagini Preliminari ha accolto la richiesta di misure cautelari, ordinando la custodia domiciliare per i nove indagati, mentre altre 40 persone sono state segnalate come coinvolte nell’attività criminale. L’operazione ha visto il coinvolgimento di circa 50 agenti della Polizia Stradale e delle Squadre di Polizia Giudiziaria di diverse province, dimostrando l’impegno delle forze dell’ordine nella lotta contro il crimine organizzato.

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Castrovillari (CS) | Reparti ospedalieri otorino e pneumologia a rischio chiusura

L’ospedale “Pasquale Ferrari” sta affrontando gravi difficoltà operative, in particolare nei reparti di Otorinolaringoiatria e Pneumologia. Nonostante gli sforzi degli operatori sanitari, la situazione continua a destare preoccupazione: l’Otorino è a rischio di chiusura e la Pneumologia fatica a mantenere un numero adeguato di medici.

A settembre, l’assenza di un potenziamento significativo del personale ha aggravato le emergenze già esistenti. Con due medici in procinto di lasciare il servizio, l’Otorino si trova in una situazione critica, mentre la Pneumologia è in continua ricerca di nuovo personale, sia medico che infermieristico.

Questi problemi non sono nuovi; le difficoltà si accumulano da tempo e necessitano di interventi urgenti. Le lunghe liste d’attesa e la crescente richiesta di servizi ambulatoriali da parte della comunità locale evidenziano l’importanza di una sanità pubblica efficiente e reattiva.

Anche altri reparti, come Neurologia e Gastroenterologia, si trovano in una fase di emergenza. Le attese per le cure sono sempre più pesanti, mentre i lavori previsti per il Pronto Soccorso non sembrano risolvere i problemi strutturali più ampi che affliggono l’ospedale.

Un’altra questione cruciale è la situazione dell’Ortopedia-Traumatologia, chiusa nel 2014 e riaperta solo parzialmente successivamente. Nonostante gli annunci di un nuovo team medico e di piani per ripristinare i ricoveri, l’assenza di azioni concrete da parte dell’Asp ha portato a un immobilismo preoccupante.

In sintesi, il “Pasquale Ferrari” ha bisogno urgente di un rafforzamento del personale per poter ripristinare l’efficacia dei suoi servizi. Solo un investimento mirato e tempestivo nel capitale umano potrà garantire un futuro più stabile e di qualità per la sanità locale.

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Attualità

Reggio Calabria | Il “Tito Minniti” è l’aeroporto che cresce di più in Italia e chiuderà il 2024 con un +115%

Il 2024 si è rivelato un anno positivo per gli aeroporti della Calabria, con un aumento significativo del numero di passeggeri. I dati recentemente rilasciati mostrano un incremento dell’8,5%, con i volumi di traffico che sono passati da 3,3 milioni a 3,639 milioni. Questo risultato è stato evidenziato dal presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, che ha sottolineato il potenziale di sviluppo del sistema aeroportuale calabrese.

In particolare, l’aeroporto di Reggio Calabria, noto come “Tito Minniti”, ha registrato una crescita straordinaria. Si prevede che alla fine dell’anno il numero di passeggeri raggiunga i 640.000, segnando un impressionante +115% rispetto al 2023. Anche Crotone ha contribuito a questo trend positivo, con un incremento del 48,1%, portando il totale dei passeggeri a oltre 314.000.

Occhiuto ha messo in evidenza che tali risultati sono frutto di accordi strategici con compagnie aeree, come Ryanair, che ha deciso di ampliare le proprie operazioni in Calabria. Queste iniziative non solo mirano a rendere gli scali calabresi più competitivi, ma hanno anche l’obiettivo di attrarre un numero maggiore di turisti, riconoscendo la Calabria come una meta di rilevanza turistica.

Un aspetto significativo di questa crescita è rappresentato dall’aumento dei collegamenti intermodali, che favoriscono l’integrazione tra i diversi mezzi di trasporto e stimolano il turismo tra le regioni vicine, come la Sicilia. Il progetto di creare un’area integrata dello Stretto sta prendendo forma, con il “Tito Minniti” come punto di riferimento aereo, facilitando l’accesso per i viaggiatori provenienti dalla Sicilia.

In sintesi, i dati positivi sul traffico passeggeri evidenziano non solo un recupero post-pandemia, ma anche il potenziale della Calabria come hub turistico. La crescita degli aeroporti calabresi rappresenta un passo importante verso lo sviluppo economico della regione, con l’obiettivo di consolidare il turismo come uno dei principali motori di crescita.

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