Cronaca

Aborti e maternità false: condannata per truffa all’INPS

Barbara Ioele è stata condannata in primo grado a un anno e otto mesi di carcere per aver architettato una sofisticata truffa che ha coinvolto cinque presunte gravidanze e cinque congedi per maternità in soli cinque anni. Tutto è stato orchestrato nei minimi dettagli: falsi documenti, timbri medici, firme contraffatte, e persino finti aborti spontanei. Le nascite mai avvenute, registrate sotto i nomi di Benedetta, Angelica, Abramo, Letizia e Ismaele, tutti associati al cognome di Barbara Ioele, sono state accompagnate da certificati medici contraffatti che attestavano condizioni di gravidanza e rischi per la salute della donna, impiegata in un fast food dove, ironicamente, non compariva mai.

Grazie a questa truffa sofisticata, Ioele è riuscita a ottenere illegalmente oltre 111mila euro dall’INPS nel corso degli anni. Tuttavia, le indagini dei carabinieri dell’ispettorato del Lavoro hanno svelato la verità dietro questa macchinazione ingannevole. Oltre a Barbara Ioele, anche il suo compagno, Davide Pizzinato, è stato ritenuto colpevole di aver partecipato attivamente alla truffa. La sentenza ha sottolineato il loro coinvolgimento nel delitto di truffa aggravata ai danni dell’ente pubblico, confermando così la piena confessione di Pizzinato riguardo alla loro complicità nel perpetrare l’inganno.

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