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Cronaca

Catania | Scovata piazza di spaccio “in famiglia”: 4 arresti e 20 indagati

Questa mattina, oltre 50 militari del comando compagnia carabinieri di Giarre, supportati dai reparti specializzati dell’Arma, hanno eseguito un’ordinanza applicativa di misure cautelari emessa dal GIP del Tribunale di Catania. Le misure riguardano quattro persone indagate per associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, acquisto e detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio.

Inoltre, sono stati notificati avvisi di conclusione delle indagini preliminari a altre 20 persone coinvolte, ma per le quali non sono state emesse misure cautelari personali. Tutti sarebbero inseriti in un contesto associativo criminale legato allo spaccio di droga.

L’operazione, denominata “Tigre Reale”, è stata coordinata dalla Dia e condotta dal nucleo operativo della compagnia e dalla stazione di Giarre. Le indagini, condotte tra settembre 2019 e giugno 2021, hanno smantellato un gruppo criminale operante nella gestione di una piazza di spaccio nel quartiere “Jungo” di Giarre.

Secondo quanto emerso, il gruppo, guidato dai pluripregiudicati Maurizio Viscuso e Stefano Mario Sciacca, avrebbe creato una sorta di “supermercato” della droga, operante giorno e notte e protetto da misure di sicurezza. La moglie di Viscuso, Rosa Arcidiacono, avrebbe gestito la rete di vedette e fornito direttive sull’attività di vigilanza.

Le indagini hanno anche evidenziato il coinvolgimento dei figli di Viscuso nell’organizzazione dello spaccio. Salvatore e Giuseppe Viscuso avrebbero avuto ruoli attivi nella distribuzione e nel recupero crediti delle droghe vendute.

È stato accertato il legame della famiglia Viscuso con il clan Laudani di Piedimonte, con il quale avrebbero collaborato per garantire la protezione dell’attività criminale. L’indagine ha portato all’arresto di 10 pusher e al sequestro di marijuana, cocaina e denaro contante.

Con l’esecuzione delle misure cautelari, è stato inflitto un duro colpo al gruppo criminale operante nella gestione della piazza di spaccio di Giarre.

Cronaca

Vicenza | Chiusura temporanea di un bar a Trissino

Questura di Vicenza

Nella mattinata di ieri, il Questore della Provincia di Vicenza ha emesso un provvedimento che prevede la chiusura per sette giorni di un bar/ristorante situato a Trissino. La decisione è stata presa in seguito a un intervento dei Carabinieri avvenuto l’8 agosto, quando una rissa nel parcheggio del locale ha portato a due persone ferite, una delle quali con una prognosi di sette giorni.

Le indagini hanno portato all’identificazione di 13 individui coinvolti nell’incidente, evidenziando una situazione di disordini che ha spinto le autorità a prendere misure preventive. Questa chiusura temporanea, disposta in conformità con la normativa sulla sicurezza pubblica, mira a garantire un ambiente più sicuro per la comunità e a prevenire ulteriori episodi di violenza.

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Calabria

Cutro (KR) | Accusato di aggressione sessuale era ricercato in Inghilterra, arrestato iracheno

Un cittadino iracheno di 49 anni, residente a Cutro, è stato arrestato dalla Squadra Mobile della Questura di Crotone, poiché ricercato a livello internazionale per reati di aggressione e violenza sessuale. Le accuse risalgono a episodi avvenuti nel 2018 e nel 2019 in Inghilterra, in particolare a Liverpool e Loughborough, dove l’uomo sarebbe stato responsabile di aggressioni nei confronti di due donne.

La cattura è avvenuta a seguito di una segnalazione da parte del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, che ha attivato le indagini necessarie. Grazie a un’attenta attività investigativa, gli agenti sono riusciti a rintracciare l’individuo, che aveva recentemente fatto ingresso in Italia viaggiando in autobus. L’arresto rappresenta un’importante operazione per la sicurezza e il contrasto alla criminalità internazionale, dimostrando l’efficacia della cooperazione tra le forze di polizia nazionali e internazionali.

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Cronaca

Firenze | Arrestati due giovani per truffa

GdF Firenze

Nel quartiere 5 di Firenze, due giovani di origine sinti sono stati arrestati dalla Guardia di Finanza dopo aver tentato di ingannare un cittadino locale nella compravendita di orologi di lusso. Durante un controllo in un bar, i militari hanno osservato la trattativa tra i ragazzi e il venditore, notando che questi mostrano al potenziale acquirente uno zaino pieno di mazzette di banconote.

Un’accurata ispezione ha rivelato che, mentre alcune banconote erano autentiche, il resto del denaro era falso. In totale, sono state sequestrate 230.500 euro, di cui solo 10.300 in banconote genuine. Inoltre, all’interno di un trolley portato dai giovani, è stata rinvenuta una macchina conta-soldi, evidenziando l’intento fraudolento.

I due arrestati, già con precedenti penali, sono stati posti a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. L’operazione sottolinea l’importante ruolo della Guardia di Finanza nella lotta contro le frodi e nel proteggere i cittadini onesti, rafforzando la sicurezza del sistema economico. Le indagini sono attualmente in corso per chiarire ulteriori dettagli e responsabilità legali.

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