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Reggio Calabria | ‘Ndrangheta, processo “Epicentro”: 10 condanne e 5 assoluzioni

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Il Tribunale collegiale di Reggio Calabria, guidato dalla presidente Silvia Capone, ha concluso il processo “Epicentro” con dieci condanne e cinque assoluzioni. Tra i condannati figurano Domenico Bruno, che ha ricevuto una condanna a 14 anni di reclusione, e Salvatore Giuseppe Molinetti, con una pena di 19 anni. Altri condannati includono Alfonso Molinetti e Giovanni Rugolino, anch’essi con pene significative.

Il processo ha trattato accuse di associazione mafiosa, estorsioni e danneggiamenti, confermando la gravità delle accuse contro presunti membri e sostenitori delle principali ‘ndrine di Reggio Calabria. Le famiglie coinvolte nel processo includono i De Stefano-Tegano-Molinetti e Condello di Archi, i Barreca di Pellaro e Bocale, i Libri di Cannavò, i Ficara-Latella di Ravagnese, e Zito-Bertuca e Rugolino di Catona.

L’inchiesta “Epicentro” è il risultato della fusione di tre indagini principali: “Malefix”, che ha messo in luce le nuove generazioni della ‘ndrangheta di Archi; “Nuovo Corso”, che ha rivelato l’estorsione a danno di costruttori e imprenditori nel centro storico; e “Metameria”, che ha colpito le cosche di Pellaro e Bocale. Le accuse sono state ulteriormente sostenute dalle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia.

Il procuratore di Reggio Calabria, Giovanni Bombardieri, e i suoi collaboratori, Walter Ignazitto e Nicola De Caria, hanno giocato un ruolo cruciale nel presentare il caso e nel confermare le accuse contro i presunti affiliati mafiosi.

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