Cronaca

Genova | Maxi frode da 40 milioni di euro: estradato il principale sospettato. VIDEO

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Nel pomeriggio del 29 febbraio 2024, è stato estradato in Italia e arrestato presso l’aeroporto di Roma Fiumicino Vincenzo Maffione, originario di Orta Nova (Foggia). È sospettato di essere il responsabile di una truffa milionaria dell’Iva nel settore della vendita online di pneumatici. Le indagini, condotte nell’ambito dell’operazione denominata ‘Pit Stop’, sono state portate avanti dai comandi della Guardia di Finanza di Genova e Foggia, insieme al nucleo speciale per la tutela della privacy e le frodi tecnologiche, con il coordinamento della Procura Europea – ufficio di Torino.

Lo scorso 25 gennaio, cinque indagati erano stati sottoposti a misure cautelari: due sono stati portati in carcere, due agli arresti domiciliari e uno sottoposto all’obbligo di dimora nel proprio comune di residenza.

Maffione è giunto all’aeroporto internazionale di Fiumicino dopo una procedura di estradizione da Dubai, dove era stato arrestato lo scorso 25 gennaio grazie alla collaborazione della Polizia locale. È stato scortato dal personale del servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia del Ministero dell’Interno e preso in consegna dalla Polizia di frontiera aerea e dai militari della Guardia di Finanza per l’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere disposta dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Foggia.

Tutto è iniziato con l’esposto di un cittadino genovese e uno foggiano, che hanno segnalato alla Guardia di Finanza l’assenza dell’Iva su una fattura ricevuta dalle Canarie dopo l’acquisto online di pneumatici nel 2020. L’indagine si è estesa coinvolgendo dieci Stati dell’Unione Europea e cinque extra-UE. Le indagini hanno riguardato sette società formalmente situate in Spagna, Romania, Estonia, Ungheria e Bulgaria, ma gestite dall’Italia tramite una società di Orta Nova. Queste società erano utilizzate per la vendita online di pneumatici per veicoli, per un valore di circa 200 milioni di euro, con una evasione fiscale di oltre 39,4 milioni.

Le attività investigative, supportate da indagini tecniche, accertamenti finanziari e analisi dei dispositivi elettronici sequestrati, hanno portato al sequestro preventivo di oltre 39,4 milioni di euro e all’oscuramento di sette siti web utilizzati per il commercio elettronico.

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