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Calabria

Reggio Calabria | Maxi traffico di rifiuti commerciali, sequestrate 7 società

adn24 reggio calabria | maxi traffico di rifiuti commerciali sequestrate 7 società

L’accusa riguarda il traffico illecito di rifiuti in concorso. Oggi, i militari del Nucleo Operativo Ecologico di Reggio Calabria, supportati dai reparti territoriali dei Comandi Provinciali Carabinieri di Reggio Calabria e Cosenza, hanno eseguito un’ordinanza di misura cautelare reale emessa dal GIP di Reggio Calabria su richiesta della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia. L’ordinanza coinvolge 9 soggetti giuridici accusati, a vario titolo, di questo reato.

In particolare, nei confronti di 7 società situate nelle province di Reggio Calabria e Cosenza—di cui 3 nel Comune di Rizziconi (RC), 1 ad Oppido Mamertina (RC), 2 a Gioia Tauro (RC) e 1 a Rende (CS)—è stato disposto il sequestro preventivo delle quote sociali e dell’intero patrimonio aziendale, con un valore complessivo stimato di oltre 20 milioni di euro. Inoltre, nei confronti di due imprenditori reggini, considerati i vertici dell’organizzazione illecita, è stato disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente.

L’indagine, denominata “Carta Canta”, ha portato alla raccolta di gravi indizi che rivelano un’attività criminosa imprenditoriale dedita al traffico illecito di rifiuti di carta e cartone provenienti da centinaia di esercizi commerciali nella provincia di Reggio Calabria. I due imprenditori reggini, con la collaborazione dei loro dipendenti e dei titolari delle altre società coinvolte, organizzavano e gestivano il traffico dei rifiuti. In particolare, sono stati acquisiti elementi che dimostrano come, attraverso le società RSR di Rotolo Rosario e RSR Ambiente srl, situate a Rizziconi (RC), privi di autorizzazione per il trattamento e la trasformazione dei rifiuti in “materia prima seconda”, i rifiuti venivano inviati a Calabra Maceri e Servizi spa di Rende (CS) senza il necessario trattamento, utilizzando un semplice documento di trasporto per farli passare come merci e sfuggire ai controlli sulla tracciabilità, riducendo così i costi per il corretto trattamento.

Le indagini hanno ricostruito che la gestione illecita è durata almeno quattro anni, grazie anche alla collaborazione con le piattaforme di trattamento dei rifiuti Ecor.Rad di Gioia Tauro (RC), e le società Ital.Serv. sas di Oppido Mamertina (RC) e Città Pulita sas di Rizziconi (RC), che si occupavano del ritiro e del trasporto dei rifiuti per conto di RSR Ambiente. Questo sistema illecito ha permesso ai vertici dell’organizzazione di acquisire una posizione dominante nel mercato e di operare come intermediari nel settore dei rifiuti, sempre senza alcuna autorizzazione, spedendo i rifiuti—solo formalmente trattati—verso società su tutto il territorio nazionale.

A seguito dell’operazione, la gestione dei patrimoni aziendali delle società coinvolte è stata affidata a due amministratori giudiziari nominati dall’Autorità Giudiziaria, per garantire la continuità dei servizi.

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