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Cronaca

Venezia | Rivolta in carcere: detenuti armati di spranghe

adn24 venezia | rivolta in carcere detenuti armati di spranghe

Un episodio di violenza ha sconvolto il penitenziario di Santa Maria Maggiore a Venezia, dove quattro detenuti hanno scatenato disordini utilizzando assi di letti staccate come spranghe. Il segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria, Gennarino De Fazio, ha denunciato la situazione come “gravi disordini in corso”, sottolineando che i detenuti hanno messo a soqquadro il loro reparto e mantenuto in scacco l’intero carcere. Fortunatamente, non ci sono notizie di contusi o feriti, grazie alla professionalità degli agenti di polizia penitenziaria.

Il 26enne coinvolto nell’incidente, noto alle forze dell’ordine e soprannominato ‘Nero’, aveva già avuto problemi con la legge, inclusi arresti per rapina e violazione della legge sulla discriminazione razziale. Nonostante la denuncia e il fascicolo inviato alla procura, l’aggressore è stato lasciato libero poiché il reato è procedibile a querela di parte.

Questo episodio non è isolato. Recenti settimane hanno visto un aumento delle rivolte e delle proteste nei penitenziari italiani, con numerosi suicidi registrati dall’inizio dell’anno. In un caso recente, un giovane detenuto a Porto Azzurro ha compiuto gravi atti autolesionisti, e a Gorizia, un gruppo di detenuti ha incendiato materassi, provocando intossicazioni tra i detenuti e gli agenti.

Il report dell’associazione Antigone rivela uno scenario desolante: celle sovraffollate con una media di occupazione del 130,6% e gravi carenze nei servizi. Il rapporto segnala che molte celle non rispettano gli spazi minimi previsti e critica le misure del governo che potrebbero peggiorare ulteriormente la situazione. Antigone denuncia un’approccio repressivo e securitario che, a loro avviso, non affronta le cause reali del sovraffollamento.

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha sollevato il problema delle condizioni carcerarie durante la cerimonia del Ventaglio, descrivendo le condizioni come “indecorose per un Paese civile”. Ha condiviso una lettera ricevuta da detenuti di un carcere di Brescia, sottolineando l’urgenza di riforme per migliorare le condizioni di vita all’interno delle carceri e prevenire il deterioramento della speranza e della dignità dei detenuti.

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