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Piemonte

Torino | Morto Paolo Pininfarina, Presidente della storica azienda

È scomparso Paolo Pininfarina, presidente della storica azienda automobilistica torinese fondata da suo nonno Battista nel 1930, dal 2008. Ha lasciato un vuoto nel cuore della sua famiglia, composta dalla moglie Ilaria, i suoi cinque figli Greta, Giovanni, Iole, Tullio e Giulia, e dalla madre Giorgia Gianolio.

Silvio Angori, amministratore delegato di Pininfarina, ha espresso il profondo dolore e cordoglio per la perdita del loro caro presidente a nome del consiglio di amministrazione, del collegio sindacale e di tutti i dipendenti. Ha sottolineato il contributo straordinario di Paolo Pininfarina all’azienda, il suo impegno appassionato nel preservare la storia e l’identità aziendale, e la fiducia accordata nel mantenerlo alla guida dell’azienda dopo la scomparsa di Andrea Pininfarina nel 2008. Angori ha ribadito l’importanza di onorare la sua memoria continuando a impegnarsi per il futuro di Pininfarina.

Nato a Torino il 28 agosto 1958, Paolo Pininfarina si laureò in Ingegneria meccanica al Politecnico di Torino. Iniziò la sua carriera professionale in Pininfarina nel 1982, dopo aver accumulato esperienze in Cadillac, Honda e General Motors all’estero. Nel corso degli anni, ha ricoperto diverse posizioni di responsabilità all’interno del gruppo, diventando presidente e amministratore delegato di Pininfarina Extra nel 1987, membro del consiglio di amministrazione nel 1988 e membro del Comitato di direzione della capogruppo Pininfarina nel 2002.

Nel 2006, è stato nominato vice presidente di Pininfarina e nel 2008, dopo la morte improvvisa del fratello Andrea, ha assunto la carica di presidente. Durante il suo mandato, ha contribuito alla realizzazione di diversi progetti significativi, tra cui la concept car Sergio, dedicata al padre Sergio Pininfarina, e l’hypercar elettrica Automobili Pininfarina Battista, che porta il nome di suo nonno e che ha presentato al Salone dell’Auto di Ginevra nel 2019.

Cronaca

Torino | Tentato furto in pasticceria: arrestato Polacco

Questura di Torino

Nella notte tra il 17 e il 18 settembre, Torino è stata teatro di un tentato furto in una pasticceria situata in corso Vittorio Emanuele II. Gli agenti della Polizia di Stato, in servizio di pattuglia, sono intervenuti dopo aver udito il rumore di vetri infranti. Poco dopo aver notato un uomo in atteggiamento sospetto, i poliziotti hanno trovato segni evidenti di effrazione, tra cui una saracinesca forzata e una vetrina infranta.

Il sospetto, un cittadino polacco di 22 anni, è stato fermato e successivamente arrestato. Nei pressi del luogo sono stati rinvenuti attrezzi, come un bastone e mattoni avvolti in abbigliamento, presumibilmente utilizzati per compiere il furto.

Al momento, il giovane è in attesa di ulteriori sviluppi legali, con il procedimento penale ancora nelle fasi preliminari. La presunzione di innocenza resta in vigore fino a sentenza definitiva.

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Cronaca

Torino | Arresti e Denunce nel Quartiere Aurora per Spaccio di Stupefacenti

Continua l’intensa attività della Polizia di Stato a Torino per contrastare e prevenire lo spaccio di sostanze stupefacenti. Nelle ultime ore, nel quartiere Aurora, lungo l’asse di Lungo Dora Napoli all’altezza di Corso Giulio Cesare, il personale del Commissariato di P.S. Dora Vanchiglia ha arrestato due giovani e denunciato un terzo per spaccio di droga. Tutti e tre i soggetti, di nazionalità marocchina, sono stati coinvolti in operazioni distinte ma legate al traffico di hashish.

Primo Arresto: Spaccio al Corso Giulio Cesare

Il primo arresto ha riguardato un giovane di 23 anni, notato dagli agenti mentre stazionava vicino alla fermata del tram in Corso Giulio Cesare. Dopo essere stato avvicinato da un ragazzo italiano, i poliziotti hanno osservato uno scambio sospetto, che si è rivelato essere vendita di hashish. Durante la perquisizione, sono stati rinvenuti circa 7 grammi di hashish nascosti negli slip del 23enne e 60 euro, presumibile provento dell’attività illecita. L’acquirente è stato trovato in possesso di un grammo di hashish.

Secondo Arresto: Droga nascosta nel Distributore di Sigarette

Nello stesso luogo, poche ore dopo, gli agenti hanno individuato un altro giovane marocchino, sottoposto all’obbligo di firma, mentre prelevava droga da un distributore automatico di sigarette. Il presunto spacciatore aveva nascosto 6,3 grammi di hashish e aveva con sé 75 euro in contanti. Anche l’acquirente, un cittadino straniero, è stato trovato con 1,2 grammi di hashish.

Denuncia di un 34enne: Violazione del DACUR

Infine, nel corso di un controllo straordinario congiunto con l’Esercito Italiano in Lungo Dora Napoli, un 34enne nordafricano è stato sorpreso mentre cercava di disfarsi di 5 grammi di hashish. Il soggetto, già noto alle forze dell’ordine e colpito da un DACUR (Divieto di Accesso alle Aree Urbane), è stato denunciato sia per spaccio di stupefacenti sia per la violazione del provvedimento del Questore.

I tre soggetti sono attualmente indagati nell’ambito delle indagini preliminari, e fino a una sentenza definitiva si presume la loro innocenza.

Le attività di controllo della Polizia proseguiranno in modo continuo per contrastare il fenomeno dello spaccio in città.

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Cronaca

Torino | Dirigente medico indagato per truffa

Il 13 settembre, la vicenda ha preso piede quando i Carabinieri del Reparto Operativo di Torino hanno notificato una misura cautelare a Francesco Savino, 63 anni, direttore della struttura semplice del dipartimento di pediatria e scienze pediatriche dell’Ospedale Pediatrico Regina Margherita. L’accusa formulata contro di lui è quella di truffa aggravata ai danni dell’Azienda Ospedaliera Universitaria, derivante da presunti abusi nell’attestazione della sua presenza in servizio.

Savino è accusato di aver certificato la propria presenza mediante badge, mentre in realtà si allontanava per motivi personali non legati alla professione. Questa condotta, che ha portato all’emissione di un avviso di garanzia e alla misura cautelare dell’obbligo di permanenza nella città di Torino, è particolarmente grave considerato il suo ruolo dirigenziale, che implica una supervisione diretta sul personale.

Le indagini hanno rivelato oltre settanta episodi di presunta irregolarità, tutti attualmente sotto esame da parte dell’Autorità Giudiziaria. In risposta alle accuse, l’Azienda Città della Salute di Torino ha prontamente avviato un procedimento disciplinare e ha sospeso Savino in via cautelativa, in attesa degli sviluppi del procedimento giudiziario.

Il caso sottolinea l’importanza della trasparenza e dell’integrità all’interno delle strutture sanitarie, e mette in luce le misure adottate per garantire la correttezza e il rispetto delle norme, anche da parte dei dirigenti.

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