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Cronaca

Firenze | Trovato il corpo del quinto operaio. In Cdm le norme sicurezza sul lavoro

In serata, le squadre dei Vigili del Fuoco hanno recuperato il corpo dell’ultimo operaio disperso nel tragico crollo del cantiere del supermercato Esselunga a Firenze. La vittima è Bouzekri Rachimi, un marocchino di 56 anni. Con questo ritrovamento, il bilancio definitivo della catastrofe avvenuta venerdì scorso è di cinque vittime e tre feriti.

Emergono ora le drammatiche condizioni lavorative che hanno caratterizzato il cantiere di via Mariti a Firenze, dove una delle vittime, il tunisino Mohamed Toukabri, 54 anni, raccontava di lavorare duramente tutti i giorni, pur guadagnando poco e mettendo in luce il diffuso fenomeno dei salari bassi e del lavoro sommerso nell’edilizia. Toukabri, pendolare da Bergamo, descriveva una vita fatta di viaggi estenuanti, con metà del suo salario regolarmente dichiarato e l’altra metà pagata in nero. Questo scenario, purtroppo, è condiviso anche da altre vittime extracomunitarie del cantiere.

La scoperta del corpo dell’ultimo disperso, dopo cinque giorni di ricerche, avviene nel contesto delle crescenti preoccupazioni riguardanti la sicurezza sul lavoro e il rispetto dei diritti dei lavoratori. Le indagini della procura continuano, focalizzandosi sulla causa del crollo e sull’eventuale violazione delle normative sulla sicurezza e sull’occupazione.

La comunità delle vittime si prepara ora a onorarne la memoria con un funerale collettivo, che sarà celebrato secondo il rito islamico dall’imam di Firenze, Izzedin Elzir. Le salme saranno poi rimpatriate nei rispettivi paesi di origine, Tunisia e Marocco, come richiesto dai familiari.

La tragedia di Firenze avrà un eco nazionale, con manifestazioni e volantinaggi previsti in tutta Italia, come segno di solidarietà e richiesta di giustizia per le vittime. A Firenze, in particolare, è previsto un comizio dei segretari generali di Cgil e Uil davanti al cantiere, mentre a Roma è previsto un presidio in piazza Santi Apostoli.

Cronaca

Lazio | Estorsioni nel Reatino: due arresti

CC Rieti

Negli ultimi giorni, la Stazione Carabinieri di Rieti ha portato a termine un’importante operazione contro l’estorsione, arrestando un trentaseienne e denunciando un sessantaquattrenne. I due sono accusati di aver minacciato un uomo per anni, costringendolo a pagare somme significative di denaro, superando i 30.000 euro, attraverso intimidazioni e aggressioni, anche nei confronti della compagna disabile della vittima.

L’indagine è partita dalla denuncia della vittima, che ha finalmente trovato il coraggio di segnalare le minacce subite. I militari hanno predisposto un servizio di osservazione e, durante un incontro programmato con gli estorsori, hanno colto in flagranza di reato l’autore del ritiro di una somma di denaro. L’operazione ha portato all’identificazione del secondo complice, che è stato denunciato.

Il Giudice per le Indagini Preliminari ha convalidato l’arresto e, a fronte delle prove raccolte, ha disposto misure cautelari: uno dei due estorsori è stato trasferito in carcere, mentre l’altro è agli arresti domiciliari. Questa azione segna un passo significativo nella lotta contro l’estorsione e la protezione delle vittime, evidenziando l’importanza della denuncia per combattere tali reati.

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Calabria

Dipignano (CS) | Un caso di infezione da virus West Nile, adottate misure preventive

La frazione di Laurignano, nel Comune di Dipignano, ha affrontato un caso di infezione da virus West Nile, spingendo le autorità locali ad adottare misure preventive per contenere il problema. Gli amministratori hanno emanato un’ordinanza che invita i residenti a contribuire attivamente alla lotta contro la proliferazione delle zanzare, vettori principali della malattia.

Il documento sottolinea l’importanza di mantenere puliti gli spazi pubblici e privati, esortando i cittadini a non lasciare oggetti e contenitori in grado di raccogliere acqua piovana. Tra i materiali da evitare ci sono copertoni, bottiglie, lattine e qualsiasi altro contenitore in cui possa accumularsi acqua stagnante. Questa accortezza è fondamentale per prevenire lo sviluppo delle larve di zanzara, che trovano un ambiente ideale in tali condizioni.

In aggiunta alle misure di sensibilizzazione, la comunità ha già avviato interventi di disinfestazione, mirati a ridurre la popolazione di zanzare nella zona. Queste azioni, coordinate con le raccomandazioni delle autorità sanitarie, mirano a tutelare la salute pubblica e a contenere la diffusione del virus.

I cittadini sono invitati a seguire le indicazioni fornite e a collaborare per garantire un ambiente più sicuro e sano per tutti. La situazione richiede un impegno collettivo per affrontare efficacemente questa emergenza sanitaria.

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Cronaca

Bolzano | Falsificazione di identità alla stazione

Questura di Bolzano

Due cittadini algerini sono stati denunciati dalla Polizia Ferroviaria di Bolzano dopo aver tentato di nascondere la propria identità. L’episodio è avvenuto nella serata di ieri presso la stazione ferroviaria, dove gli agenti, durante i controlli di routine, hanno notato tre giovani che mostrava segni di nervosismo al loro avvicinarsi.

I giovani, che hanno cercato di allontanarsi, sono stati rapidamente fermati dagli agenti. La mancanza di documenti e di un biglietto di viaggio ha spinto gli agenti a portarli in ufficio per un’identificazione più approfondita. Durante il fotosegnalamento, i due uomini hanno fornito false informazioni personali, ma le loro vere identità sono state scoperte grazie alla consultazione della Banca Dati delle Forze di Polizia.

Dopo le verifiche, i due algerini sono stati denunciati alla Procura della Repubblica e ora sono a disposizione dell’Ufficio Immigrazione della Questura, che provvederà all’adozione di decreti di espulsione e ordini di allontanamento dal territorio nazionale.

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