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Cronaca

Messina | Rolex e mazzette per lavori nel torrente Catarratti-Bisconte: arrestato Maurizio Croce

Scoperto un sistema di corruzione nei cantieri per il dissesto idrogeologico nel Messinese. Tre finanzieri del Comando provinciale di Messina sono stati sottoposti a misure cautelari (due agli arresti domiciliari e una interdittiva dalla capacità di contrarre con la Pubblica Amministrazione) a seguito di indagini sulla corruzione legata all’assegnazione e all’esecuzione di appalti promossi dal commissario di governo per il dissesto idrogeologico in Sicilia, Maurizio Croce, che è stato posto agli arresti domiciliari. L’indagine è stata avviata su disposizione del prefetto di Messina e condotta dal Gruppo Interforze presso il cantiere dei lavori di riqualificazione ambientale e risanamento igienico del torrente Catarratti-Bisconte e altre opere nel Comune di Messina. Sono indagati anche Francesco Carmelo Vazzana, agli arresti domiciliari, e Giuseppe Capizzi, sindaco di Maletto (che ha ricevuto l’interdittiva dalla capacità di contrarre con la Pubblica Amministrazione). Questa indagine, che ha durato diversi mesi, ha avuto origine durante la gestione del precedente procuratore Maurizio de Lucia ed è stata conclusa dall’attuale capo dell’ufficio inquirente, Antonio D’Amato. È emerso il ruolo di una persona, responsabile e rappresentante dell’impresa esecutrice dei lavori, che risultava essere incriminata per traffico di influenze illecite, aggravato dal metodo e dalla finalità mafiosi, in un’indagine coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro alcuni anni fa. Ulteriori attività investigative, anche di natura tecnica, sotto la direzione e il coordinamento della Procura di Messina, hanno rivelato il coinvolgimento di membri dell’ente appaltante, funzionari pubblici, in accordi illeciti con il responsabile dell’impresa esecutrice dei lavori. In particolare, gli accertamenti di polizia giudiziaria hanno rivelato l’esistenza di un “rapporto privilegiato” consolidato nel tempo tra Croce e il rappresentante legale dell’impresa esecutrice dei lavori. Quest’ultimo, infatti, al fine di ottenere una gestione più favorevole e rapida delle fasi esecutive dell’appalto, nonché per garantirsi futuri appalti pubblici, ha fornito vantaggi vari agli ufficiali incaricati di supervisionare il lavoro, in particolare al direttore dei lavori e al funzionario incaricato di approvare i lavori eseguiti.

Nel concreto, le utilità consistevano nell’esecuzione di lavori edili presso abitazioni private di funzionari pubblici, per un valore totale di circa 80 mila euro. Inoltre, il funzionario impiegato presso la Struttura Commissariale ha pagato tasse universitarie per un corso di laurea, per un importo di oltre 7 mila euro. Maurizio Croce, candidato per il Centrodestra a sindaco di Messina nel 2022 e attualmente consigliere comunale a Palazzo Zanca, ha ricevuto benefici economici sotto forma di finanziamenti illeciti per la sua campagna elettorale, per un valore superiore a 60 mila euro, da parte di un imprenditore che è stato interdetto dall’attività di impresa con la pubblica amministrazione. Per evitare di far risalire l’origine dei finanziamenti, l’imprenditore ha utilizzato una fatturazione per operazioni inesistenti, intestate alla contabilità dell’appalto pubblico, trasferendo i fondi a responsabili di altre imprese con cui aveva rapporti economici, incaricandoli di effettuare i pagamenti per sostenere la campagna elettorale. Questo ha portato all’accusa provvisoria di finanziamento illecito ai partiti, poiché i contributi sono stati corrisposti senza traccia nelle deliberazioni sociali e nei bilanci delle aziende coinvolte. Questo avrebbe dimostrato l’intenzione dell’imprenditore di ottenere risorse per concludere accordi corruttivi, gravando indebitamente sui costi dell’appalto pubblico di cui era responsabile. È emerso anche che il rappresentante della società appaltatrice ha acquistato un orologio Rolex Daytona del valore di oltre 20 mila euro per la persona che intermediava i finanziamenti illeciti per la campagna elettorale, e ha eseguito lavori di ristrutturazione presso un noto negozio di abbigliamento a Messina per oltre 30 mila euro, come compenso per il suo ruolo illecito.

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