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Cronaca

Torino | Manifestanti pro Palestina tra tensione e scontri


A Torino, tensione al corteo degli studenti universitari che manifestano con bandiere palestinesi. Durante gli scontri con le forze dell’ordine, due manifestanti e sette agenti della Squadra mobile sono rimasti feriti. I giovani, appartenenti a centri sociali e al collettivo Cambiare rotta, si sono radunati in piazza con l’intento di raggiungere il castello del Valentino, dove si tiene una conferenza con la presenza di numerosi ministri. La polizia ha respinto i manifestanti utilizzando scudi, identificando oltre trenta persone tramite la Digos. Tra coloro identificati, vi sono vari militanti del centro sociale Askatasuna, responsabili di coordinare i tentativi di sfondamento, i quali saranno denunciati.

La conferenza al castello coinvolge gli Addetti scientifici e spaziali insieme ad esperti agricoli. Gli studenti espongono bandiere palestinesi e uno striscione con la scritta “Fuori i sionisti dall’università. Bernini, Tajani, Lollobrigida non vi vogliamo”. Durante il corteo nel centro della città, intonano cori come “Tout le monde deteste la police” e “Fuori la polizia dal corteo”. Essi affermano: “Dobbiamo impedire che eventi come quello al Valentino si ripetano. Siamo qui contro la militarizzazione dell’università”.

La vicinanza del corteo alla sinagoga nel centro della città ha causato preoccupazione tra i fedeli in preghiera per la Pasqua ebraica, celebrata dal 22 al 30 aprile. Tuttavia, la polizia ha mantenuto i manifestanti sempre lontani dal luogo di culto.

Il segretario generale del sindacato di polizia Coisp, Domenico Pianese, commenta le tensioni affermando che i sette agenti feriti rappresentano un risultato prevedibile della crescente ostilità nei confronti delle forze dell’ordine nel Paese. Egli condanna l’utilizzo della violenza da parte dei manifestanti, sottolineando che molti di loro cercano lo scontro anziché perseguire un ideale. Pianese denuncia inoltre l’infiltrazione nel corteo di militanti del centro sociale Askatasuna, che hanno incitato alla violenza contro la polizia, mettendo a rischio l’incolumità di tutti i presenti.

Le manifestazioni degli studenti universitari continuano nelle diverse città italiane, con proteste che hanno coinvolto atenei come la Sapienza di Roma, seguite da episodi di tensione.

Cronaca

Cagliari | Arrestato 40enne per spaccio e coltivazione di sostanze stupefacenti

Nella notte scorsa, la Polizia di Stato ha arrestato un uomo di 40 anni con l’accusa di coltivazione illegale e detenzione di sostanze stupefacenti a fini di spaccio. Durante un servizio di pattugliamento in via San Benedetto, gli agenti della Squadra Volante hanno fermato l’uomo, residente nell’hinterland cagliaritano, notando il suo comportamento nervoso.

A seguito di un controllo, all’interno dello zaino del sospettato sono stati trovati dieci panetti di hashish, per un totale di circa 1 kg. Successivamente, una perquisizione presso la sua abitazione a Maracalagonis ha portato al ritrovamento di sei piante di marijuana, un bilancino di precisione e materiale per il confezionamento delle droghe.

L’uomo è stato arrestato in flagranza e posto agli arresti domiciliari. Stamattina il GIP ha convalidato l’arresto e imposto l’obbligo di dimora.

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Cronaca

Cremona | Violenza domestica e minacce: Arrestato un Uomo

CC Cremona

Il 16 settembre, a Cremona, un uomo con precedenti penali è stato arrestato dai Carabinieri per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali. L’intervento d’urgenza è stato richiesto da una donna spaventata, che ha segnalato alla centrale operativa dei Carabinieri che il marito la stava aggredendo.

Quando i militari sono giunti sul luogo, hanno trovato l’uomo in evidente stato di ebbrezza, mentre la donna era barricata nella stanza da letto. Nonostante la presenza delle forze dell’ordine, l’uomo ha continuato a minacciare la moglie, promettendo di far esplodere la casa. Ha cercato di accendere i fornelli della cucina con un accendino, ma è stato prontamente bloccato dai Carabinieri.

La donna è riuscita a mettersi in salvo all’esterno, mentre l’uomo, furioso e distruttivo, ha danneggiato porte e arredi. I militari hanno arrestato l’uomo per prevenire ulteriori danni e per proteggere la propria sicurezza e quella degli altri. La vittima, dopo aver ricevuto assistenza medica al pronto soccorso, ha confermato che il marito aveva già abusato di lei in passato, ma che aveva ricominciato a vivere con lui sperando in un cambiamento.

L’uomo è stato trasferito al carcere di Cremona, accusato di maltrattamenti e lesioni. La situazione rimane sotto stretta osservazione mentre le autorità continuano a gestire il caso e a garantire la protezione della vittima.

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Cronaca

Latina | Tre stranieri colpiti da DASPO Urbano a Terracina

Questura di Latina

Il Questore di Latina ha recentemente emesso un provvedimento di “DASPO urbano” nei confronti di tre cittadini di origine tunisina coinvolti in una serie di incidenti violenti a Terracina. Questa misura, nota come Divieto di Accesso ai Luoghi di Intrattenimento e Ritrovo (DACUR), si inserisce in un’ampia strategia per contrastare la violenza nelle aree della movida.

L’episodio che ha portato a tale decisione è avvenuto il 26 giugno, quando i tre individui sono stati protagonisti di una violenta rissa davanti a vari esercizi commerciali. Le immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza hanno mostrato chiaramente comportamenti aggressivi, inclusi calci, pugni e l’uso di una mazza da baseball. L’intervento delle forze dell’ordine, che ha incluso anche un confronto diretto con i sospetti presso il Commissariato di Polizia, ha visto i poliziotti stessi coinvolti in alterchi fisici, riportando ferite durante la colluttazione.

I tre uomini sono stati denunciati per rissa aggravata e lesioni a pubblico ufficiale. Inoltre, per garantire un’adeguata risposta ai comportamenti violenti e preservare l’ordine pubblico, il Questore ha disposto il divieto di accesso per due anni ai locali pubblici, come pub, bar, ristoranti e discoteche situati nel centro di Terracina.

Qualora i destinatari violassero questo divieto, rischiano pene detentive da sei mesi a due anni e multe comprese tra 10.000 e 24.000 euro. Questa misura mira a prevenire ulteriori episodi di violenza e a garantire la sicurezza dei luoghi di ritrovo pubblici nella città.

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