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Cronaca

Sant’Angelo Lodigiano (LO) | A Giovanna Pedretti non serviva pubblicità gratuita.

La situazione finanziaria di Giovanna Pedretti e della sua famiglia non presentava particolari difficoltà, come evidenziato dalle prime indagini delle forze dell’ordine sulla loro situazione patrimoniale. La ristoratrice è stata trovata morta nel fiume Lambro a Sant’Angelo Lodigiano (Lodi), con l’ipotesi prevalente di suicidio.

Giovanna era diventata nota ai media dopo aver risposto a una recensione omofoba e discriminatoria sulla sua pizzeria “Le Vignole”. La recensione era stata pubblicata da un cliente scontento di aver mangiato accanto a persone gay e disabili. Alcuni utenti avevano sollevato dubbi sull’autenticità della recensione, pensando che potesse essere una strategia di marketing della proprietaria. Tuttavia, la situazione economica della donna e del marito non sembrava problematica, avendo gestito con successo altre attività di ristorazione in passato.

Il 11 gennaio, la pizzeria aveva condiviso uno screenshot della recensione e della risposta di Giovanna sulla sua pagina Facebook. La discussione sui social era diventata accesa, con oltre 1.400 commenti tra elogi e critiche sulla presunta autenticità della recensione.

La giornalista Selvaggia Lucarelli, tra coloro che avevano sollevato dubbi sulla veridicità della recensione, ha sottolineato l’importanza di ristabilire la verità senza attribuire colpe a chi cerca di farlo. Lucarelli ha esposto preoccupazioni sul pericolo di scrivere informazioni false, sottolineando che correggere una notizia è una responsabilità, mentre scrivere falsità è pericoloso.

La figlia della ristoratrice, Fiorina D’Alvino, ha criticato Selvaggia Lucarelli accusandola di aver “massacrato” sua madre mediaticamente. Nel frattempo, il compagno della Lucarelli, lo chef Lorenzo Biagiarelli, ha espresso il suo dispiacere per la morte di Giovanna Pedretti, invitando alla riflessione sulla ricerca della verità.

Il gruppo della pizza sospesa, in cui la pizzeria di Giovanna era coinvolta, ha salutato la ristoratrice ringraziandola per l’iniziativa e per aver difeso la disabilità. La notizia della sua morte ha sconvolto il gruppo, che ha ricordato Giovanna come un’amica speciale che ha scelto di abbandonare la vita.

PIZZERIA CHIUSA

La pizzeria “Le Vignole” di Sant’Angelo Lodigiano è stata chiusa, con le saracinesche abbassate dall’ultimo ritrovamento del corpo della proprietaria Giovanna Pedretti. Un cartello appeso sulle saracinesche chiede gentilmente di evitare di lasciare oggetti e fiori di fronte alle vetrine.

Calabria

Bagnara Calabra | Allacci abusivi alla rete pubblica, 4 denunce

Un’operazione congiunta tra i carabinieri della Stazione di Bagnara Calabra e il personale dell’Enel ha portato alla denuncia di quattro residenti della località Solano per aver effettuato allacci abusivi alla rete elettrica. Queste manovre illecite permettevano loro di alimentare le proprie abitazioni senza pagare per il servizio.

Inoltre, durante le verifiche, è emerso che un commerciante locale, titolare di un panificio, stava utilizzando un bypass per alimentare la sua attività, causando un danno economico significativo alla società fornitrice di energia. Il valore del danno è stato stimato attorno ai 100mila euro.

L’arresto del panificatore è stato convalidato dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Reggio Calabria. Tutti gli indagati, oltre ad affrontare le conseguenze penali per furto aggravato, dovranno anche risarcire il consumo elettrico stimato.

Questo episodio evidenzia l’importanza della vigilanza nel settore energetico e le misure necessarie per contrastare comportamenti fraudolenti che danneggiano non solo le aziende ma anche i cittadini che rispettano le norme.

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Calabria

Corigliano Rossano (CS) | Maltrattamenti in famiglia, offese alla moglie e costrizione a lasciare il posto di lavoro, arrestato

Un episodio inquietante si è concluso con l’arresto di un uomo di 40 anni, ritenuto responsabile di maltrattamenti nei confronti della sua compagna. L’operazione, condotta dai carabinieri della Stazione di Corigliano Scalo in collaborazione con il Reparto Territoriale di Corigliano Rossano, ha visto il coinvolgimento della Procura della Repubblica di Castrovillari.

Le indagini hanno rivelato un quadro drammatico: la vittima, una giovane madre, ha vissuto per lungo tempo sotto un regime di vessazioni sistematiche. Le umiliazioni subite si sono manifestate in comportamenti aggressivi e denigratori, volti a minare la sua autostima e a creare una forte dipendenza economica. La situazione è degenerata fino a spingerla a chiedere aiuto, determinata a liberarsi da una condizione insostenibile per sé e per i suoi figli.

Grazie alla collaborazione tra le forze dell’ordine e il supporto della Procura, è stata predisposta una misura cautelare in carcere per l’arrestato. Questa decisione è stata presa per prevenire ulteriori atti di violenza e garantire la sicurezza della donna e dei suoi bambini, che ora si trovano in una comunità protetta, lontani da ogni pericolo.

Il Giudice per le Indagini Preliminari ha accolto le richieste della Procura, emettendo un’ordinanza di custodia cautelare, e l’uomo è stato trasferito nel carcere di Castrovillari. Questo intervento sottolinea l’importanza della tutela delle vittime di violenza domestica e il ruolo cruciale delle istituzioni nel combattere tali fenomeni.

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Cronaca

Lazio | Estorsioni nel Reatino: due arresti

CC Rieti

Negli ultimi giorni, la Stazione Carabinieri di Rieti ha portato a termine un’importante operazione contro l’estorsione, arrestando un trentaseienne e denunciando un sessantaquattrenne. I due sono accusati di aver minacciato un uomo per anni, costringendolo a pagare somme significative di denaro, superando i 30.000 euro, attraverso intimidazioni e aggressioni, anche nei confronti della compagna disabile della vittima.

L’indagine è partita dalla denuncia della vittima, che ha finalmente trovato il coraggio di segnalare le minacce subite. I militari hanno predisposto un servizio di osservazione e, durante un incontro programmato con gli estorsori, hanno colto in flagranza di reato l’autore del ritiro di una somma di denaro. L’operazione ha portato all’identificazione del secondo complice, che è stato denunciato.

Il Giudice per le Indagini Preliminari ha convalidato l’arresto e, a fronte delle prove raccolte, ha disposto misure cautelari: uno dei due estorsori è stato trasferito in carcere, mentre l’altro è agli arresti domiciliari. Questa azione segna un passo significativo nella lotta contro l’estorsione e la protezione delle vittime, evidenziando l’importanza della denuncia per combattere tali reati.

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