Caso Khelif: la distinzione tra “intersessuale” e “transgender”

Il recente incontro di pugilato tra l’italiana Angela Carini e la boxer intersessuale algerina Imane Khelif, svoltosi alle Olimpiadi di Parigi 2024 e vinto da Khelif per il ritiro della Carini, ha riportato sotto i riflettori i termini “intersessuale” e “transgender”. Spesso usati in modo impreciso o confusi tra loro, questi termini meritano una chiara definizione.

Le Distinzioni tra Intersessuale e Transgender

L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) fornisce spiegazioni dettagliate attraverso la pagina “InfoIntersex” del Centro di Riferimento della Medicina di Genere. Il termine “intersessuale” (o “intersex”) si riferisce a persone con variazioni innate delle caratteristiche sessuali che non corrispondono completamente ai tipici standard di corpo maschile o femminile. Queste variazioni possono riguardare cromosomi, ormoni, genitali esterni o componenti interni del sistema riproduttivo.

Invece, il termine “transgender” riguarda individui la cui identità di genere, ovvero il loro senso intimo di appartenenza a un genere, non coincide con il sesso assegnato alla nascita.

Il dibattito sul termine “intersessuale” è molto attivo e coinvolge medici, ricercatori e attivisti. In passato, le persone intersex erano erroneamente chiamate “ermafroditi”, un termine ora considerato fuorviante e stigmatizzante. Oggi, in campo medico, si utilizza l’espressione “Disordini dello sviluppo del sesso” (Dsd) per descrivere condizioni congenite con uno sviluppo sessuale atipico.

L’ISS risponde anche ad alcune domande frequenti. Ad esempio, “Si può scegliere di essere intersex?” La risposta è no, le variazioni delle caratteristiche sessuali o le differenze dello sviluppo del sesso sono condizioni innate, presenti fin dalla nascita.

Un’altra domanda riguarda la presenza di genitali ambigui nelle persone intersex. L’ISS chiarisce che non tutte le persone intersex hanno genitali ambigui; alcuni possono avere genitali che sono chiaramente maschili o femminili.