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Curiosità

Anche gli Stati Uniti iniziano a vietare la carne coltivata

L’Alabama è diventato il secondo stato americano a vietare la vendita di carne coltivata. La legge, firmata dal governatore Kay Ivey il 7 maggio, rende illegale la produzione, vendita e distribuzione di questo alimento, prevedendo fino a tre mesi di reclusione e una multa di 500 dollari per chi viola il divieto. All’inizio di maggio, il governatore della Florida, Ron DeSantis, aveva firmato un provvedimento simile. Ora, circa 28 milioni di americani vivono in stati che hanno vietato la carne coltivata, prodotta a partire da cellule animali coltivate in laboratorio, eliminando la necessità di macellazione. Negli Stati Uniti, solo due aziende hanno finora ottenuto l’autorizzazione a vendere questo prodotto, che attualmente non è disponibile in nessun ristorante.

I sostenitori del settore hanno espresso il loro disappunto: “Con queste leggi poco lungimiranti, i politici dell’Alabama e della Florida stanno calpestando la libertà di scelta dei consumatori e criminalizzando l’innovazione agricola,” ha dichiarato Pepin Andrew Tuma, direttore legislativo del Good Food Institute, un’organizzazione no-profit che promuove le alternative alle proteine animali. Tuma ha aggiunto che, in un periodo in cui agricoltori e produttori americani affrontano una forte concorrenza globale, gli stati dovrebbero sostenere iniziative che creano posti di lavoro ben retribuiti invece di controllare le scelte alimentari delle persone. Ha auspicato che, una volta superate le distrazioni politiche, i legislatori si ricordino dei principi fondamentali come il libero mercato e la libertà di parola.

Il disegno di legge dell’Alabama è stato proposto da Jack Williams, vicepresidente della Commissione per l’agricoltura, la conservazione e le foreste del Senato statale, e ha ottenuto l’approvazione sia alla Camera che al Senato. La legge entrerà in vigore a ottobre 2024.

La risposta delle aziende

Le aziende produttrici di carne coltivata si sono fortemente opposte ai divieti, sostenendo che non spetta ai governi statali decidere cosa possono mangiare i consumatori. Accusano la politica di voler reprimere una tecnologia che permette la produzione di carne a basso impatto ambientale e senza crudeltà sugli animali. La legge dell’Alabama prevede un’eccezione che consente agli istituti di istruzione superiore e ai dipartimenti governativi di condurre ricerche sulla carne coltivata.

Carrie Kabat di Eat Just, una delle due aziende statunitensi autorizzate a vendere carne coltivata, ha dichiarato: “Questa legge ha sempre avuto un unico scopo: aiutare le grandi aziende agricole a evitare la responsabilità e la concorrenza. Oggi, queste multinazionali e i loro lobbisti hanno vinto. Anche la Cina starà festeggiando, perché è sempre più vicina a superare la nostra leadership in questo settore emergente.”

Sean Edgett, responsabile legale di Upside Foods, l’altra azienda autorizzata a vendere carne coltivata, ha definito il divieto “una mossa sconsiderata che ignora gli esperti di sicurezza alimentare e la scienza, soffoca la libertà di scelta dei consumatori e ostacola l’innovazione americana”. Upside Foods ha lanciato una petizione in risposta alla misura approvata in Florida, incoraggiando i cittadini a opporsi al controllo politico sulle scelte alimentari e a sostenere l’innovazione.

In Alabama, la nuova legge è stata sostenuta da Freedom Health Alabama, un’organizzazione che in passato ha condotto campagne contro i vaccini e l’uso delle mascherine. Tuttavia, non è chiaro quanto i legislatori dell’Alabama conoscano la tecnologia che hanno vietato. Presentando il disegno di legge in terza lettura alla Camera, il deputato locale Danny Crawford ha riassunto il processo produttivo in modo semplicistico: “Ci buttano dentro un paio di cellule animali, aggiungono sostanze chimiche, qualche ingrediente e boom: si ottiene una coscia di pollo”.

Curiosità

SAI PERCHE’… si sente il mare nelle conchiglie?

Fin dall’infanzia ci è stato insegnato che se mettiamo una conchiglia vicino all’orecchio possiamo sentire il suono rilassante delle onde del mare che si infrangono sulla riva. Questa immagine romantica della natura ha catturato l’immaginazione di molti, ma è davvero accurata?

Quando avviciniamo una conchiglia all’orecchio, non stiamo realmente ascoltando il mare. In realtà, ciò che percepiamo è una combinazione di suoni ambientali circostanti che vengono amplificati e modificati dalla struttura della conchiglia stessa.

Il fenomeno è spiegato dalla risonanza di Helmholtz: le onde sonore dell’ambiente investono la cavità della conchiglia, creando onde di risonanza che rimbalzano tra le pareti interne. Alcune onde vengono silenziate, altre amplificate, a seconda della forma e delle dimensioni della conchiglia. Questo processo produce un suono ovattato che può ricordare il costante movimento delle onde marine.

Non è solo la conchiglia a potenziare questi suoni: oggetti cavi come bottiglie o bicchieri possono creare effetti simili. La conchiglia agisce come una sorta di cassa di risonanza che modifica e amplifica i suoni ambientali, creando l’illusione del mare.

Quindi, se ascoltiamo il suono delle onde mentre siamo al mare e usiamo una conchiglia, in realtà stiamo udendo la risonanza del suono delle onde stesse. Tuttavia, lo stesso effetto non si verifica altrove, come in città o a casa.

In definitiva, il “suono dell’oceano” che percepiamo con una conchiglia non è tanto legato alla conchiglia in sé, ma piuttosto alla sua capacità di amplificare e modificare i suoni circostanti. È un fenomeno affascinante che ci ricorda la complessità e la bellezza delle onde sonore e della percezione sensoriale.

Quindi, se volete veramente godervi il suono delle onde, niente batte l’esperienza di essere sulla costa e lasciarsi avvolgere dalla magia del mare.

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Curiosità

SAI QUANTA…Uva serve per fare una bottiglia di vino?

Una bottiglia di vino da 0,75 litri, la dimensione più comune, richiede in media 1,2 kg di uva. Ma perché proprio questa misura di bottiglia? Esistono varie teorie al riguardo. La prima spiega che tutto dipendeva dalla forza polmonare degli antichi soffiatori di vetro, che riuscivano a creare bottiglie di questa capacità con un singolo fiato.

La seconda teoria ha radici nel commercio. Gli inglesi, che utilizzavano i galloni come unità di misura del volume, consideravano che una cassa di vino potesse contenere al massimo 2 galloni. Poiché una cassa poteva ospitare 12 bottiglie, ciascuna da 0,75 litri, questa misura divenne standard per motivi di tasse portuali e costi di trasporto.

Un’altra teoria suggerisce che la misura di 0,75 litri fosse ideale perché una bottiglia contiene esattamente 6 bicchieri da 125 ml, comunemente utilizzati nelle osterie. Questo permetteva agli osti di calcolare facilmente quanti bicchieri sarebbero stati serviti ai clienti in base al numero di bottiglie. L’uso del vetro per la conservazione del vino risale al XVIII secolo, quando si comprese l’importanza di questo materiale per preservare il gusto del vino.

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Attualità

SAI CHE…Gli animali che uccidono più persone ogni anno sono le zanzare?

È una di quelle statistiche che fanno sempre colpo: gli animali che uccidono più persone ogni anno non sono squali, orsi o lupi, ma le zanzare. Non perché le loro punture siano pericolose di per sé (al massimo un po’ fastidiose), ma a causa delle gravi malattie che possono trasmettere.

Con il riscaldamento globale e i conseguenti cambiamenti climatici, le zanzare trovano sempre più spazio per espandersi. Un nuovo studio pubblicato sul Journal of Climate Change and Health ha cercato di prevedere l’espansione degli habitat di nove diverse specie di zanzare portatrici di malattie. Il risultato? Nei prossimi anni, molti Paesi finora “tranquilli” potrebbero trovarsi invasi da questi insetti e dalle patologie che trasmettono.

Il modello sviluppato dal team del Los Alamos National Laboratory, in New Mexico, prefigura una situazione potenzialmente esplosiva nei prossimi decenni: l’aumento delle temperature porterà le nove specie studiate a espandere il loro areale o, nella migliore delle ipotesi, a spostarlo altrove.

Le zanzare prosperano al caldo e stanno già migrando verso aree che fino a ora erano troppo fredde per loro. Questa espansione le sta portando verso i Poli, mentre le zone equatoriali potrebbero diventare troppo calde per loro (sembra una buona notizia, ma una zona troppo calda per una zanzara lo è anche per gli umani che ci vivono).

Lo studio sulle nove specie, appartenenti ai generi più diffusi e pericolosi per la salute umana, Culex e Aedes, indica che sei di queste specie allargheranno il loro habitat, colonizzando nuove aree senza abbandonare quelle attuali. Due specie dovrebbero invece traslocare, spostandosi verso nord o sud, mentre in un solo caso l’habitat rimarrà sostanzialmente invariato.

Le malattie gravi trasmesse dalle zanzare, come la dengue, la chikungunya, la febbre West Nile e la Zika, rendono cruciale sapere dove vivranno questi insetti nei prossimi decenni per poter attuare efficaci misure di prevenzione.

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