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Cronaca

Catania | Sequestrati 77 profumi contraffatti alla fiera estiva di Pedara – VIDEO

Nell’ambito di un’operazione mirata a contrastare il fenomeno della contraffazione e garantire la sicurezza dei prodotti, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania hanno sequestrato 77 profumi contraffatti, venduti come “tester”, presso uno stand della fiera estiva di Pedara, un evento di grande rilevanza per la comunità locale.

Durante un controllo effettuato dai finanzieri della Compagnia di Acireale, sono stati notati diversi flaconi di profumo esposti per la vendita. I prodotti, ordinatamente sistemati su una bancarella, apparivano identici alle confezioni originali dei tester, ma il prezzo sospettosamente basso e la modalità di vendita hanno subito insospettito gli agenti, portandoli a ipotizzare una possibile contraffazione.

I tester autentici, infatti, vengono solitamente forniti dalle case produttrici solo a fronte di grandi acquisti e non sono destinati alla vendita al dettaglio. La somiglianza tra questi articoli e i prodotti originali avrebbe potuto trarre in inganno i consumatori, attratti da un packaging che sembrava autentico ma che nascondeva in realtà un prodotto contraffatto.

Durante l’ispezione, la mancata esibizione dei documenti che attestavano l’acquisto legale dei profumi e le condizioni del venditore hanno ulteriormente aggravato i sospetti delle autorità. L’assenza di tali documenti ha sollevato seri dubbi riguardo alla conformità dei prodotti alle normative in materia di origine e provenienza, nonché alla tutela della proprietà industriale.

A seguito di questi riscontri, i finanzieri hanno proceduto al sequestro penale dei prodotti contraffatti e alla denuncia del titolare dello stand alla competente Autorità Giudiziaria per i reati di introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi (articolo 474 del codice penale) e ricettazione (articolo 648 del codice penale). Oltre a ciò, sono state comminate sanzioni amministrative che possono variare da 500 a 3.000 euro, poiché il titolare non era in possesso della licenza necessaria per la commercializzazione di prodotti soggetti ad accisa.

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