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Creatività sotto la Doccia, perché le idee migliori nascono sotto l’acqua

adn24 creatività sotto la doccia perché le idee migliori nascono sotto lacqua

Quante volte vi è capitato di avere un’idea brillante mentre eravate sotto la doccia? Questo fenomeno, conosciuto come “effetto doccia”, ha affascinato studiosi e ricercatori, che cercano di capire perché attività quotidiane come una doccia o una passeggiata possano stimolare la creatività.

Zachary Irving, professore di filosofia all’Università della Virginia, ha approfondito questo argomento in uno studio pubblicato nel 2022 sulla rivista Psychology, Aesthetics, Creativity, and the Arts. Irving ha esplorato il concetto di “vagabondaggio della mente”, il fenomeno per cui le idee creative emergono quando la mente vaga liberamente. A differenza delle teorie precedenti che consideravano il vagabondaggio della mente come semplice distrazione, Irving lo descrive come uno stato cosciente di pensiero non focalizzato, dove la libera associazione è naturale e non vincolata.

“Quando ci si concentra esclusivamente sulla risoluzione di un problema, ci si limita a considerare solo ciò che sembra rilevante. Invece, lasciar vagare la mente può portare a scoprire idee e intuizioni che altrimenti verrebbero ignorate”, spiega Irving. Le sue conclusioni suggeriscono che attività quotidiane meno coinvolgenti, come fare una passeggiata, lavare i piatti o appunto fare la doccia, possano favorire questo tipo di pensiero creativo.

Dopo la pubblicazione del suo studio, Irving è stato contattato da un’azienda britannica di cosmetici per collaborare a una campagna che utilizza i principi del vagabondaggio della mente. Questa collaborazione gli ha permesso di esplorare come indurre stati emotivi specifici, come rilassamento e meraviglia, attraverso i prodotti di bellezza. “L’industria dei cosmetici mira a suscitare emozioni particolari, e la specificità di queste emozioni è cruciale per ciò che stiamo cercando di ottenere”, afferma Irving.

Irving vede questa collaborazione come un’opportunità unica per applicare la filosofia in modo pratico, dimostrando come le intuizioni accademiche possano avere applicazioni tangibili nella vita quotidiana. “Come filosofo, è raro avere l’opportunità di creare qualcosa che il pubblico possa apprezzare senza dover leggere un articolo accademico. Questa esperienza mi ha permesso di sperimentare la filosofia in modo pratico, anche semplicemente facendo la doccia”, conclude Irving.

In definitiva, l’“effetto doccia” non è solo un fenomeno interessante ma anche un testamento del potere della mente libera e non vincolata. Se la creatività sembra sfuggente, forse la soluzione è semplicemente lasciarsi andare e permettere alla mente di vagare.

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